Anche a New York Matteo Renzi prepara il campo per le decisioni che l'Unione europea dovrà prender al vertici di oggi, giovedì 23 aprile, sulla crisi dei migranti nel Mediterraneo, e lo fa con un articolo di commento apparso sul New York Times mercoledi e intitolato: Helping the Migrants Is Everyone’s Duty (Aiutare i migranti è un dovere di tutti).
Sul NYT Renzi sostiene che "la Libia rappresenta una sfida cruciale: il 90 per cento dei migranti che raggiungono l'Italia passa per questo Paese…. L'Isis opera in Libia, approfittando del caos creato dalla guerra civile…" Ed ecco la prima staffilata: "Non tutti quelli che si trovano sui barconi dei trafficanti di uomini sono famiglie innocenti". Quindi, scrive Renzi, "Noi dobbiamo continuare nello sforzo in Nord Africa per spazzare via questa minaccia e continuare a lavorare sul piano politico e diplomatico per favorire la ricostruzione in Libia".
Nel suo articolo Renzi chiama "il Mediterraneo, culla della nostra civiltà" che "si è trasformato in tomba per migliaia di uomini, donne e bambini disperati, senza un nome". "Dobbiamo fermare questa carneficina", scrive premier italiano. E come? Renzi indica una soluzione. Bisogna riprendere la tattica che con successo fu usata nel Corno d'Africa contro la pirateria: distruggere i barconi dei trafficanti di esseri umani quando questi sono ancora vuoti. Scrive Renzi e continuiamo a tradurre il passaggio dall' inglese:
"Le operazioni navali dell'Unione Europea nel Corno d'Africa, hanno con successo combattuto la pirateria – e simili iniziative devono essere sviluppate per efficacemente combattere contro il traffico di essere umani nel Mediterraneo. Le imbarcazioni usate dai trafficanti dovrebbero essere messe fuori uso. I trafficanti umani sono i commercianti di schiavi del XXI secolo e dovrebbero essere puniti dalla giustizia.
Quindi i barconi dei trafficanti devono essere "put out ot operation". Messi fuori uso. E come? Bombardandoli con i droni? E come si fa a distinguere i barconi dei trafficanti da quelli dei pescatori quando ancora non sono carichi di migranti? Insomma Renzi propone ma non spiega esattamente come "put out of operation" queste barche. Ma sicuramente, anche se oggi nel suo vertice l'UE seguisse questa linea dettata dal governo italiano, questa dovrà comunque essere "vistata" dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Che come abbiamo visto si era mosso già martedì con una dichiarazione congiunta del Consiglio di Sicurezza, che già col solo fatto di occuparsi della questione riconosceva la crisi dei migranti nel Mediterraneo come fattore destabilizzante per l'intera regione. L'ambasciatore italiano all'ONU Sebastiano Cardi soddisfatto aveva poi dichiarato: "La voce italiana è stata ascoltata, non solo a Bruxelles ma anche a New York".
Mercoledi incrociando nei corridoi del Palazzo di Vetro l'ambasciatore britannico Lyall Grant, gli abbiamo chiesto riguardo al "put out of operation" che Renzi ha messo per iscritto sul NYT: il Consiglio di Sicurezza sarebbe pronto a dare un ok ad un attacco per mettere fuori uso i barconi dei trafficanti? L'ambasciatore britannico ci ha risposto restando vago: "Ci riuniamo lunedì prossimo, discuteremo ancora della Libia e della situazione dei migranti nel Mediterraneo".
Quando ci siamo spostati allo stake out dell'Assemblea Generale, dove c'era il Segretario Generale Ban Ki-moon con con il Presidente dell'Assemblea Generale Sam Kutesa e i tanti rappresentanti di diverse religioni per il vertice contro l'intolleranza, eravamo pronti per far la domanda su il "piano di Renzi" per la crisi nel Mediterraneo. Ban Ki-moon, il giorno prima aveva avuto un colloquio telefonico con Renzi, ma di questa proposta di "attacco" contro i barconi dei trafficanti non c'era nulla nel read out della conversazione. Così quando è toccato a noi far la domanda al Segretario Generale, abbiamo chiesto a Ban Ki-moon se il premier italiano gli avesse parlato della proposta di "mettere fuori uso" i barconi dei trafficanti, e quindi di usare la forza in un modo o in un altro in Libia per arrestare il flusso dei migranti. Ban Ki-moon, sempre alla nostra domanda su cosa ne pensasse e quale fosse per lui la soluzione giusta al problema, ha risposto così:
"Come sapete, ieri ho parlato con il Premo ministro dell'Italia Matteo Renzi, e mentre gli ho espresso la mia sincera simpatia e solidarità allo stesso tempo ho espresso la mia forte preoccupazione. La morte e la sofferenza che vediamo nel Mediterraneo può solo scioccare la nostra coscienza collettiva. Il Mediterraneo è diventato un mare di miseria per migliaia e migliaia di migranti, un gruppo di persone molto debole e vulnerabile. Il numero delle persone che sta morendo è veramente scioccante".
"Questa tragedia umanitaria mette in risalto ancor una volta il bisogno di confrontarsi con la difficilissima situazione di questi migranti" ha continuato Ban Ki-moon. "Sono molto contento che i leader dell'Unione Europea avranno un summit straordinario. Io discuterò questo di questa vicenda lunedì, quando andrò' a Roma. Siamo rimasti d'accordo che avremo un incontro con il premier Renzi, e nell'occasione dell'altro mio incontro, dell'udienza con sua Santitaà il Papa Francesco di martedì, discuterò' anche con il papa come lui e altri leader europei e le Nazioni Unite possano lavorare insieme per confrontarsi con questa serissima emergenza umanitaria e di diritti umani".
Da Ban Ki-moon non una parola di commento sulla proposta di Renzi di "mettere fuori uso" con la forza i barconi dei trafficanti. Ma c'è almeno la notizia che al vertice sull'ambiente che si terrà in Vaticano martedì organizzato da papa Francesco e dove Ban è stato invitato, alla fine si parlerà anche, o forse meglio dire soprattutto, di crisi emigranti nel Mediterraneo, come del resto Ban Ki'moon sta facendo da giorni con Renzi.
Qui sotto la nostra domanda al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon e la sua risposta (dal minuto 7:10)