Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login
  • Register

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Onu
September 27, 2015
in
Onu
September 27, 2015
0

Mezzo secolo di Singapore, esemplare città stato

Luigi TroianibyLuigi Troiani
Time: 3 mins read

Per chi non ha avuto la fortuna di visitare Singapore, il Gran premio di domenica scorsa, culminato con il ritorno alla vittoria della Ferrari, è stato occasione per gettare uno sguardo sulla realtà della città stato equatoriale. Le riprese dall’elicottero ne hanno evidenziato lo scintillante sviluppo, le architetture avveniristiche, le realizzazioni che tecnologia e studio con l’etica del lavoro e della famiglia, gli affermati valori asiatici della regione, vi hanno prodotto. Peraltro la gara ha coinciso con le celebrazioni per il cinquantenario dell’accesso all’indipendenza. 

L’isola, chiamata inizialmente Tamasek, nel XIV secolo ad opera del conquistatore, il principe di Sriwijava, Parameswara, assume il nome di Singapura, dove Singa sta per leone, e Pura per città. Nel 1819 è presa da sir Thomas Stamford Raffles, che si sta adoperando per tamponare le perdite che l’impero britannico subisce in Oriente ad opera degli olandesi e dei loro prodotti “coloniali”. L’impronta di Raffles è tuttora viva a Singapore, nei saloni di hotel d’epoca, nei nomi di edifici e strade. Passano pochi anni e, nel 1826, Singapore ed isole viciniori, con Penang e Malacca, assume la qualifica di Straits Settlements “Colonie degli stretti”, amministrativamente controllati dalla Compagnia delle Indie Orientali, longa manus degli interessi commerciali della Union Jack. Di lì, come ricorda l’amico Truzzi, già citato su queste colonne, transiteranno, ingrassando la pancia di Albione, “san te, san caucciù, san caffè, santo stagno, santo olio di cocco, san chiodo di garofano, san petrolio, tanti altri santi e non per ultimo san pepe”.

La Singapore che conosciamo ha i primi vagiti nel 1959, con la carta costituzionale e la nomina a primo ministro di Lee Kuan Yew, il padre della patria che controllerà la città stato per quattro decenni, facendola crescere a sua immagine, con un autoritarismo fermo anche se mai spietato. L’indipendenza, dopo punte di aspro conflitto con la Malesia, arriverà il 9 agosto 1965.

L’odierna Singapore ha sempre meno a che spartire con i racconti di Kipling e le fantasiose ambientazioni di Salgari, eppure se ci si infila nei vicoli della città vecchia multietnica e multireligiosa, si respirano odori e sapori dell’epoca che fu. La città, tenuta a specchio, grazie anche ai balzelli che gli automobilisti pagano per l’antinquinamento e alle multe salatissime per chi viola le maniacali regole di igiene e pulizia imposte da Lee e mantenute dagli eredi (per dire: il chewing gum è proibito), si fa apprezzare per i livelli di efficienza, produttività, bellezza architettonica, correttezza formale nei rapporti professionali e di lavoro, senza eguali nel sud est asiatico. 

Il clima, ovviamente, è orribile, con l’equatore a soli 152 km, ma soccorrono le tecnologie e un’organizzazione della vita civile di prim’ordine. La democrazia, nonostante il paternalismo autoritario di Lee sia un ricordo e Singapore con Hong Kong figuri al primo posto nella regione per rispetto dei diritti politici, incontra ancora limiti: il concetto occidentale di libertà non sempre, da quelle parti, viene condiviso e soprattutto praticato. Con 5 milioni e mezzo di abitanti e poco più di 718 km, molti sottratti all’oceano, le isole singaporeane figurano al 18° posto al mondo, per indice di sviluppo umano: secondo paese per densità di popolazione dopo Monaco, danno una speranza di vita di 80 anni ai maschi e 85 alle donne, garanzie nella libertà di culto e nei rapporti interrazziali (ma non mancano preoccupazioni in materia, visto che il 42% degli abitanti è straniero). Quarto centro finanziario mondiale e residenza della più alta concentrazione globale di milionari, Singapore è riconosciuto come il primo hub mondiale e fra i primi cinque per le attività portuali. 

Share on FacebookShare on Twitter
Luigi Troiani

Luigi Troiani

Insegno Relazioni Internazionali e Storia e Politiche UE all’Angelicum di Roma. Coordino le ricerche e gli studi della Fondazione Bruno Buozzi. Tra i promotori di Aiae, Association of Italian American Educators, ho dato vita al suo “Programma Ponte” del quale sono stato per 15 anni direttore scientifico. Ho pubblicato saggi e libri in Italia, tra gli altri editori con Il Mulino e Franco Angeli, e in America con l’editore Forum Italicum a Stony Brook. Per la rivista Forum Italicum ho curato il numero monografico del maggio 2020, dedicato alla “letteratura italiana di ispirazione socialista”. Nel 2018 ho pubblicato, con l’Ornitorinco Edizioni, “Esperienze costituzionali in Europa e Stati Uniti” (a cura). Presso lo stesso editore sono in uscita, a mia firma, “La Diplomazia dell’Arroganza” e “Il cimento dell’armonizzazione”. La foto mi mostra nella maturità. Questa non sempre è indizio di saggezza. È però vero che l’accumulo di decenni di studi ed esperienze aiuta a capire e selezionare (S. J. Lec: “Per chi invecchia, le poche cose importanti diventano pochissime”), così da meglio cercare un mondo migliore (A. Einstein: “Un uomo invecchia quando in lui i rimpianti superano i sogni”).

DELLO STESSO AUTORE

Ucraina: un anno di resistenza all’invasione russa

Ucraina: un anno di resistenza all’invasione russa

byLuigi Troiani
Voci di dissenso sulla decarbonizzazione

Voci di dissenso sulla decarbonizzazione

byLuigi Troiani

A PROPOSITO DI...

Tags: ambienteAsiacittà statoSingapore
Previous Post

Il Papa a New York

Next Post

La Sicilia come la Catalogna? I Conti Pubblici Territoriali dicono che l’Indipendenza conviene

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Chiusa la guerra in Ucraina occorrerà dare ordine al sistema internazionale: a quali condizioni?

Chiusa la guerra in Ucraina occorrerà dare ordine al sistema internazionale: a quali condizioni?

byLuigi Troiani
La guerra inconfessabile degli agenti segreti

La guerra inconfessabile degli agenti segreti

byLuigi Troiani

Latest News

La FED aveva visto problemi molto prima che la Silicon Valley Bank fallisse

La FED aveva visto problemi molto prima che la Silicon Valley Bank fallisse

byUmberto Bonetti
Meteorologa collassa in diretta sulla CBS: paura in studio – VIDEO

Meteorologa collassa in diretta sulla CBS: paura in studio – VIDEO

byLa Voce di New York

New York

A New York Consolato e IIC si illuminano con i colori dell’Italia

Conclusa la Prima Edizione del Premio New York di Poesia “Italiani per il futuro”

byLa Voce di New York
La New York Community Bank compra la Signature Bank per $2,7 miliardi

La New York Community Bank compra la Signature Bank per $2,7 miliardi

byPaolo Cordova

Italiany

La crisi dell’istruzione nel mondo: 2/3 dei bambini non capiscono cosa leggono

Master Fondazione Italia-Usa: altre 200 borse di studio “Next Generation”

byLa Voce di New York
World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

byNicola Corradi
Next Post

L'Italia liberista e il teppismo dell'impunità

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Elezioni 2022
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Speciale Venezia
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In
By clicking on "Create my account" or by registering, you accept the Term of Service and the Privacy Policy.

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?