Dramma in una scuola di Izhevsk, nella Russia europea centro-orientale, dove almeno 15 persone hanno perso la vita in seguito a una sparatoria. Tra di loro ci sarebbero almeno 11 bambini, secondo la TASS.
L’agguato si è consumato nella mattinata di lunedì, quando un uomo armato di due pistole ha iniziato a sparare contro chiunque gli capitasse a tiro nella scuola n. 88 della capitale dell’Udmurtia (650 km ad ovest di Ekaterinburg). Dalle telecamere di sorveglianza l’uomo apparirebbe vestito completamente di nero, con addosso una T-shirt raffigurante una svastica nazista.
Secondo le prime indiscrezioni, l’aggressore possedeva due pistole traumatiche modificate per supportare munizioni letali. Dopo aver seminato panico e morte, l’uomo ha deciso di togliersi la vita.
Studenti e personale sono stati prontamente evacuati, mentre sulla scena del crimine è tutt’ora imponente il dispiegamento di forze dell’ordine e ambulanze. Finora il bilancio delle vittime è salito a 15, tra cui 11 bambini e 4 adulti. Gli altri 21 feriti, tra cui 14 bambini, sono stati trasferiti in ospedale.
Il presidente Vladimir Putin ha commentato il tragico accaduto definendolo un “atto terroristico disumano”, mentre le autorità dell’Udmurtia hanno deciso di proclamare quattro giorni di lutto dal 26 al 29 settembre.
L’istituto bersagliato è frequentato ogni giorno da circa 982 studenti e 80 insegnanti.