È verosimile che il presidente russo Vladimir Putin farà affidamento sulla minaccia nucleare contro l’Occidente se la guerra in Ucraina dovesse raggiungere un punto di stallo e prosciugare oltremodo le risorse belliche di Mosca.
A sostenerlo è la Defense Intelligence Agency (DIA) del Pentagono Usa, che in un corposo report di 67 pagine dedicato alla principali minacce mondiali ha messo in allerta sulle possibili mosse future del Cremlino.
“L’occupazione prolungata di parti del territorio ucraino rischia di indebolire la forza militare russa e ridurre il suo arsenale di armi moderne, laddove le conseguenti sanzioni economiche probabilmente faranno precipitare la Russia in una prolungata depressione economica e nell’isolamento diplomatico”, ha riferito il tenente generale Scott Berrier, direttore della DIA.
Di conseguenza, è ragionevole ritenere che Putin “farà progressivamente affidamento sul suo deterrente nucleare per proiettare forza sul suo pubblico domestico e all’estero”, anche in ragione dell’inaspettata e aspra resistenza da parte delle truppe ucraine, il che potrebbe minare “la capacità della Russia di produrre munizioni a guida di precisione” e far tentare il tutto per tutto con la minaccia atomica.