Si allarga l’inchiesta sui legami tra il violentatore seriale Jeffrey Epstein e il colosso bancario JPMorgan Chase. Il tribunale delle Isole Vergini americane che si sta occupando del caso ha infatti emesso un mandato di comparizione nei confronti del miliardario Elon Musk.
La richiesta, formalizzata lo scorso 28 aprile ma venuta alla luce solo lunedì, riguarda il possibile ruolo di Epstein nel convincere il CEO di Tesla a depositare parte della sua immensa ricchezza presso l’istituto bancario newyorkese. Le Isole Vergini richiedono che Musk consegni qualsiasi documento in suo possesso che riguardi il coinvolgimento di Epstein nel traffico di ragazze e donne per a fini sessuali – oltre a qualsiasi comunicazione tra l’imprenditore e JPMorgan riguardo a Epstein, nonché tra Musk e Epstein.
La tesi della procura è che Musk potrebbe essere uno degli “individui con un elevato patrimonio netto che Epstein potrebbe aver indirizzato o tentato di indirizzare a JPMorgan” – come si legge nella richiesta avanzata al Tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York.
Supposizioni che sono state definite “un’idiozia sotto moltissimi punti di vista” dallo stesso Musk, che in un tweet pubblicato lunedì sera ha definito il defunto finanziere newyorkese un “cretino”.
Il CEO di Tesla e SpaceX ha elencato i tre motivi principali per cui le accuse (che non implicano alcun coinvolgimento di Musk nelle malefatte di Epstein) sarebbero prive di fondamento: “1) Quel cretino non mi ha mai dato consigli su nulla; 2) L’idea che io abbia bisogno o ascolti i consigli finanziari di uno stupido truffatore è assurda; 3) JPM ha deluso Tesla dieci anni fa, nonostante avesse l’attività di banca commerciale globale di Tesla, che poi abbiamo ritirato. Non li ho mai perdonati“.

Il mandato di comparizione fa parte di un’ampia indagine da parte della magistratura delle Isole Vergini americane su JPMorgan. La banca, a loro dire, si sarebbe ripetutamente rifiutata di tagliare i legami con il loro cliente nonostante i dirigenti fossero a conoscenza degli abusi compiuti dal finanziere newyorkese nell’isola privata di Little St. James. Il colosso bancario avrebbe chiuso un occhio “a causa del peso finanziario di Epstein stesso e degli affari e dei clienti che Epstein ha portato e promesso di portare alla banca” – tra cui ci sarebbe appunto proprio Musk.
L’imprenditore sudafricano-statunitense nega però di essere mai stato amico di Epstein e della sua compagna, la socialite britannica Ghislaine Maxwell. Eppure una foto del 2014 ritrae proprio Musk e Maxwell uno a fianco dell’altro a una festa per gli Oscar organizzata da Vanity Fair (“non la conoscevo nemmeno”, la replica).
https://twitter.com/ErikaPearce17/status/1658431086559649793
Nell’agosto 2019, mentre era in attesa del processo per traffico sessuale, Epstein si è suicidato in una cella di prigione a Manhattan in circostanze assai misteriose. Lo scorso giugno, invece, Maxwell è stata condannata a 20 anni di detenzione – che sta scontando in un istituto della Florida.