Il tema dei Diritti umani sotto tutti i suoi aspetti è ancora una volta al centro delle discussioni che hanno luogo nelle sale del Palazzo di Vetro. Il 12 e 13 luglio 2016 infatti il Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite Mogens Lykketoft ha indetto un grande dibattito tematico sul tema che ha visto la partecipazione di rappresentanti di Stato, diplomatici, organizzazioni regionali, associazioni per la difesa dei diritti e esponenti della società civile.
L’evento, che si è svolto in occasione del cinquantesimo anniversario della Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici, del trentesimo anniversario della Dichiarazione per il Diritto allo Sviluppo e in concomitanza con le procedure riguardanti l’elezione del nuovo Segretario Generale dell’ONU, ha rappresentato un’importante occasione per sviluppare una visione esaustiva dell’attuale situazione dei diritti umani nel mondo. È stato più volte sottolineato, inoltre, il legame creatosi tra diritti umani, sviluppo sostenibile e pace e sicurezza e come sia arrivato il momento di assicurarsi che ognuno di questi tre pilastri che guidano l’azione delle Nazioni Unite goda della meritata importanza.
Durante la plenaria è stato più volte ripetuto il fatto che oggi molti paesi hanno raggiunto il più alto tasso di benessere ed una grande disponibilità di risorse, ma le sfide rimangono urgenti: la gravità della situazione in cui ci troviamo è stata perfettamente descritta dalle parole pronunciate da Ban Ki-moon in occasione dell’evento. Il Segretario Generale ha infatti così affermato: “Oggi, gran parte del mondo sta beneficiando di enormi progressi dal punto di vista economico, sociale, culturale, civile e politico. Per molti, questo ha aperto enormi opportunità. Ma, allo stesso tempo, il razzismo sta crescendo in Europa, la violenza organizzata guadagna terreno in America Latina, sanguinosi conflitti continuano in Medio Oriente, la marginalizzazione economica, sociale e politica affligge milioni di persone in Asia. Alcuni governi stanno restringendo la possibilità per la popolazione di esercitare i suoi diritti, attaccando le libertà fondamentali ed eliminando le istituzioni che limitano il potere esecutivo. Altri stanno imprigionando attivisti e accusando la società civile o le organizzazioni non-governative per evitare che svolgano il loro lavoro. Il rispetto per i diritti umani e per la legge internazionale viene eroso ogni giorno di più mentre abbiamo a che fare con il più alto numero di rifugiati dalla Seconda Guerra Mondiale. Quando finirà tutto questo? La risposta – ha proseguito Ban Ki-moon – deve essere: ora”.
Varie delegazioni hanno inoltre colto l’occasione per sostenere la comunità LGBT. Il rappresentante americano alle Nazioni Unite Keith Harper ha posto l’accento sulla recente Risoluzione della Commissione per i Diritti Umani, volta a creare una figura professionale mirata a combattere le sfide legate all’orientamento sessuale. Anche l’ambasciatore israeliano si è espresso sul tema affermando che il governo del suo paese si sta impegnando per assicurare che tutti possano godere delle stesse opportunità, ed ha affermato: “Da Tel Aviv alle sale del Parlamento israeliano, la comunità LGBT è rappresentata”.

In occasione del dibattito anche l’Ambasciatore italiano alle Nazioni Unite Sebastiano Cardi ha dichiarato che il nostro paese si allinea perfettamente alle visione generale emersa durante le discussioni e sostiene il lavoro portato avanti dall’Assemblea Generale, dal Consiglio per i Diritti Umani, dall’Alto Commissariato per i Diritti Umani e dagli altri organi attivi nel campo.
“L’Italia è determinata a lottare per i Diritti Umani, sia a livello nazionale che internazionale” ha affermato Cardi, aggiungendo: “La promozione e protezione dei diritti e delle libertà fondamentali ha bisogno di maggiori sforzi senza alcun se o ma. Dobbiamo continuare il nostro lavoro per trovare soluzioni rapide ai conflitto in corso e costruire società in cui i diritti umani, la tolleranza e il rispetto siano garantiti per tutti. Siamo convinti che la prevenzione sia fondamentale per la salvaguardia dei diritti umani: ecco perchè abbiamo sostenuto fin dall’inizio la creazione di meccanismi d’allarme, come il Framework of Analysis, mirati a individuare gli abusi e le violazioni. Non dobbiamo assolutamente dimenticare che i diritti umani sono universali e indivisibili e che la loro protezione e promozione va a beneficio di tutta la società”.