Il presidente Donald Trump vorrebbe riscrivere la storia sul 6 gennaio 2021, quando migliaia di suoi sostenitori presero d’assalto il Campidoglio, dove le Camere riunite si accingevano a certificare la vittoria di Joe Biden alle elezioni.
E per farlo ha chiesto a Mike Johnson, speaker della Camera, di creare una nuova sottocommissione ristretta “per continuare l’indagine dei Repubblicani su tutti gli eventi che hanno preceduto e seguito il 6 gennaio”. Johnson ha dichiarato che il nuovo gruppo sarà presieduto dal parlamentare della Georgia Barry Loudermilk, al quale è stato dato il mandato di indagare sull’operato della precedente commissione per trovare le prove che la rivolta in Campidoglio sia stata orchestrata, come suggerito dai sostenitori del presidente Donald Trump, da agenti federali.
La nuova commissione, ha sottolineato Johnson, si dedicherà a “smascherare le false ricostruzioni dalla Commissione d’Inchiesta del 6 gennaio, che era politicamente motivata”. E come i repubblicani si sono riuniti, c’è stato il primo intoppo: lo speaker ha esortato i suoi colleghi della commissione a non convocare Cassidy Hutchinson, allora 28enne ex assistente di Trump alla Casa Bianca, che aveva già deposto alla precedente commissione. Questo per evitare di rendere pubblici i messaggi “sessualmente espliciti” che i legislatori repubblicani si erano scambiati dopo la sua testimonianza.
Il GOP da una parte vorrebbe dimenticare in fretta cosa successe quel drammatico giorno e i parlamentari parlano di guardare al futuro e non restare ancorati al passato. Dall’altro però, cercando di riscrivere il passato, sono confrontati dalle immagini e dai racconti di quel drammatico giorno che ha perennemente macchiato la democrazia degli Stati Uniti.
Quest’ultimo tentativo di “riscrittura” della vicenda, però, oltre che con la verità, si è scontrato con i sordidi messaggi inviati a Cassidy Hutchinson dai parlamentari repubblicani, e questo ha bloccato i piani.
Il capo della nuova commissione, Barry Loudermilk, un repubblicano della Georgia, aveva preparato un mandato di comparizione per la Hutchinson e aveva chiesto le comunicazioni digitali, email e messaggi telefonici, che avrebbero potuto implicare i precedenti commissari, con i riflettori puntati soprattutto sui due repubblicani che ne facevano parte: Liz Cheney e Adam Kinzinger.
Il Washington Post scrive che Loudermilk è stato dissuaso dallo speaker della Camera, il quale gli ha detto che così facendo sarebbero stati resi pubblici anche i messaggi che erano stati inviati alla donna da alcuni repubblicani e sarebbero state rese pubbliche “informazioni imbarazzanti”. Lo speaker smentisce e afferma che non ha chiesto a Loudermilk di non convocare la testimone. “Abbiamo parlato – afferma Johnson – ma non di questo”.
L’ex presidente Joe Biden, prima di lasciare la Casa Bianca, ha concesso a Cheney una grazia preventiva generale per proteggerla da eventuali procedimenti penali, mentre Cassidy Hutchinson, chiamata a testimoniare dalla Cheney, non l’ha ricevuta.
L’ex assistente di Trump e di Mark Meadows, allora capo di gabinetto del presidente, nella sua testimonianza che è stata trasmessa in televisione, ha raccontato che Tony Ornato, uno degli agenti della sicurezza del presidente, le aveva raccontato che il presidente il 6 gennaio 2021, dopo il comizio tenuto davanti al Congresso, aveva ordinato al suo autista di andare tra i dimostranti, ma l’agente del Servizio segreto si era rifiutato di eseguire l’ordine e Trump aveva afferrato il volante della limousine per cercare di cambiare destinazione. In un’altra testimonianza la Hutchinson ha raccontato alla Commissione d’inchiesta che Trump aveva scagliato un piatto contro un muro dopo che i telegiornali avevano trasmesso le dichiarazioni di William Barr, allora Attorney General, che affermava che alle elezioni del 2020 non c’erano stati i brogli elettorali.
Hutchinson ha pubblicato un libro nel 2023 in cui racconta il suo dramma personale di repubblicana convinta e il dilemma per presentarsi davanti ai riflettori nazionali per l’inchiesta del 6 gennaio. Il suo avvocato, Bill Jordan, ha detto al Post che la sua cliente ha collaborato volontariamente con il Congresso e sostiene tutto ciò che ha condiviso.