Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Onu
May 20, 2013
in
Onu
May 20, 2013
0

L’Europa federale? Ora o mai più

Paolo Valentino - Corriere della SerabyPaolo Valentino - Corriere della Sera
Time: 6 mins read

«Prendo molto sul serio l’apertura di François Hollande. Quali che siano le ragioni che l’hanno ispirata, per la prima volta Parigi segnala la disponibilità a una rivisitazione dell’Europa che mi fa molto piacere, perché fino a poco tempo fa era tabù anche solo parlare di modifiche ai Trattati. E ovvio che le cose ipotizzate dal presidente francese presuppongano per lo meno una revisione dei patti esistenti. Ma se si ammette il bisogno di una riconsiderazione complessiva delle istituzioni e delle politiche, allora si apre lo spazio per discutere se vogliamo un'Europa intergovernativa, come temo Hollande abbia ancora in testa, oppure se ne vogliamo una federale». Anche da ministro degli Esteri, Emma Bonino non dissimula il suo codice genetico «radicale, spinelliano e federalista», riproponendo quella posizione ostinatamente tenuta per tanti anni in minoranza, insieme a un minuscolo drappello di visionari dell’Europa. «E' una posizione storicamente mia – dice nella prima intervista concessa dal suo insediamento alla Farnesina – ma è anche quella dell'Italia, visto che di Stati Uniti d’Europa ha parlato il presidente Enrico Letta al momento della fiducia».

Giuliano Amato dice affettuosamente che lei è «sempre troppo avanti coi tempi». Il rilancio dell’Europa federale è stato il tema conduttore del suo esordio alla guida della diplomazia. In Parlamento e poi all'Università europea, lei ha parlato della necessità di «un nuovo spartito», indicando il federalismo come uno dei temi centrali della prossima presidenza italiana della Ue nella seconda metà del 2014. Non rischia di essere una fuga in avanti?
«No, se si riconosce che l’Europa sia in una situazione insostenibile. Prendiamo l’esempio dell’Unione bancaria, decisa più di un anno fa. Ancora non ci siamo, perché la governance non funziona e quindi non possono funzionarne le politiche. Il tempo non è elemento marginale: una cosa che va bene ora, non funzionerà tra 5 anni quando il mondo sarà andato da un’altra parte. La tesi secondo cui austerità e tagli da soli avrebbero portato alla crescita, a trattati vigenti viene smentita da tutte le parti. Avere i conti a posto è importante e in Italia lo abbiamo fatto, anche grazie al governo Monti. Ma i costi economici sono alti (per tutti, compresa prossimamente la Germania) e a questi si aggiungono quelli politici, perché assistiamo allo sviluppo di populismi ed euroscetticismi che assumono dimensioni preoccupanti, trasformandosi poi in nazionalismo e razzismo, da cui la nostra Storia ci mette in guardia».

Ma perché l’opzione intergovernativa non funzionerebbe?
«Perché a forza di andare avanti sulla strada dell’Europa delle patrie, si distruggono
pure le patrie. Non riesci neppure a governare una crisi relativamente piccola come quella di Cipro. Sono federalista per convinzione e non conosco altro sistema istituzionale al mondo in grado di tenere insieme in democrazia, Stato di diritto e diversità 500 milioni di persone di lingue e storie diverse. E non è una cosa esotica, lo abbiamo vicino, in Germania, dove funziona. Non è pensabile cedere ulteriori competenze senza una accountability democratica, senza che il presidente sia eletto, senza che il Parlamento europeo, magari integrato da quelli nazionali, possa votare la sfiducia. Non esiste una capacità di bilancio e imposizione fiscale senza risvolto del controllo democratico, che fra l’altro non è limitato solo all'aspetto economico».

Cosa vuol dire?
«Che esiste nell’Europa attuale anche uno spread di diritti civili. Per esempio sul tema delle carceri e della giustizia in Italia, o della democrazia costituzionale in Ungheria. Non esistono cioè strumenti seri di correzione. Abbiamo criteri economici forti per entrare nella Ue, meccanismi di monitoraggio efficaci: procedure d’infrazione, multe, eccetera. Mentre sulla parte democratica ci sono criteri forti per l’ingresso, ma una volta dentro un Paese può cambiare la Costituzione eliminando la divisione dei poteri senza che accada nulla come è il caso a Budapest. Oppure si può essere come l'Italia, dove pare che il diritto alla difesa non esista più, perché un processo che dura io anni non è più tale».

Dove ha sbandato il progetto d'integrazione?
«Si è fossilizzato sulla moneta unica. Ci siamo fermati, aiutati dal fatto che l’euro, checché se ne dica, è stato un successo strepitoso, perfino in questo sistema imperfetto, al punto che ci si è dimenticati di andare avanti con le altre parti finché siamo sprofondati nella crisi. La moneta unica aveva una governance da bel tempo, con la tempesta non ha retto più».

Si è perso però anche il principio di solidarietà, la ragione per cui si è insieme… 
«In realtà non abbiamo mai dovuto praticarlo sul serio, perché non siamo mai stati messi veramente alla prova: bastavano i fondi di coesione e le altre voci del bilancio. Questa è la prima grande crisi e l'incapacità di dare risposte fa passare il rifiuto della solidarietà dai governi ai cittadini. Popper ci ha insegnato che in crisi ognuno si rivolge all'autorità più vicina per trovare una soluzione. Per tre anni abbiamo preso misure appena sufficienti a non esplodere: troppo poco e troppo tardi. La verità è che solo un grande progetto di rilancio a tutti i livelli può appassionare qualcuno. Non credo sia più possibile rimettere insieme l’Europa con i piccoli passi. La bizzarria fantastica è che l'Europa continui a essere un magnete di attrazione per tutti i popoli non europei».

Qual è oggi l’argomento forte del bisogno d’Europa?
«Nessuno di noi da solo ha le risorse o l’economia di scala per riuscire a garantirsi un futuro per le proprie generazioni. La visione opposta è quella autarchica e azionalista, la tentazione di chiudere tutto che poi diventa razzista e fomentatrice di guerre. Insieme siamo più forti sul piano economico e democratico».

Il ministro delle Finanze tedesco Schuble dice che bisogna modificare i trattati anche solo per l'Unione bancaria. È d'accordo?
«Secondo me non vale la pena. Non è vero che le piccole riforme siano più digeribili da un certo tipo di Paesi. Comunque molti di loro sono obbligati a sottoporle a referendum. E la gente non si rinnamorerà dell’Europa se gli dici che facciamo l’Unione bancaria. Già era difficile innamorarsi di una moneta. Ci sono però cose che toccano molto di più l’immaginario popolare. Non mi stanco per esempio di chiedere cosa ce ne facciamo di 27 eserciti nazionali. Sono 25o miliardi di euro. Abbiamo 2 milioni di persone sotto le armi, nude, cioè non equipaggiate. Tant’è vero che ogni operazione di peacekeeping diventa un dramma: equipaggiamenti, standard diversi, sistemi d’arma diversi, in Libia dopo dieci giorni eravamo senza munizioni. Oppure le infrastrutture, la ricerca».

E la sua idea della Federazione leggera?

«Sì, con un bilancio di appena il 5% del Pil europeo: mettere in comune 4 o 5 settori, nulla a che vedere col Superstato. Il resto lo lasciamo alla sussidiarietà. Non dobbiamo diventare assolutamente omogenei. A differenza della mia amica Ulrike Guérot, secondo cui l’Europa non si fa perché non ci si mette d’accordo se è meglio pasteggiare a vino o a birra, penso che la nostra ricchezza siano proprio la birra e il vino di ognuno dei nostri Paesi. Insieme dobbiamo fare solo le cose che contano: esteri, difesa, sicurezza, fiscalità, tesoro, ricerca, infrastrutture e ci metto anche l’immigrazione. Le cifre più prudenti dicono che l’Europa avrà bisogno di 50 milioni di immigrati entro il 2050».

In che modo il governo italiano dovrà muoversi per far sì che questa apertura francese non sia lasciata cadere?
«Il punto è capire quanta disponibilità ci sia. Boutade a fini interni o meno come qualcuno dice, penso che sia quel tipo di seme che una volta gettato assume vita propria. A noi tocca curarlo, metterci l’acqua, un po’ di concime. Se c’è un accordo di massima, sia pure con resistenze comprensibili, questa dovrà diventare l'agenda dei viaggi del presidente del Consiglio, del ministro degli Esteri e di quello del Tesoro. Dobbiamo attivarci in tutti i forum. Così potremo preparare un diverso tipo di elezione europea, con le grandi famiglie politiche che indichino il loro candidato alla presidenza della Commissione, dei commissari e del presidente del Consiglio, avere in diverso dibattito in grado di coinvolgere ed entusiasmare la gente».

E la Germania, uscirà dalla cautela imposta dalle elezioni?
«Capisco che la campagna elettorale abbia una sua dinamica e imponga le sue regole. Ma al netto di questo, Berlino ha sempre detto nessuna mutualizzazione del debito se non c’è cessione di sovranità. Prendiamo la Germania in parola. Se è un bluff andiamo a vederlo».

(intervista a cura di Paolo Valentino e pubblicata sul “Corriere della Sera” il 19/05/2013)

 

Share on FacebookShare on Twitter
Paolo Valentino - Corriere della Sera

Paolo Valentino - Corriere della Sera

DELLO STESSO AUTORE

L’Europa federale? Ora o mai più

byPaolo Valentino - Corriere della Sera

A PROPOSITO DI...

Previous Post

Manfredi Borsellino: bisogna continuare a cercare quell’agenda

Next Post

La città che ritrovi in un film

DELLO STESSO AUTORE

No Content Available

Latest News

Trilaterale a Roma: Vance incontra von der Leyen grazie a Meloni

Trilaterale a Roma: Vance incontra von der Leyen grazie a Meloni

byFederica Farina
Officials Sign Deal to Build Gateway Tunnels After $6.8B Grant Approval

NJ Transit and Train Engineers Reach Deal in Wage Negotiations, Sources Say

byDavid Mazzucchi

New York

Tragedia a Brooklyn: nave scuola urta il celebre ponte, 2 morti e 26 feriti

Tragedia a Brooklyn: nave scuola urta il celebre ponte, 2 morti e 26 feriti

byDania Ceragioli
Tragedy in Brooklyn: Training Ship Strikes Iconic Bridge, Two Dead in Accident

Tragedy in Brooklyn: Training Ship Strikes Iconic Bridge, Two Dead in Accident

byDania Ceragioli

Italiany

Italy on Madison, la facciata della sede dell’Italian Trade Agency trasformata per tre giorni in una casa italiana.

Erica Di Giovancarlo (ITA): “Italian lifestyle è un modo di vivere”

byMonica Straniero
Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Next Post
Foto @ Fema News

Tornado in Oklahoma, a farne le spese sono di nuovo i bambini

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?