Quando gli assassini hanno fatto irruzione nella riunione di direzione di Charlie Hebdo c’era sul tavolo il numero 1177 di Charlie Hebdo con in copertina la vignetta dello scrittore Michel Houellebecq vestito da mago che diceva: “Nel 2015 perderò i denti. Nel 2022 farò il ramadan”. Era lo stesso giorno di uscita del suo ultimo romanzo “Sottomissione”, che racconta la fine della nostra civiltà giudaico-cristiana e il trionfo dell’Islam. Gli islamici, ormai insediati in Europa, hanno proliferato e prendono il potere essendo la maggioranza. Ma l’abbiamo detto e scritto in tutte le salse.
Per arrivare a questo bisogna prima cancellare la cultura occidentale, distruggerne i libri, le idee, la libertà. Abbiamo accolto i musulmani, gli abbiamo dato case e lavoro, persino moschee, organizzandogli l’esistenza e finanziandone la crescita demografica in un’Europa già sovraffollata. Abbiamo accettato di essere invasi, accogliendo questi migranti, che migrano in massa, perché all’inizio ci facevano comodo: ci servivano. Di più: l’ideologia di sinistra ha pensato bene di fare dell’Europa una civiltà multietnica con i migranti islamici per laicizzare lo Stato e mandare il crocefisso in cantina. Per sbarazzarsi del cristianesimo, propugnando l’uguaglianza del genere umano ha preteso che questa gente, che abbiamo accolto e che non ha la nostra cultura, godesse dei nostri medesimi diritti senza giurare sulla nostra Costituzione, senza crescere nei nostri principi etici e civili. I musulmani hanno fatto delle loro case terra dell’Islam, perché, per chi non lo sapesse, dove c’è Islam c’è Allah. Ci stanno islamizzando e presto saranno la maggioranza. Ma non ce ne eravamo accorti.
E’ un’invasione organizzata, dicono, dall’Islam wahhabita che è al potere in Arabia Saudita, ricco Paese che intanto fa shopping delle nostre aziende. Noi pensiamo di averli conquistati con il capitalismo, ma a loro il capitalismo interessa come fine di potere e i beni di consumo che acquistano sono solo mezzi con cui trastullarsi e con cui tenere a freno le donne negli harem. Relegate senza libri e senza patente di guida. Sepolte vive sotto metri di stoffa. Perché delle donne hanno paura, temono il potere femminile: prima di Allah la divinità era Iside, Istar, Astarte, era donna.
“1177 a.C il collasso della civiltà”: in questo suo ultimo saggio Eric H. Cline stabilisce l’inizio della fine dell’età del Bronzo con la seconda invasione dei Popoli del Mare. Il faraone Ramses III riesce a sconfiggerli, ma l’Egitto non sarà mai più prospero come prima. Nell’arco di mezzo secolo crollano anche altri regni, come quello degli ittiti in Asia Minore, che intrattenevano scambi commerciali con gli egiziani. Caduto il primo anello, caddero tutti gli altri, perché il sistema commerciale era globalizzato. Cline indaga i motivi della fine di questa civiltà mediterranea: carestie, cambiamenti climatici, terremoti, guerre non bastano a spiegare il collasso del sistema. Molte città sono state distrutte, ma anche abbandonate a causa dell’arrivo di nuovi migranti e di rivolte interne. Si è trattato di una disgregazione graduale, che fu “il risultato di una visione miope, come è successo con altre civiltà”. E che per Cline ha molti parallelismi con la nostra epoca. Certo che la ricorrenza del numero 1177 fa rabbrividire. E forse, come prevede il settimanale Charlie, fra soli 7 anni saremo sottomessi, visto che la civiltà ora corre un po’ più veloce che nell’età del Bronzo.
Abbiamo tutti amato Charlie Brown negli anni ‘60/70 e ci siamo sentiti un po’ Charlie. Ora più che mai. Il bambino vecchio di Schulz ormai è proprio vecchio e disilluso. Come l’Europa. “Tutto il guaio è che sei tira-e-molla – gli diceva Lucy. – Non hai una filosofia passionale che ti sostenga nei periodi di tensione”. O i Paesi europei la smettono di contrastarsi e trovano appunto una filosofia europea comune, in fondo abbiamo la stessa cultura e le stesse radici, o saranno disgregati al loro interno da omuncoli ben indottrinati e organizzati militarmente con il fine comune di impossessarsi dell’Europa.
L’ironia dissacrante ebraica di Charlie non è comprensibile dalle menti islamiche che conoscono un solo libro, imposto dall’alto e interpretato da qualche iman impostore come la parola di Dio. Dobbiamo combattere l’ignoranza degli immigrati imponendo lo studio della cultura europea, i nostri usi e costumi. E basta. Sono a casa nostra e si fa come vogliamo noi. Altrimenti li rispediamo dove sono venuti.