Avvolte avvengono strane coincidenze e questa volta durante i lavori delle Nazioni Unite. Accade che alla vigilia del voto del Senato della Repubblica italiana che avrebbe decretato la decadenza da senatore del "pregiudicato" Silvio Berlusconi, l'Italia teneva un importante discorso alle Nazioni Unite per il rinnovo della risoluzione sul crimine organizzato. Per carità solo una coincidenza.
Ma ecco qui che pubblichiamo l'importante comunicato stampa arrivato ieri sera dalla missione italiana all'ONU.
“Desidero esprimere l’apprezzamento del Governo italiano nei confronti dei numerosi Paesi membri che hanno deciso anche quest’anno di sostenere la risoluzione contro il crimine organizzato. L’impegno contro la violenza nei confronti delle donne e un’attenzione particolare al fenomeno del femminicidio costituiscono gli elementi di novità più rilevanti nel testo che l’Italia ha l’onore di presentare oggi alle Nazioni Unite”.
Lo ha detto martedi il Rappresentante italiano al Palazzo di Vetro, Ambasciatore Sebastiano Cardi, nel corso della riunione plenaria della Terza Commissione dell’Assemblea Generale, nel discorso di presentazione della risoluzione annuale contro il crimine organizzato (crime prevention and criminal justice), promossa dal nostro Paese.
Nel confermare la priorità che l’Italia assegna alla tutela del quadro convenzionale attualmente in vigore sul piano universale e alla promozione della sua piena attuazione, Cardi ha tenuto a sottolineare la novità di alcuni linguaggi relativi anche alla tratta dei migranti, alle politiche carcerarie, alla promozione dello stato di diritto nel contesto dell’agenda delle Nazioni Unite (anche in ottica di sviluppo post-2015) e al traffico illecito di specie protette nell’ambito delle risorse forestali.
La risoluzione – ha continuato il Rappresentante italiano – si prefigge il raggiungimento di tre specifici obiettivi: 1) la creazione di un vasto consenso in materia di lotta al crimine organizzato e al traffico di droga; 2) la promozione dell’universalità e dell’efficace attuazione di ogni strumento normativo in ambito onusiano; 3) la conferma del sostegno dell’intera membership alle attività di assistenza tecnica dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC).
Sotto la guida dell’Ambasciatore Cardi e gli esperti della Rappresentanza la risoluzione, adottata per consenso, ha raggiunto un elevatissimo numero di sostegni: ben 133 al momento, oltre i due terzi dell’intera membership.
Il numero particolarmente alto di co-sponsors, tra cui tutti i Paesi dell’Unione Europea e i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, rappresenta un riconoscimento alla leadership e alla credibilità del nostro Paese nella lotta al crimine organizzato, settore in cui l’Italia si è sempre distinta al Palazzo di Vetro.
Ascolta anche su Radio Radicale la breve intervista all'Ambasciatore Sebastiano Cardi realizzata da Stefano Vaccara subito dopo l'evento "Ferite a morte" di lunedi scorso all'ONU