Vladimir Putin parrebbe intenzionato a condurre un test nucleare nei pressi del confine russo-ucraino per “mandare un segnale all’Occidente” e dimostrare di essere pronto a usare le armi di distruzione di massa. È questa in sostanza la comunicazione che gli alti comandi della NATO hanno condiviso nelle ultime con i Paesi membri dell’Alleanza Atlantica.
L’ipotesi di strikes “nucleari” mirati da parte di Mosca ha iniziato a prendere piede negli ultimi giorni dopo le ripetute minacce di Putin contro Kyiv e l’Occidente, ribadite venerdì in occasione dell’annessione di quattro regioni dell’Ucraina meridionale e orientale al territorio russo.

Uno scenario che però sia gli Stati Uniti sia la NATO hanno messo in guardia il Cremlino dall’attuare: il monito più duro è arrivato dall’ex direttore della CIA, il generale David Petraeus, secondo cui un attacco nucleare russo di qualsiasi portata contro l’Ucraina costringerebbe l’Alleanza a “distruggere tutte le forze convenzionali russe sul terreno“.
A dare sostanza all’allarme della NATO sono state alcune immagini, pubblicate dal Times e relative allo scorso fine settimana, che mostrano un convoglio militare russo con presunto equipaggiamento nucleare che dalla Russia centrale potrebbe essere diretto proprio verso il fronte.
Secondo Konrad Muzyka, analista polacco esperto di affari militari, il treno appartiene alla 12esima direzione principale del Ministero della Difesa russo, quella “responsabile delle munizioni nucleari, del loro stoccaggio, della manutenzione, del trasporto e del rilascio alle unità”.
Che un test nucleare sia imminente non è però il punto di vista di Kyiv. Secondo il Governo di Volodymyr Zelenskyy, le indiscrezioni (partite da un canale Telegram filo-russo) farebbero parte della strategia di terrorismo informativo da parte della Federazione Russa.
Negli ultimi giorni sono stati peraltro numerosi gli appelli degli ultra-nazionalisti russi all’uso della bomba nucleare per spiazzare le forze di Kyiv. Tra le voci più influenti quella del leader ceceno Ramzan Kadyrov e dell’ex presidente ed ex premier Dmitrij Medvedev. L’uomo forte di Groznyj ha commentato in maniera insolitamente caustica le recenti disfatte russe al fronte sul proprio canale Telegram: “A mio parere, dovrebbero essere prese misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nelle zone di confine e all’uso di armi nucleari a bassa potenza”.