Signori Delegati,
La mia presidenza è sempre stata e sarà sempre caratterizzata da un solo imperativo, categorico, granitico e incrollabile: l’America prima di tutto. Noi nutriamo simpatia e benevolenza verso i nostri alleati, ma non si illudano i reggenti delle varie plutocrazie agonizzanti e ormai scartate dalla Storia di potersi prendere giuoco del popolo americano e di ostacolarne il cammino verso la sua inesorabile supremazia. Già in passato gli interessi d’America sono stati ignorati, calpestati, ridicolizzati: ebbene io qui affermo, che tali affronti non saranno più permessi. Siano avvisate le nazioni amiche: dipenderà da loro, soltanto da loro, se si potrà andare avanti in un cammino comune, e se si eviteranno i rischi di una guerra, che l’America dei Littorio non teme e anzi per la quale è già perfettamente preparata.
Nella loro immensa storia di oltre duecentoquarant’anni, durante la quale hanno dispensato pace, cultura e civiltà ai mondo intiero, fino a diventare gli unici paladini della libertà, gli Stati Uniti d’America non hanno mai avuto una crescita e un impulso più forte di adesso: sto parlando di un’epoca nuova in cui America e trumpismo sono diventati una cosa soia, in unione perfetta e indissolubile. La produzione industriale trabocca; i mercati azionarii hanno polverizzato ogni record, raggiungendo e superando i massimi storici; i fanciulli americani sono i più alti e pesano di più; dappertutto nelle nostre città, dal cuore di New York a Boise nell’Idaho, non si vedono che foreste di nuovi grattacieli per multimilionari; distese di centrali elettriche a carbone; intiere praterie disseminate di pozzi di petrolio. ll ritmo della Nazione Americana è frenetico e ormai inarrestabile: l’America si sta stagliando verso il futuro, frutto della sua invulnerabile volontà acciaiata.
Possiamo affermare ora, in questo consesso, che il ventunesimo sarà il secolo dei trumpismo. Fra un decennio, il mondo civilizzato sarà trumpista o trumpistizzato.
Alle varie nazioni canaglie, che in ogni tempo hanno minacciato non solo la crescita, ma addirittura l’esistenza, della rivoluzione trumpista e della stessa giovane nazione americana, diciamo che non cederemo ad alcuna minaccia, ad alcun ricatto, ad alcuna sanzione.
Noi qui fortissimamente ripudiamo le mollezze e gli ondivaghi atti di diplomazia dei nostri predecessori. Costoro non hanno saputo interpretare lo spirito americano e si sono fatti dileggiare da presunti sovrani di mezzo mondo: sono stati giustamente spazzati via dall’impeto della rivoluzione del novembre passato. A quei presunti sovrani stranieri noi diciamo: abbiamo pazientato otto anni sotto il dominio di un nero; non illudetevi oggi di poter continuare a prenderci in giro. Con la Corea abbiamo pazientato sessant’anni: ora basta!
In questa sede, qui alle Nazioni Unite, non si parli già di sanzioni, ma si riconoscano piuttosto i nostri diritti. Mi rifiuto di credere che il valoroso e onorevole popolo giapponese non possa fiancheggiare l’America nell’inevitabile guerra. ll loro imperatore, a cui noi abbiamo generosamente risparmiato una pur meritatissima forca, si rivolterebbe sotto la terra che lo ricopre. Mi rifiuto di credere che il governo cinese, che mai ebbe dissidi con l’America da quella ormai storica partita di ping-pong, possa muovere a conflitto contro la nostra grande nazione per difendere un Paese insignificante, notoriamente pieno di musi gialli, e universalmente noto come privo di civiltà.
Io mi rifiuto di credere a tutto ciò. Ma ripeto: starà a loro far sì che questa sacrosanta guerra rimanga circoscritta a conflitto di distruzione locale, come dev’essere e come sarà; e che non già si trasformi in un conflitto di distruzione asiatica o mondiale. Si sappia che noi faremo tutto quanto possibile per garantire la sicurezza dei cittadini americani e di tutti i loro interessi, presenti e futuri.
Nessuno pensi di piegarci: a sanzioni economiche opporremo la nostra produttività, la nostra autosufficienza, la nostra tenacia; a misure militari risponderemo con misure militari; ad atti di guerra risponderemo con atti di guerra.
Ci sarà senz’altro qualcuno di voi, in questo consesso, che si ricorderà dei mio inedito discorso dei 2016 alla convenzione di Kansas City. Dissi che avremmo spezzato le reni al negrus.
Ebbene io vi dico, con la stessa certezza assoluta, ripeto assoluta, che spezzeremo le reni al giallus.
NOTE
* Testo scritto di suo pugno dal DVCE, leggermente corretto e in seguito approvato dal Ministro Pavolini
* Testo giudicato “debole e fiacco” da Farinacci… Tenere d’occhio gli uomini del ras; troppi eccessi ora potrebbero ulteriormente allarmare V.E. III, già fin troppo dubbioso su imminente dichiarazione guerra
* Prepararsi a probabili reazioni nuora V.E. III… Intensificare sorveglianza, farle divieto di parlare con media esteri, fare pressioni su V.E. III affinché sia allontanata da Washington al più presto
* Conte Ciano insiste che riferimenti alla popolazione della Corea (“musi gialli”) potrebbero offendere alcuni alleati menzionati nel discorso stesso… Verificare che questa non sia una delle solite illazioni prive di fondamento, insinuategli dalla figlia del DVCE (non sarebbe la prima volta)… se del caso proporre eventuali e minime modifiche testo a DVCE e Pavolini
* Lo stesso Ciano suggerisce inoltre di specificare, ”Corea del Nord”… Nota di Farinacci: «Non sembra opportuno dare ridondanti dettagli geografici in un discorso cosi lungo, dopotutto per gli altri Paesi menzionati non si parla mica di “Giappone del centro” o “Cina del sud”»… DVCE d’accordo con Farinacci
* Grandi e Bottai già allo studio di contromisure da prendere in caso di proteste ambasciate Cina e Giappone
ULTERIORI DISPOSIZIONI
* Trasmettere testo integrale alla Stefani, riservandole di fare dei tagli o riassunti nelle parti meno rilevanti… Testo dovrà comparire su tutti i giornali e siti di rete il mattino successivo al discorso… È fatto tassativo ordine di enfatizzare grande successo internazionale discorso DVCE quale che sia la sua vera portata… Menzionare lodi e soddisfazione di altri capi di Stato (se reali è bene, se no è lo stesso)… Sottintendere perfetta sintonia fra DVCE e V.E. III ma senza calcare troppo la mano… Massima attenzione e sorveglianza, come sempre, ai commenti sui siti di rete… rilanciare discorso sulle reti sociali (LibroFacce e Cinguettatore)
* Per Cinguettatore è in fase di ultimazione riassunto discorso DVCE (140 caratteri)… se ne occuperà Ministro Pavolini stesso, che lo trasmetterà direttamente alla Stefani
* Preparare scaletta per prossimo discorso (volo ricognitore di Balbo sui cieli di Pyongyang con squadriglia di Savoia-Marchetti SM55)