Nessun sconto di pena. Nessuna clemenza. Un tribunale russo ha respinto l’appello della cestista statunitense Brittney Griner e confermato la sua condanna a nove anni di carcere per traffico di stupefacenti per aver illegalmente trasportato un paio di capsule contenenti olio di cannabis lo scorso 17 febbraio all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca.
Per Biden e la Casa Bianca “è stata un’altra sentenza farsa”.
L’atleta 32enne, due volte oro olimpico, è apparsa martedì in videoconferenza dalla struttura carceraria moscovita in cui è rinchiusa fin dal suo arresto, assumendo un’espressione sconfortata durante l’udienza e alla lettura del verdetto. L’atleta sarà ora inviata in un campo di prigionia nei pressi della capitale.
In una dichiarazione letta ad alta voce in tribunale, la stella delle Phoenix Mercury ha affermato che non fosse sua intenzione violare la legge russa. Gli Stati Uniti ritengono illegale la condanna di Griner e stanno lavorando per il suo rilascio.
Il destino di Griner si deciderà però probabilmente fuori dal tribunale. La nativa di Houston è infatti al centro di un intenso dibattito diplomatico sul possibile scambio di prigionieri che porterebbe al rilascio del famoso trafficante di armi russo Viktor Bout, attualmente detenuto in Illinois.