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World Education Forum (WEF2015): Migliorare il futuro con l’istruzione si può

Stefano De CupisbyStefano De Cupis
Campagna #BringBackOurGirls dell'UNESCO a favore dell'l'Istruzione nella lotta contro il terrorismo. Foto: UNESCO

Campagna #BringBackOurGirls dell'UNESCO a favore dell'l'Istruzione nella lotta contro il terrorismo. Foto: UNESCO

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Dal 19 fino al 21 maggio a Incheon, in Sud Corea, è in corso l’evento più atteso nell’ambito dell’istruzione globale, il World Education Forum (Forum Mondiale per l’Istruzione – WEF 2015) che riunisce più di 130 ministri e funzionari governativi di alto livello, premi Nobel, capi di organizzazioni internazionali (ONU, World Bank, AfDB, ADEA) e non governative, accademici, rappresentanti del settore privato, ricercatori e altre parti, per delineare le nuove linee guida di una tematica  fondamentale per il futuro di milioni di bambini ma anche adolescenti e adulti.

L'iniziativa è dell’UNESCO in collaborazione con il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), il Fondo per la popolazione delle Nazioni Unite (UNFPA), l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), il Fondo per l’infanzia delle Nazioni Unite (UNICEF), UN Women e il Gruppo Banca Mondiale. 

L’obiettivo centrale di questo evento è impostare una tabella di marcia per l'istruzione globale fino al 2030, partendo dal presupposto che l'istruzione non sia un privilegio ma un diritto di nascita che salvaguardia i diritti umani mentre combatte l'estremismo, come ha evidenziato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon a Incheon, nel suo discorso di apertura del Forum. Stando a quanto dichiarato in seguito dal numero uno dell’ONU, non è un caso che il WEF 2015 si stia tenendo nella Repubblica di Corea. Infatti, questo paese è l’unica nazione al mondo che è passata dalla lista dei paesi meno sviluppati a membro dell’OCSE (in inglese OECD) ovvero l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, raggiungendo così un traguardo eccezionale.

Ban Ki-moon, riferendosi a questo “enorme balzo”, ha detto: “C’è una sola parola che può spiegare tutto ciò: istruzione”. Aggiungendo un pezzettino di storia della sua infanzia ha poi commentato: “Quando ero bambino in tempo di guerra in Corea, ci hanno costantemente detto di studiare duro. Questo era l'unico modo per investire nel nostro futuro. E ha funzionato. Tutto ciò che sono, lo devo all’istruzione, inclusi i testi donati dall’UNICEF e dall’UNESCO”.

Oltre a creare una roadmap dell’istruzione fino al 2030, il World Education Forum  2015 ha altri tre obiettivi: fare il punto dei risultati raggiunti e quelli ancora da raggiungere nell'attuazione del quadro d'azione di Dakar e sui risultati in ambito istruzione relativi agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG) per il periodo 2000-2015; concordare su una posizione comune per l'obiettivo istruzione nell'agenda di sviluppo post-2015, che sarà adottata dagli stati membri delle Nazioni Unite, al vertice che si terrà a settembre 2015; concordare un quadro d'azione globale per guidare e sostenere l'attuazione della futura agenda per l’istruzione.

Nel suo discorso di apertura il segretario generale dell’ONU ha fornito non solo storie personali ma numeri e statistiche trasparenti e precise, ponendo l’accento sul fatto che vari studi  – non solo dell’ONU – dimostrano che un dollaro investito nella formazione è in grado di generare fino a quindici dollari di guadagno economico. Inoltre, se tutti gli studenti dei paesi a basso reddito avessero la possibilità di imparare a leggere, più di 170 milioni di persone potrebbero uscire dalla povertà.

Per quanto riguarda gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio concentrati sull’istruzione, va ricordato un importante traguardo: l’iscrizione alla scuola primaria è oggi superiore al 90 per cento. “L’istruzione deve fare di più che produrre individui che sappiano leggere, scrivere e contare. Deve formare cittadini globali che possano rispondere alle sfide del ventunesimo secolo”, ha dichiarato Ban Ki-moon. Va in questa direzione l’iniziativa del segretario ONU denominata Global Education First Initiative (GEFI) che mira a migliorare la qualità dell'apprendimento e a promuovere la cittadinanza globale. Il segretario generale ha poi voluto ricordare alcune cifre come quei quasi sette milioni e mezzo di persone che hanno partecipato a MyWorld, un sondaggio online delle Nazioni Unite da cui emerge che l'istruzione è la tematica principale alla quale l’ONU dovrebbe dare priorità assoluta. Su questo Ban Ki-moon ha commentato: “Dobbiamo ascoltare questo appello”.

L'istruzione è infine una potente arma per combattere le minacce alla sicurezza, tra cui l'aumento dell’estremismo violento. “I terroristi lo sanno. È per questo che continuano ad attaccare le scuole, come a Garissa in Kenya e Peshawar in Pakistan. Prendono di mira le ragazze con i libri, come Malala Yousafzai e i suoi amici e le ragazze di Chibok, in Nigeria”, ha affermato Ban Ki-moon di fronte ai 1.500 partecipanti presenti per l’apertura del WEF. “Esorto azioni mirate su ragazze e donne, minoranze etniche, persone con disabilità e bambini che vivono nelle zone colpite dai conflitti, le aree rurali e quartieri poveri urbani”, ha aggiunto il segretario ONU.

Facendo eco a quanto annunciato da Ban Ki-moon, Irina Bokova, direttrice generale per l'organizzazione dell’ONU per l’Istruzione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ha indicato come il potere dell’istruzione sia fondamentale per sradicare la povertà, trasformare la vita e fare progressi su tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile. “Abbiamo il dovere collettivo di potenziare tutti i bambini e i giovani con le giuste fondamenta, le conoscenze, i valori e le competenze, in modo tale da plasmare il loro futuro e renderli cittadini globali responsabili, sulla base dei successi degli ultimi 15 anni”, ha detto la direttrice dell’UNESCO.

Secondo l'Istituto di statistica dell'UNESCO, rispetto al 2000, nel 2012 ci sono stati 76 milioni di bambini e adolescenti in meno fuori dalle scuole. Nello stesso periodo, oltre 67 milioni di bambini hanno avuto accesso alla scuola materna e più di 50 milioni  sono stati iscritti nelle scuole primarie.

Il segretario generale ha partecipato successivamente anche all'apertura del 6° Asia Leadership Forum a Seul, dove ha parlato della situazione generale nella penisola coreana. Ha sottolineato che le relazioni tra le due Coree sono fondamentali per una pace duratura, non solo nella regione, ma a livello globale, aggiungendo che il mantenimento della pace e della sicurezza in Asia nordorientale richiede l'impegno di tutti i paesi della regione. Più tardi, Ban Ki-moon ha preso parte anche alla sessione di apertura dell'UN Global Compact Korea Leaders’ Summit a Incheon. Nel suo discorso agli imprenditori, si è congratulato per la loro energica partecipazione al Local global compact business network, incoraggiandoli a fare molto di più, soprattutto rispetto a quelli che il segretario ONU ha definito “i grandi problemi del nostro pianeta”: la povertà, i cambiamenti climatici e i conflitti.

 

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