Una giornata di lacrime e di accuse quella trascorsa oggi nell’aula del tribunale federale di Manhattan a Foley Square, in cui Ghislaine Maxwell, jetsetter ed ex moglie di Epstein, è imputata di cospirazione e induzione di minori a viaggiare per compiere atti sessuali, di trasporto di minori per impegnarli in attività sessuali criminali, per presunto adescamento e reclutamento di ragazze minorenni dal 1994 al 1997. È anche accusata di traffico sessuale di minori dal 2001 al 2004, nonché di cospirazione per traffico sessuale. Accuse per le quali si è dichiarata non colpevole. Ghislaine Maxwell è detenuta nel carcere federale di Brooklyn dal giorno del suo arresto. Era latitante quando gli agenti dell’Fbi l’hanno arrestata in New Hampshire lo scorso anno. Se dovesse essere riconosciuta colpevole rischia fino a 80 anni di carcere.
Nel corso dell’udienza di oggi sono stati fatti nomi “importanti”: Bill Clinton, Donald Trump, il principe Andrea d’Inghilterra, Kevin Spacey, tutti a bordo dell’aereo del miliardario pedofilo Jeffrey Epstein, morto nel carcere federale nel 2019, ufficialmente per suicidio, ma i dubbi restano. A pilotare l’aereo Larry Visoski, per più di 30 anni alle dipendenze di Epstein. I voli erano quasi sempre per portare gli ospiti di Epstein nelle ville del miliardario a New York, Londra, Parigi, Southampton, Palm Beach, Santa Fe e le Isole Vergini.
I pubblici ministeri affermano che la socialite britannica, che ha anche la cittadinanza americana e francese, ha reclutato e allevato le ragazze minorenni perché il suo compagno Epstein potesse abusarne. E per questo gli è stato chiesto al pilota di descrivere il comportamento della Maxwell a bordo dell’aereo. Visoski l’ha descritta come “la numero due. Epstein è stato il grande numero uno”.
Durante la sua testimonianza i pubblici ministeri hanno mostrato ai giurati le fotografie delle proprietà di Epstein. Visoski ha detto di non aver mai visto alcuna attività sessuale durante i viaggi poichè la porta della cabina di pilotaggio era sempre tenuta chiusa durante i voli dell’aereo soprannominato “Lolita Express”. Ha anche ricordato quando a bordo dell’aereo c’era Virginia Roberts Giuffre, la donna che afferma di essere stata aggredita sessualmente dal principe Andrea. Il secondo figlio della regina, 61 anni, che nega le accuse.
Dopo il pilota è stata chiamata a testimoniare una donna, identificata in tribunale con lo pseudonimo di “Jane”, la quale ha raccontato di aver incontrato Ghislaine Maxwell e Jeffrey Epstein quando aveva 14 anni mentre mangiava un gelato con degli amici in un summer camp. “Jane” ha detto alla corte di aver incontrato Epstein e la Maxwell mentre frequentava il campo estivo nel Michigan 1994. Le fu presentato come un ricco donatore che offriva borse di studio agli alunni. Un incontro casuale poco tempo dopo la morte del padre. Poi, successivamente lei e sua madre hanno nuovamente incontrato Epstein per un tè in Florida nella villa del miliardario a Palm Beach. “Jane” ha ricordato come all’inizio, Maxwell ed Epstein l’hanno fatta sentire speciale: trascorrendo del tempo con lei, chiedendo della sua famiglia e dei suoi interessi e portarla a fare cose divertenti, ha detto. “Jane” ha testimoniato che suo padre era morto un anno prima di cancro e che la sua famiglia stava lottando finanziariamente in quel momento. Per i primi mesi considerava Ghislaine Maxwell come una sorella maggiore. “Il rapporto è cambiato quando sono cominciati gli abusi sessuali”, ha detto.
“Jane” ha descritto con dettagli grafici gli episodi di abuso sessuale con Epstein a cui Maxwell a volte si univa, sia a Palm Beach, in Florida, sia a Manhattan, quando aveva 14, 15 e 16 anni. Parlando a volte con voce tremante e asciugandosi gli occhi e il naso con un fazzoletto, “Jane” ha testimoniato che Epstein e Maxwell l’hanno avviata alle esperienze sessuali quando era quattordicenne.
A volte, Epstein si masturbava su di lei e la molestava, ha detto. A volte Maxwell era coinvolta, toccava lei ed Epstein.
Almeno una volta, Maxwell l’ha “istruita” come massaggiare Epstein. “Doveva sembrare tutto molto casuale, come se fosse normale, come se non fosse un grosso problema”, ha detto. “Ma io ero confusa perché non mi sembrava normale”. Ha aggiunto che ha viaggiato con Epstein e la Maxwell circa 10 volte, principalmente tra le sue case a New York e di Santa Fe quando aveva tra i 14 e i 16 anni. “Jane” ha anche descritto le “orge” con altri partecipanti e ha descritto la sensazione di colpa e il dolore durante gli incontri.
“Sia Epstein che la Maxwell – ha concluso tra le lacrime – si vantavano delle loro amicizie e facevano sempre i nomi delle loro conoscenze importanti”. “Jane” è stata la prima di quattro donne che dovrebbero testimoniare al processo nei prossimi giorni.