È estate, fa caldo: però le temperature registrate al centro e nel Mezzogiorno negli ultimi dieci giorni con il termometro attorno ai 40 gradi e oltre di giorno, ai 30 di notte sono da record, e i climatologi insistono che fanno impressione le medie stagionali, non le singole giornate.
Oggi mercoledì 27 luglio solo due città sono da “bollino rosso”, Bari in Puglia e Catania in Sicilia – ma tutta la regione siciliana è alle prese anche con gli incendi. Tre persone sono morte carbonizzate nel palermitano, e nel capoluogo interi quartieri sono coperti di cenere e sono senza corrente per blackout alla rete elettrica; ci sono oltre mille sfollati e i residenti raccontano dell’acqua nei tubi così calda da non potersi fare una doccia. Come altrove in Italia, sui roghi plana il sospetto del dolo: mani criminali che appiccano il fuoco per vendetta, per disboscare aree protette e riportarle al pascolo, per facilitare l’edilizia.
L’80% dei roghi sono a Palermo, a Messina e Catania. Proprio quest’ultima città da dieci giorni ormai è tartassata dalle disgrazie: prima un incendio all’aeroporto internazionale Fontanarossa; secondo il primo rapporto dei Vigili del Fuoco, sarebbe scaturito dal cavo di una stampante. Lo scalo – che serve tutta la Sicilia orientale e dunque Taormina, Siracusa, la valle dei Templi – è chiuso e non si sa quando riaprirà. Catania è in larga parte senza luce per i blackout alla rete elettrica dovuti, pare, alle temperature troppo elevate per i cavi interrati; a ruota, in molte zone da sabato non funziona neanche la fornitura dell’acqua.

Come spesso, l’Italia è spaccata in due. Da giorni in Veneto e Lombardia dopo il caldo afoso è arrivata una serie di nubifragi con chicchi di grandine grossi come uova; poi nella notte fra lunedì e martedì, Milano è stata investita da una ‘bomba di vento’ a oltre 100 chilometri orari. Tetti scoperchiati, in alcune zone sono caduti decine di alberi, alcuni secolari, portando nuovi danni alle automobili rimaste schiacciate; e per fortuna erano le quattro del mattino. Sono moltissime le testimonianze sui social che parlano di “apocalisse”, di “Inferno”, di una cosa “mai vista prima”.
Oggi nel capoluogo lombardo splende il sole e la temperatura è attorno ai 29 gradi. Che fenomeni così violenti appaiano e scompaiano nel giro di poche ore, però, inquieta ancora di più i cittadini.
L’estate 2023 così sembra segnare davvero un punto di svolta: fra i quotidiani nazionali e gli italiani stessi emerge la consapevolezza che la crisi climatica non è un pericolo prossimo ma futuro; è già qui con noi, ne sentiamo gli effetti sulla pelle, mentre gli scienziati ci dicono che questi effetti sono imprevedibili, e forse i modelli fin qui sviluppati troppo ottimisti.
Così gli italiani guardano preoccupati al cielo e sentono le notizie dei turisti spaventati ed evacuati causa incendi nelle isole greche a Rodi e Corfù. Come si può dar fiducia anche al settore turistico con queste incognite?

Anche la destra – ora al governo (tradizionalmente incline a minimizzare gli allarmi legati al clima; la Lega di Matteo Salvini si è spesso schierata coi negazionisti del surriscaldamento prendendo in giro i “gretini”, ovvero i seguaci di Greta Thunberg) adesso in parte ha cambiato tono.
“Dobbiamo fare i conti con lo sconvolgimento del clima – ha detto due giorni fa a Catania il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci. “Serve un approccio culturale assai diverso. Ormai la tutela del territorio e la sua messa in sicurezza non è più uno dei punti programmatici, ma è la priorità dell’agenda politica e di governo a qualunque livello, dai Comuni al Governo nazionale ed europeo”.
Invece un quotidiano di destra come La Verità ha replicato martedì titolando la prima pagina sul premio Nobel per la fisica 2022, John Clauser, che sarebbe stato “censurato” dal Fondo Monetario Internazionale – che ha cancellato un suo intervento – perché non è convinto che i cambiamenti climatici siano dovuti all’azione dell’uomo. All’interno del giornale si parlava di ‘dogmi climatici’.
Nella Lega la questione crea polemiche. Si smarca dal grosso del partito il governatore del Veneto Luca Zaia, sempre pragmatico, che dice” “Non abbiamo rispettato l’ambiente. Questo problema tocca da vicino il nostro modello sociale ed economico. Se cadono grandinate come quelle di questi giorni, se ti va bene ti rovinano una macchina, ma se ti va peggio ti compromettono un’attività economica”. I danni alle attività agricole (sia per la grandine sia per il caldo) ammontano a decine di milioni di euro.
Il leader del partito Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, invece non si esprime (provocando le critiche della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein), mentre la premier Giorgia Meloni in una intervista a radio RTL si è mantenuta sulle generali: siamo di fronte, ha detto, a “una realtà climatica imprevedibile che comporta, al di là dell’emergenza, la messa in sicurezza del territorio che è la nostra priorità”.