Lo scorso mercoledì al Consiglio di Sicurezza dell’Onu l’atteso rapporto di Romano Prodi. L’inviato speciale di Ban Ki-moon per il Sahel, ha fatto un quadro allarmante della situazione di una regione dell’Africa vastissima. In particolare, Prodi si è soffermato sulle strategie da adottare per cinque paesi che si trovano nelle condizioni piu’ bisognose di aiuto, che sono Mali, Burkina Faso, Mauritania, Niger e Chad. Prodi ha per questo suggerito la creazione di un Sahel Action Fund, un fondo speciale d’azione per il Sahel, con delle donazioni adatte ad essere impiegate per la realizzazione di strutture urgentemente necessarie alla regione.
Ovviamente tutta l’attenzione del Consiglio di Sicurezza in questi ultimi mesi è stata concentrata sul Mali e la guerra civile in corso con i ribelli e fondamentalisti islamici che prima controllavano il Nord che alla fine hanno determinato l’intervento della Francia appoggiato dall’Onu per contenerne la loro espansione.
Ma Prodi, nel suo rapporto, ha ribadito che “Il Successo o il fallimento in Mali avrà delle ripercussioni in tutto il Sahel… ma mentre il focalizzare l’attenzione nel Mali è determinante, questo non dovrebbe accadere a spese del resto della regione. In altre parole” ha detto Prodi ai Quindici del Consiglio di Sicurezza, “Non dimenticate il Sahel”.
Dal Palazzo di Vetro dell’Onu per Radio Radicale