È di almeno 5.100 arresti il bilancio delle proteste anti-guerra che si sono tenute domenica scorsa in decine di città per tutta la Russia. Il dato, in continuo aggiornamento, è stato comunicato dal portale russo OVD-Info, attivo nella promozione dei diritti umani e bollato dalle autorità di Mosca come un “agente straniero”.
Quasi la metà dei fermi si sono concentrati a Mosca: circa 2.400, una ventina dei quali si è tramutata in detenzione prolungata presso i commissariati della capitale.
Anche a San Pietroburgo il bilancio degli arresti ha superato il migliaio, e proprio nell’ex capitale imperiale alcuni video amatoriali hanno ritratto il violento intervento della polizia per sedare le proteste in prossimità della Prospettiva Nevskij e della cattedrale di Kazan’.
#Russia New fugures.5,000 people have been detained in 69 cities and half of them in Moscow yesterday to protest against the Kremlin’s war Ukraine.People were severely beaten.A total of 13,355 people have been detained during protests in Russia since the beginning of the invasion pic.twitter.com/LJwIF97fjC
— Hanna Liubakova (@HannaLiubakova) March 7, 2022
Wow! The protest in St Petersburg today is getting really big now. ✊🇷🇺pic.twitter.com/0Epv8y4P2e
— Mike Galsworthy (@mikegalsworthy) March 6, 2022
Dall’inizio delle ostilità, sarebbero più di 13.000 gli arresti in Russia per aver manifestato al grido di “net vojne” (“no alla guerra”) secondo i dati di OVD-Info.
Nei giorni scorsi, ad invitare la popolazione russa a scendere in piazza contro l’invasione russa dell’Ucraina è stato anche l’oppositore Aleksej Naval’nyj. L’attivista, sopravvissuto a un tentativo di avvelenamento, è in carcere da un anno per un controverso caso di appropriazione indebita, che l’attivista e il suo gruppo anti-corruzione (oltre a molti gruppi per i diritti umani) ritengono un escamotage giudiziario del Cremlino per sopprimere l’opposizione.