Si articola in 10 punti il piano di pace presentato mercoledì dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky all’omologo statunitense Joe Biden per mettere fine alla guerra con Mosca – giunta ormai al 302° giorno di ostilità.
Il leader di Kyiv lo ha illustrato nel fitto colloquio tenuto alla Casa Bianca con il presidente dem, prima di recarsi al Congresso per uno storico discorso più volte applaudito dai parlamentari USA – in quella che è complessivamente la prima visita di Zelensky al di fuori dei confini ucraini dall’inizio del sanguinoso conflitto.
Un bilaterale, quello tra i due capi di Stato, che a detta della Casa Bianca si è concentrato appunto sulla ricerca comune di una “pace equa” che metta fine ai 10 mesi di violenza che hanno squarciato il cuore geografico dell’Europa. Eppure, proprio Zelensky è sembrato voler suggerire che la tregua sia tutt’altro che imminente, e che Kyiv non è disposta a fare (al momento) grandi concessioni a Mosca – specialmente dal punto di vista territoriale, nel Donbass e nel Sud ucraino.
“Per me, come presidente, una ‘pace giusta’ è una pace senza compromessi“, ha chiosato il presidente ucraino, rispondendo freddamente alla posizione ufficiale del Cremlino, secondo cui qualsiasi piano di pace dovrà tenere in conto dei territori “annessi” da Mosca nelle regioni ucraine di Lugansk, Donetsk, Cherson e Zaporizhzhia.
Nello specifico, i 10 punti della proposta di pace ucraina – che ricalcano il piano già presentato lo scorso mese da Kyiv al G-20 – sono i seguenti:
- Sicurezza dalle radiazioni e dal nucleare (ritiro russo di tutti i militari russi dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia e consegna dell’impianto alle forze ucraine);
- Sicurezza alimentare (rimozione di ogni ostacolo alle esportazioni di grano in partenza dai porti ucraini);
- Sicurezza energetica (ripristino della rete elettrica ucraina e restrizioni sull’export di energia russa);
- Prigionieri e deportati (rilascio di tutti i militari e civili – compresi oltre 11.000 bambini – “rapiti” dalla Russia);
- Integrità territoriale (ripristino dei confini precedenti l’annessione russa della Crimea del 2014);
- Truppe russe e ostilità (ritiro di tutti i militari di Mosca dal territorio ucraino);
- Giustizia (istituzione di un tribunale speciale per i crimini di guerra russi e risarcimento di tutti i danni provocati);
- Protezione immediata dell’ambiente (intervento internazionale a tutela della flora e fauna devastati dalle esplosioni);
- Prevenzione dell’escalation (garanzie formali di sicurezza dell’Occidente all’Ucraina);
- Conferma della fine della guerra (firma di un documento formale di pace).
Giovedì, intanto, il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha dichiarato di aver illustrato il piano di pace di Kyiv ai suoi omologhi del G-7.
“Posso solo dirvi che stiamo esaminando le proposte presentate. Stamattina ho parlato in video con i nostri partner del G-7. E questa è una delle cose di cui abbiamo parlato”, ha detto Blinken a Kylie Atwood della CNN, definendo le proposte di Zelensky “un buon inizio”.