Signor Grillo,
Da ore ripenso alla violenza che trasuda il suo video. Ma come ha potuto fare una cosa simile? Davvero una orrenda esibizione! Se pensava di difendere il figlio da padre addolorato ha ottenuto l’effetto opposto. Uno stupro non va trattato con lo stesso tono teatrale con il quale fa teatro e politica. Ci vuole rispetto. È stata una sgradevole manifestazione di potere.
Una vecchia storia che si ripete. Si punta il dito contro le vittime di violenza e si mette in dubbio la loro credibilità. In fondo le è anche piaciuto, insinua da comico navigato abituato alla scena, ma che tanto comico non è quando ci mette a conoscenza di un video nel quale si vedrebbe il gioco “innocente” di questo gruppo di ragazzi con una sola ragazza in mutande con il pisello di fuori “che si divertono”, dice.
Una ragazzata insomma, non uno stupro che nella sua fantasia di uomo di mezza età avanzata deve prevedere lividi, abiti laceri e sangue che scorre. Non è sempre così. Quel gioco, Signor Grillo, alla ragazza non deve essere parso così innocente se ha deciso di denunciare, subendone tutte le spiacevoli conseguenze, persino quella di un padre riottoso ma famoso, che la espone al giudizio di un’intera nazione. Ma cos’è per lei uno stupro? Chissà cosa sono per lei Signor Grillo degli stupratori.
Siccome la ragazza nel pomeriggio è andata in kite surf lei sostiene, stava quindi molto bene. Non è stato sfiorato dal dubbio che esista una violenza che va oltre quella fisica e che ti scava dentro, anche se fuori le ferite non sono visibili. Riemerge il solito vecchio schema. Te la sei cercata, in fondo, se hanno fatto questo gioco innocente tra ragazzi è perché tu ci stavi. E se non hai denunciato subito è perché non è stato poi così spiacevole. Stai sicuramente cercando di approfittare di questi poveri ragazzi. Magari vuoi dei soldi. Non funziona così signor Grillo. Non siamo più quel paese che considerava lo stupro un reato contro la morale. Solo nel 1996 la legge è cambiata e lo stupro è diventato un reato contro la persona.
Ci abbiamo messo tempo a capirlo, ma alla fine anche in Italia uno tra i paesi più maschilisti e patriarcali d’Europa, ci siamo arrivati. Lei però, con la sua esibizione violenta e muscolare, ci mostra che le leggi cambiano, ma la cultura maschilista resta. Ci vuole tempo per cambiare un modello culturale, ma non ci sarà mai abbastanza tempo per guarire le ferite di uno stupro, il dolore, la violazione più intima di sè, l’umiliazione che una donna si porta dentro, la vergogna.
Non servono le urla teatrali Signor Grillo, non serve lo sdegno da padre vip, serve rispetto e silenzio. Semmai una parola di comprensione per quella povera ragazza che lei, con il suo sfogo, violenta una seconda volta.
Toccherà naturalmente ai giudici stabilire la verità. Un consiglio: si sbrighino.