Il presidente statunitense Joe Biden ha esortato i cittadini americani presenti in Ucraina a lasciare “immediatamente” il Paese per l’estrema volatilità della crisi con la Russia. Nel corso di un’intervista rilasciata giovedì al reporter della Nbc Lester Holt (e mandata in onda venerdì), il capo di Stato dem ha argomentato che “abbiamo a che fare con uno degli eserciti più grandi del mondo” – quello di Mosca – e quindi “le cose potrebbero andare fuori controllo rapidamente”.
Ciononostante, l’inquilino della Casa Bianca ha nuovamente smentito categoricamente qualsiasi coinvolgimento militare diretto di Washington in Ucraina: fare altrimenti, secondo Biden, significherebbe evocare uno scenario apocalittico. “Quando americani e russi cominciano a spararsi scoppia la guerra mondiale”, ha risposto il presidente al giornalista.
Biden ritiene comunque che il presidente russo Vladimir Putin, quantunque “abbastanza folle per provarci”, sia “abbastanza intelligente (…) da non fare niente che possa avere conseguenze negative sui cittadini americani”.
Contestualmente il dipartimento di Stato Usa ha aggiornato i suoi avvertimenti di viaggio in relazione all’Ucraina. Se prima i viaggi a Kiev e dintorni erano largamente sconsigliati, adesso il monito è più diretto: “coloro che si trovano in Ucraina dovrebbero partire subito con mezzi commerciali o privati”. A chi sceglie di rimanere nel Paese viene invece caldamente suggerito di “esercitare maggiore cautela a causa della criminalità, dei disordini civili e delle potenziali operazioni di combattimento se la Russia dovesse intraprendere un’azione militare”.
Che la crisi ucraina sia ben lungi dall’essere risolta lo dimostrano anche le mosse del Governo britannico, che giovedì sera, dopo il fallimentare incontro tra Sergej Lavrov e Liz Truss, ha ampliato la lista delle persone fisiche e giuridiche (russe) che saranno destinatarie di sanzioni in caso di attacco contro Kiev. Nella nuova definizione di “persona coinvolta nella destabilizzazione dell’Ucraina” ricadrà infatti chiunque, in alcun modo, “destabilizzi l’Ucraina o ne pregiudichi o minacci l’integrità territoriale, la sovranità o l’indipendenza”.