Mancano meno di due settimane al fischio di inizio della partita tra Russia e Arabia Saudita (giovedì 14 giugno, ore 11 ET), ma al Palazzo di Vetro è già febbre mondiale.
Si è tenuta ieri sera, infatti, l’iniziativa “15 days to 2018 FIFA World Cup Russia”, organizzata dalla Missione Permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite. Madrina della serata, la cantante e attrice Zarifa Pashaevna Mgoyan, conosciuta in patria come Zara, ambasciatrice della Coppa del Mondo.
Per lei non c’è stato bisogno di presentazioni: nell’introduzione, l’ambasciatore russo all’ONU Vassily Nebenzia ha brevemente ricordato come il suo Paese si sia preparato al meglio all’evento e si è augurato che i tifosi accorrano numerosi. A seguire il discorso di Zara, che ha esordito ringraziando il Segretario Generale Antonio Guterres, e il governo e il popolo russo “che hanno lavorato tanto negli ultimi sette anni”.

Era il 2 dicembre 2010 quando la Federazione Russa vinse la nomination per ospitare i Mondiali 2018, battendo la concorrenza dell’Inghilterra e dei due “tandem” Portogallo/Spagna, Belgio/Olanda. Prima della crisi in Ucraina, delle sanzioni UE, del Russiagate e del quarto mandato presidenziale di Vladimir Putin. Non a caso, tra le righe, il motto della manifestazione di ieri è stato proprio quello di cambiare l’immagine della Russia attraverso la competizione FIFA.
“Spero che i visitatori possano imparare qualcosa della nostra cultura e della nostra tradizione”, ha continuato Zara, sottolineando come il suo Paese sia il primo ad offrire trasporti pubblici gratuiti tra le città sedi del torneo ed enfatizzando l’accessibilità delle strutture per le persone con disabilità. “Il calcio è simbolo di unità, al di là delle divisioni etniche e religiose: buona Coppa del Mondo e buona estate in Russia!”, le parole conclusive prima dello spettacolo.

Quindi spazio alla performance della cantante, che ha allietato la stampa e i funzionari presenti durante il ricevimento, a base di prodotti tipici innaffiati da vodka. Sullo sfondo, gli schermi e i poster raffiguranti gli stadi del Mondiale hanno perfezionato l’ottimo prodotto di public e cultural diplomacy confezionato dalla Missione Permanente della Federazione Russa.

Nell’intervallo tra i brani, un divertito Nebenzia ha estratto i vincitori della lotteria delle business card, sorteggiando per ultimo il Segretario Generale Guterres. “Andrò a vedere un match del mio team (il Portogallo, ndr)” e, alla presenza del Rappresentante del Marocco, ha aggiunto ridendo: “uno di noi due sarà molto triste”. Speriamo che CR7 lo possa rendere davvero felice.
E per chi pensa che, senza la qualificazione di Italia e Stati Uniti, a New York non avrà senso seguire le gare, vi sbagliate: La Voce di New York vi aggiornerà periodicamente con analisi sui risultati, commenti dalle comunità locali e consigli su dove e cosa guardare, nella rubrica dedicata “Il Mondiale tifato da New York”.