A Glasgow è il giorno dell’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Intervenendo alla Cop26 sul clima ha detto che le azioni intraprese non sono “abbastanza, ma ci muoviamo nella direzione giusta”.
“Secondo gli ultimi dati, se tutti rispetteranno gli impegni che sono già stati presi in questa conferenza, avremo un aumento delle temperature di 1,8 gradi”, ha detto l’ex inquilino della Casa Bianca.
Obama ha parlato degli importanti progressi fatti in cinque anni da quando è entrato in vigore l’accordo di Parigi e ha evidenziato la leadership dei giovani nel mondo chiedendo un’azione più decisa da parte di tutti, dai governi al settore privato, alla società civile ai filantropi. Per Obama “ora che il presidente Biden e la sua amministrazione si sono uniti all’accordo di Parigi sul clima” il governo degli Stati Uniti “è di nuovo impegnato e pronto ad assumere un ruolo di leadership”.
Per l’ex inquilino della Casa Bianca “tutti noi abbiamo un ruolo e un lavoro da svolgere e sacrifici da fare, ma i grandi Paesi ricchi hanno un peso in più, devono assistere i Paesi che sono meno responsabili e meno capaci, ma più vulnerabili”.
Per le isole, invece, di fronte ai cambiamenti climatici, gli Stati insulari “sono come i canarini che venivano utilizzati nelle miniere di carbone” come sistema di allarme. I canarini avvertono infatti la presenza di monossido di carbonio. Ricordando che un “ragazzo proveniente da un isola”, cioè dalle Hawaii, Obama ha aggiunto che “le nostre isole sono più che mai minacciate“.