Sette prigionieri statunitensi sono stati liberati dalle autorità del Venezuela in cambio di due familiari della moglie del presidente Nicolás Maduro, reclusi da anni negli USA per traffico di stupefacenti.
Lo scambio di prigionieri è avvenuto sabato a Saint Vincent e Grenadine ed è il frutto di mesi di trattative tra Washington e Caracas, intensificatesi con lo scoppio della crisi energetica seguente all’aggressione russa dell’Ucraina, che ha determinato un parziale riavvicinamento tra le due nazioni americane dopo decenni di contrasti politici.
Il “disgelo” tra i due Paesi – storicamente avversi per cause politico-ideologiche – era stato palesato a inizio marzo dalla visita di alcuni emissari della Casa Bianca in Venezuela per incontrare alti ufficiali del Governo latinoamericano. Ed è proseguito a giugno, con la decisione statunitense di concedere licenze ad alcune compagnie petrolifere (tra cui l’italiana ENI) per operare in Venezuela, con gli elogi di Maduro.
Per Washington è duplice lo scopo del riavvicinamento: isolare la Russia e al contempo garantire che l’economia interna (e dell’Occidente) non rimanga a corto di petrolio – di cui Caracas ha le principali riserve al mondo. Il Governo di Maduro, d’altra parte, sembra essere interessato a ricucire i rapporti con Washington per dare respiro a un’economia sotto pesante stress a causa di sanzioni e inflazione.
I 7 cittadini americani liberati comprendono non casualmente ben 5 operatori del settore petrolifero, dipendenti della Citgo di Houston: si tratta di Tomeu Vadell, Jose Luis Zambrano, Alirio Zambrano, Jorge Toledo e Jose Pereira. Questi ultimi erano stati arrestati arrestati nel 2017 in occasione di una conferenza presso la società madre PDVSA, venendo condannati a pene comprese tra gli 8 e i 13 anni di carcere per furto (dopo un processo ritenuto dal Dipartimento di Stato USA “politicamente motivato”). Sono stati liberati anche Matthew Heath, ex caporale dei Marines originario del Tennessee, arrestato nel 2020 a un posto di blocco, e Osman Khan, un floridian fermato a gennaio.
Il presidente Biden ha invece concesso la clemenza a Franqui Flores e a suo cugino Efrain Campo, nipoti di Cilia Flores, moglie di Maduro. I due erano stati arrestati ad Haiti nel 2015 nell’ambito di un’operazione della Drug Enforcement Administration (DEA) e condannati a New York per traffico di droga.
“Queste persone si riuniranno presto alle loro famiglie e torneranno tra le braccia dei loro cari, a cui appartengono”, ha dichiarato il presidente Joe Biden in un comunicato, mentre l’esecutivo di Maduro ha affermato di “accogliere con favore l’esito di questi colloqui e di sperare nel mantenimento della pace e dell’armonia con tutte le nazioni della nostra regione e del mondo”.