Pete Hegseth è stato confermato dal Senato segretario alla Difesa. C’è voluto il voto finale del vicepresidente JD Vance perchè tre senatori repubblicani, Susan Collins, Lisa Murkowski e Mitch McConnell si sono uniti ai democratici e hanno votato contro la sua nomina dopo le accuse di abuso di alcol, molestie sessuali e la poco chiara amministrazione di due nonprofit, non ritenendolo adeguato per essere al comando del Pentagono.
L’ex conduttore di Fox News già giovedì, per un soffio, aveva superato un ostacolo procedurale dopo che due senatrici repubblicane avevano votato contro la sua nomina. Susan Collins del Maine e Lisa Murkowski dell’Alaska, si erano unite ai loro colleghi democratici ed Hegseth è “scivolato” per il voto finale con un solo voto di maggioranza.
Altri due senatori repubblicani, l’ex capo della maggioranza Mitch McConnell e Thom Tillis, nei giorni scorsi avevano espresso forti dubbi sia sulle sue qualifiche sia a causa della sua discutibile vita personale emersa dopo che Trump lo aveva chiamato per dirigere il Pentagono, con accuse di infedeltà coniugale, violenza domestica, dipendenza dall’alcol e i suoi pochi cristallini rapporti con delle associazioni di estrema destra. Ciò nonostante il Senato, anche se con il voto di JD Vance che ha rotto l’equilibrio, è stato nominato segretario alla Difesa.
Questa mattina il leader della maggioranza del Senato, il repubblicano John Thune, ha elogiato le qualifiche di Hegseth affermando che è “Un veterano della Guardia Nazionale dell’Esercito che ha prestato servizio in Iraq e Afghanistan, e potrà dare una tanto necessaria aria fresca al Pentagono”. Poco prima che il leader della maggioranza prendesse la parola era emersa la notizia che Hegseth aveva pagato otto anni fa con 50 mila dollari una donna che lo aveva accusato di violenza sessuale.
Seguace del “Ricostruzionismo Cristiano”, il movimento fondamentalista teonomico che sostiene l’idea che i principi morali delineati nell’Antico Testamento debbano essere sostenuti come base per il diritto civile e che i principi biblici debbano essere applicati alla società contemporanea, ha attaccato il “marxismo culturale”, il femminismo, la “teoria critica della razza”, il movimento LGTBI e la democrazia in generale.
Prima del voto il leader della minoranza del Senato, il democratico Chuck Schumer, ha pronunciato un discorso elencando le numerose accuse contro Hegseth e ha implorato i repubblicani di respingere “uno dei candidati al gabinetto più irregolari, non qualificati, inadatti e irresponsabili che abbiamo mai visto nei tempi moderni”.
“Quest’uomo, con la sua storia di eccessivo consumo di alcol, con la sua vita personale tappezzata di infedeltà, minacce, abusi e violenze, è davvero la persona che vogliamo scegliere per metterlo nella stanza dei bottoni?” ha chiesto Schumer ai suoi colleghi.
Pete Hegseth si propone come un guerriero pronto a mettersi alla guida della restaurazione annunciata da Donald Trump per sradicare la cultura ‘woke’ con cui i democratici avrebbero contaminato il Pentagono. Dice di essere vittima delle malevoli accuse della stampa di sinistra, ma non parla delle nonprofit in favore dei veterani di guerra che amministrava, la Concerned Veterans for America (CVA) e la Vets for Freedom (VFF) che lo hanno messo alla porta accusandolo di cattiva gestione finanziaria, ubriachezza e comportamento sessista. Super tatuato, ne ha anche uno con Deus Vult, il grido di guerra dei crociati, caro all’estrema destra fondamentalista, laurea a Princeton e Master ad Harvard, ha prestato servizio come ufficiale della Minnesota National Guard in Iraq e Afghanistan, con un periodo anche nella direzione del campo di prigionia di Guantanamo. Alla fine del primo mandato di Trump, ebbe un ruolo cruciale per far concedere la grazia ai militari americani accusati di crimini di guerra.
Tutto sommato una carriera militare molto limitata per un incarico solitamente affidato o a politici navigati, con lunga esperienza in campo di politica estera e difesa, o ex vertici delle Forze Armate, come il segretario uscente Lloyd Austin, generale a quattro stelle a riposo che come ultimo incarico è stato capo del Centcom. O come Jim Mattis, generale dei Marines che Trump nominò al Pentagono nel 2017, uno dei “miei generali” con cui fini in poco tempo ai ferri corti. Uno di loro, John Kelly che fu segretario alla Sicurezza interna e poi capo dello staff di Trump, è stato il primo a dargli pubblicamente del fascista prima delle elezioni.
Ma il 48enne ex anchorman di Fox News dalla sua ha la qualità più importante per Trump, la sua completa e assoluta fedeltà. Inoltre Hegseth ha anche un’altra importante dote, quella di parlare alla base Maga che ha riportato Trump alla Casa Bianca, soprattutto grazie alla crociata contro quelle che ha definito “le deformi politiche woke dell’attuale leadership militare” nel libro recentemente pubblicato intitolato ‘The War on Warriors: Behind the Betrayal of the Men Who Keep Us Free’, ‘La guerra contro i guerrieri: dietro al tradimento degli uomini che ci mantengono liberi’.
The new SecDef of the USA.
We are so back. pic.twitter.com/5SRXzPu5wD
— Beff – e/acc (@BasedBeffJezos) November 13, 2024