E’ un’America malata quella che oggi ricorda Martin Luther King Jr, il leader dei diritti civili che oggi avrebbe compiuto 93 anni. Quando venne ucciso nel 1968 a Memphis in Tennessee aveva solo 39 anni. Venne centrato da un proiettile sparato dal fucile che James Earl Ray, pregiudicato, latitante e razzista, seguace dell’allora governatore segregazionista dell’Alabama George Wallace, aveva comprato settimane prima sul quale furono trovate le sue impronte digitali. Anche in quegli anni l’America era aspramente divisa dal populismo incendiario del governatore dell’Alabama che con il suo “Stand Up For America”, lo slogan ripetuto nei suoi comizi carichi di demagogia, di bugie, di accuse di fantacomplotti, attraeva milioni di americani bianchi.
Cinquantaquattro anni dopo l’America è ancora alle prese con le ingiustizie sociali, con la discriminazione e il razzismo, rianimati da un presidente sconfitto ai seggi elettorali che anziché accettare la bocciatura alimenta i veleni. Dalle elezioni del 2020, 19 stati hanno approvato 34 leggi, limitando l’accesso al voto. L’Arizona è una di queste. E in questo Stato Donald Trump è tornato sabato a rilanciare le sue bugie elettorali ad un raduno organizzato in suo sostegno a Florence, un paese vicino Phoenix. Trump ha ripetuto che le elezioni vinte da Biden sono state rubate e falsificate, e che l’assalto al Campidoglio di gennaio dell’anno scorso altro non era che “la protesta della gente andata a Washington per rivendicare i propri diritti”. Definendo gli insurrezionalisti “prigionieri politici” Trump ha lanciato un appello ad aiutare quanti ora sono in attesa di giudizio. “Questo è l’anno in cui ci riprenderemo la Camera. Ci riprenderemo il Senato. E ci riprenderemo gli Stati Uniti. È questo l’importante. E nel 2024 ci riprenderemo la Casa Bianca” ha tuonato l‘ex presidente davanti a migliaia di suoi simpatizzanti.

“Gli americani devono impegnarsi nel lavoro incompiuto di Martin Luther King Jr., offrendo lavoro e giustizia e proteggendo “il sacro diritto di voto, un diritto da cui derivano tutti gli altri diritti”, ha detto questa mattina il presidente Joe Biden partecipando con una videoconferenza registrata alle celebrazioni.
“I repubblicani del Senato rimangono uniti nel fare opposizione ai disegni di legge dei Democratici. Il loro ostruzionismo è il vero attacco alla nostra democrazia lanciato con l’insurrezione del 6 gennaio continuato con l’assalto delle leggi anti-voto passate in un certo numero di stati”. Biden ha continuato affermando che “Non si tratta più solo di chi deve votare. Si tratta di chi deve contare i voti. E se il tuo voto realmente conta. Si tratta di due cose insidiose: repressione degli elettori e sovversione dei risultati elettorali”. Il capo della Casa Bianca è alle prese con la riforma delle leggi elettorali che non riesce a far passare al Senato. Il Freedom to Vote Act, estende il tempo per la registrazione degli elettori, impone le cassette per il voto anticipato, designa il giorno delle elezioni come festa federale, stabilisce la protezione contro il gerrymandering (la manipolazione dei collegi elettorali) e ripristina il diritto di voto agli americani precedentemente incarcerati che hanno scontato la pena.

Probabilmente domani Chuck Schumer, il leader della maggioranza democratica al Senato, la metterà al voto anche sapendo che non ci saranno i numeri per farla passare. I repubblicani già hanno detto che la bloccheranno con il filibuster e i democratici con due senatori contrati non hanno voti sufficienti per cambiare la regola del filibuster, vanificando le speranze della Casa Bianca. “Che ognuno si assuma le sue responsabilità” ha detto Chuck Schumer rivolgendosi ai due senatori del suo stesso partito, Joe Manchin e Kyrsten Sinema, che si oppongono a cambiare le regole per bloccare il filibuster. “Il Martin Luther King Day è un momento in cui l’America si guarda allo specchio. È il momento in cui ogni politico eletto deve chiarire la propria posizione”, ha detto Biden nel suo discorso, facendo un chiaro riferimento ai due senatori dissidenti.
I principali eventi celebrativi per il Martin Luther King Day hanno visto marce in diverse città e la cerimonia annuale presso la chiesa battista Ebenezer in cui King era il pastore negli anni Sessanta e dove oggi lo stesso ruolo è ricoperto dal senatore Raphael Warnock.
Il figlio maggiore di King ha criticato Biden e il Congresso nel suo insieme per non aver approvato la legislazione sui diritti di voto, dopo che 19 stati a guida repubblicana hanno reso più difficile votare in risposta alle false affermazioni dell’ex presidente Donald Trump sui brogli elettorali, assecondate da parlamentari repubblicani. “Hai avuto successo con le infrastrutture – ha detto il figlio del leader dei diritti civili riferendosi a Biden -, il che è una cosa grandiosa, ma abbiamo bisogno che tu usi quella stessa energia per garantire che tutti gli americani abbiano lo stesso diritto di voto”, ha detto Martin Luther King III al presidente Joe Biden.
Il senatore Tim Scott della Carolina del Sud, unico repubblicano nero del Senato, ha replicato mettendo in rete una serie di video a tema Martin Luther King Day. Scott ha evitato le critiche sulle azioni del suo partito e ha accusato i Democratici di etichettare i membri del Gop come razzisti.
King, che pronunciò il suo storico discorso “I Have a Dream” mentre guidava la marcia a Washington del 1963 e ricevette il Premio Nobel per la pace nel 1964, considerava l’uguaglianza razziale inseparabile dall’alleviare la povertà e dal fermare la guerra in Vietnam.
La discriminazione economica è stato il tema affrontato dal segretario al Tesoro Janet Yelle. “L’economia statunitense non ha mai funzionato in modo equo per i neri americani – o, in realtà, per qualsiasi americano di colore”, ha detto in un discorso pronunciato in remoto questa mattina ad una colazione di lavoro organizzata da Al Sharpton a Washington. La Yellen ha fatto riferimento al famoso discorso di King sottolineandone la metafora finanziaria che ha usato per descrivere le promesse di uguaglianza dei padri fondatori. King disse sui gradini del Lincoln Memorial che “l’America non ha rispettato questa cambiale per quanto riguarda i suoi cittadini di colore”.
A New York la Brooklyn Academy of Music ha ospitato la celebrazione del Martin Luther King, Jr. Day. Il senatore di New York Chuck Schumer, il governatore di New York Kathy Hochul e il sindaco di New York Eric Adams sono stati tra coloro che si sono rivolti alla folla. La NAACP in questa occasione ha onorato il dottor Emil Naclerio a Manhattan. Il dottor Naclerio salvò la vita di Martin Luther King all’interno dell’ospedale di Harlem nel 1958 dopo che il leader dei diritti civili fu pugnalato con un tagliacarte durante la firma di un libro ad Harlem.