Alcune truppe russe dispiegate da settimane nei pressi del confine con l’Ucraina stanno facendo ritorno alle loro basi. Ad annunciarlo martedì mattina è stato in un video-comunicato il portavoce del ministero della Difesa, il generale Igor Konašenkov, citato dalla TASS.
In particolare, starebbero rientrando alle loro guarnigioni le unità del Distretto Militare Sud e del Distretto Militare Ovest, che però rimarranno significativamente vicine al confine russo-ucraino anche una volta ritiratesi.
“Le unità (..) che hanno completato i loro compiti hanno già iniziato il caricamento sui mezzi ferroviari e stradali e cominceranno a muoversi verso le loro guarnigioni militari oggi”, ha detto nel comunicato Konašenkov.
Non è però al momento noto quante truppe siano state effettivamente ritirate, laddove Konašenkov ha precisato che il ritiro non interesserà altre esercitazioni militari russe attualmente in corso nei pressi dell’Ucraina, ossia quella terrestre in Bielorussia e quella navale nel Mar Nero.
Заявление официального представителя Министерства обороны Российской Федерации генерал-майора Игоря Конашенкова о возвращении соединений и воинских частей в пункты постоянной дислокации https://t.co/XPLQot3Fcd pic.twitter.com/bkkRO3DCmf
— Минобороны России (@mod_russia) February 15, 2022
Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zacharova, “il 15 febbraio 2022 entrerà nella storia come il giorno in cui la propaganda bellica occidentale ha fallito. Sono caduti in disgrazia e sono stati distrutti senza che sia stato sparato un solo colpo”, ha scritto in un aggiornamento su Telegram.
Una visione totalmente opposta a quella del ministro della Difesa ucraino Dmytro Kuleba, secondo il quale ad impedire l’escalation militare sarebbe stata l’azione diplomatica incisiva di Kiev e dei suoi alleati occidentali.
Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, ha scelto invece un profilo più basso: “Abbiamo sempre detto che una volta terminate le esercitazioni, le truppe sarebbero tornate alle loro basi permanenti. Non c’è niente di nuovo,” ha riferito alla stampa.
In controtendenza rispetto all’annuncio di Mosca, lunedì il Pentagono aveva avvertito come in realtà i russi stessero continuando ad incrementare la propria presenza militare al confine. Secondo il portavoce John Kirby, Putin starebbe “continuando a lasciarsi più opzioni, nel caso dovesse intraprendere un percorso militare”. Sempre lunedì, l’azienda tecnologica statunitense Maxar aveva scoperto da alcune rilevazioni satellitari l’afflusso al confine di grandi schieramenti di truppe ed elicotteri d’attacco russi, che sarebbero stati persino disposti in posizione di combattimento.
Notizia in aggiornamento…