Il 26 aprile, il Dipartimento di Stato ha rilasciato il suo report annuale “UN Voting Practices”, come richiesto dal Congresso per gli ultimi 34 anni. Il report include una comparazione dei voti degli Stati Uniti e degli altri Paesi sulle risoluzioni dell’Assemblea Generale ONU. Delle 93 risoluzioni che sono state votate l’anno scorso, in media, gli altri Paesi hanno votato in modo allineato agli USA solo il 31 percento delle volte – 10 punti in percentuale meno del 2016, ma ad un tasso che storicamente si avvicina alla media.
“Il popolo americano paga il 22 percento del budget delle Nazioni Unite – più di quanto paghino gli altri tre maggiori donor messi insieme. Nonostante questa generosità, il resto delle Nazioni Unite ha votato con noi solo il 31 percento delle volte, meno che nel 2016. Questo è perché a noi importa essere giusti più che popolari, e di nuovo ci stiamo impegnando nei nostri interessi e valori. Ad ogni modo, questo non è assolutamente guadagno accettabile rispetto ai nostri investimenti. Quando siamo arrivati alle Nazioni Unite, l’anno scorso, abbiamo detto che avremmo preso i nomi, e questo registro dei voti parla per sé. Il Presidente Trump vuole assicurarsi che i nostri aiuti esteri – i più generosi nel mondo – servano sempre gli interessi americani, e vogliamo aiutarlo, facendogli vedere che il popolo americano non sarà più dato per scontato”.
I 10 Paesi con la più alta coincidenza di voto con gli Stati Uniti sono stati Israele, Micronesia, Canada, Isole Marshall, Australia, Regno Unito, Francia, Repubblica di Palau, Ucraina e Repubblica Ceca. I 10 Paesi con la più bassa coincidenza di voto con gli Stati Uniti sono stati Zimbabwe, Burundi, Iran, Siria, Venezuela, Corea del Nord, Turkmenistan, Cuba, Bolivia, e Sud Africa.