Wikipedia. Tutti la conosciamo, sia nelle versioni italiana che inglese. Quando ci rivolgiamo a Google per avere informazioni su persone, aziende, istituzioni, eventi storici, scoperte scientifiche o quant’altro, la pagina Wikipedia è quasi sempre tra i primi due o tre riferimenti non pubblicitari che il motore di ricerca ci propone.
Parliamo di SEO ranking. L’acronimo sta per Search Engine Optimization. SEO ranking è un numero che indica la misura in cui Google o un altro motore di ricerca valuti credibile e rilevante un sito o una pagina web. Tanto più alto è il SEO Ranking di una pagina, tanto più è probabile che quella pagina si posizioni tra i primi risultati proposti quando cerchiamo argomenti sul web.
L’enciclopedia online mantenuta da un esercito di volontari in tutto il mondo ha un ranking SEO altissimo. Essere su Wikipedia significa essere “degni di nota” a livello globale in un mondo in cui le trappole poste dalle fake news ci fanno dubitare di ogni cosa che vediamo e leggiamo sul grande web. Non solo, grazie alla sua apertura e al potenziale pressoché illimitato di spazio, su Wikipedia si trovano spesso dettagli molto particolari, e molto informati relativi a storie, episodi, prodotti di nicchia che possono interessare anche un pubblico ristretto.
Per questo motivo l’intero pianeta cerca di proporre articoli su WP: iniziative commerciali, biografie di personaggi più o meno noti, scuole di ogni ordine e grado, pagine in memoria di un caro estinto, spesso chi pubblica lo fa per semplice vanità o per i più svariati motivi che giustifichino una presenza sul sito fondato da Jimmy “Jimbo” Wales e Larry Sanger nel 2001. In questa situazione, lasciare che ognuno pubblichi quello che gli pare su Wikipedia liberamente non può funzionare. Il rischio che qualcuno millanti storie o qualità o successi inesistenti è altissimo con il pericolo di minare alla base le credibilità – che per definizione deve essere assoluta – del sito. Di più, se Wikipedia fosse aperto a qualunque illazione, sarebbe un tazebao in cui tutti scrivono ciò che più gli conviene come già si può fare nel mare magnum del web. Se tutti potessero autopubblicarsi su Wikipedia liberamente, la credibilità del sito si sarebbe dissipata già da molto tempo. Per questo motivo, negli anni si sono sviluppate delle direttive ad uso di redattori di Wikipedia per decidere cosa sia “enciclopedico”, e quindi meritevole di uno o più articoli sul sito, e cosa no. In super sintesi, occorre che fonti rispettabili e indipendenti parlino con una certa frequenza del “soggetto” in questione affinché esso possa ambire ad avere un proprio articolo approvato dai severi controllori di WP. L’obiettivo anzi, il goal di Wikipedia è quello di dare valore ai suoi lettori ponendosi come enciclopedia, gratuita e universalmente accessibile, densa di informazioni su ogni aspetto dello scibile umano, molto spesso con approcci altamente scientifici o specializzati o tecnici, un obiettivo ambizioso e in larga parte raggiunto.
Dopo quasi vent’anni di attività, il metodo ha funzionato visto che la credibilità di Wikipedia resta altissima. Non solo i suoi articoli vedono praticamente garantito un posto in pole position sui motori di ricerca, ma altri social, ad esempio Facebook e YouTube, si appoggiano alla presenza di un articolo su Wikipedia per valutare la rispettabilità di una fonte di informazione, sia esso un giornale, un autore, una rivista scientifica, un videoblogger o qualsiasi altro “operatore della conoscenza”.

Manhattan, nel 2010 (Photo by Wolf Gang)
I questa metodologia è inevitabile che vi sia il rischio di eccessi di zelo o di incongruenze o peggio di manipolazioni. Un esempio rimasto negli annali riguarda un celebre libro di Philip Roth The Human Stain. L’articolo ricostruiva nel dettaglio chi fosse nella vita reale il personaggio che aveva ispirato il protagonista del libro di Roth. L’autore dell’articolo su Wikipedia rivelava che Roth era stato ispirato dallo scrittore e critico letterario del New York Times Anatole Broyard. Roth scrisse a Wikipedia spiegando che quella illazione era un errore, risultato di pettegolezzi letterari privi di credibilità alcuna. Il grande scrittore rivelava inoltre che il suo protagonista era stato ispirato da un suo amico conosciuto molti anni prima a Princeton, Melvin Tumin. Lo stesso Roth racconta che quando scrisse a un redattore di Wikipedia segnalando l’errore e suggerendo la correzione gli fu risposto:”Comprendiamo che l’autore è la fonte più attendibile ma in questo caso abbiamo bisogno di una fonte secondaria”. Stupito, oltraggiato ma anche divertito da tale apparente assurdità, Roth scrisse un lungo articolo sul New Yorker ridicolizzando con sottile ironia chi gli scrisse la lettera e il metodo così rigido di Wikipedia. Fu poi grazie all’articolo sul New Yorker che Wikipedia considerò la precisazione in arrivo “da una fonte secondaria”. Il paradosso? Ancora oggi su Wikipedia, che pure prende nota e riferisce della lettera chiarificatrice di Roth, si cita che “qualcuno ritiene che il personaggio fosse ispirato da Anatole Broyard”.
Oggi su La Voce di New York ci occupiamo di Wikipedia perché VNY è stata a sua volta coinvolta in prima persona in un caso bizzarro, in fondo non dissimile a quello che coinvolse Roth per la sensazione di impotenza di smentire illazioni e falsità che ci sono state attribuite non per il fine di migliorare l’Enciclopedia, ma, in questo caso, con il solo scopo di diffamare la Voce di New York ed escluderla da Wikipedia. Il caso si apre con l’intervento di un personaggio anonimo che si fa chiamare Modulato. (Qui riveliamo chi è e il suo enorme conflitto di interessi). Operando con grande conoscenza di tutti i meandri tecnici che regolano le valutazioni di credibilità di wikipedia, Modulato ha lanciato calunnie e fake news su la Voce di New York raggiungendo il suo obiettivo di far chiudere la nostra pagina. Scriviamo di questo per prima cosa per difendere noi stessi da attacchi privi di qualunque fondamento ma anche perché le dinamiche che abbiamo seguito nel corso del “dibattito” hanno implicazioni che vanno ben oltre il nostro caso. Implicazioni che impongono riflessioni sul sistema Wikipedia in generale e su come esso rischi di essere manipolato da hacker che impediscono al sito di essere poi davvero coerente con i suoi obiettivi dichiarati.
Per questo oggi non siamo convinti che Wikipedia abbia gli anticorpi per proteggersi da tutti i casi di abuso, né, a cascata, che abbia i meccanismi per proteggere persone, aziende e istituzioni che tramite Wikipedia vengono diffamate e subiscono danni di immagine o altro.
Se Wikipedia ha il ruolo di intermediario attraverso cui passare per avere riconosciuta la propria credibilità, la domanda spontanea è: chi controlla il controllore? Quali tutele ha chi viene diffamato da Wikipedia? Quali meccanismi può attivare chi ritiene di aver subito un torto o un sopruso perpetrato attraverso le pagine enciclopediche?
Procediamo con ordine. VNY ha avuto una pagina su Wikipedia inglese per oltre un anno. Il primo draft era stato creato dall’iniziativa personale di un libero contributore a VNY con qualche conoscenza dei meccanismi di Wikipedia. Il draft era stato poi promosso ad articolo mesi dopo la creazione da un admin indipendente che, presumibilmente dopo aver fatto i debiti riscontri, aveva ritenuto la proposta sufficientemente enciclopedica a fronte dei riferimenti forniti e di altri facilmente rinvenibili. Siamo certi che voi tutti che ci seguite e ci leggete non abbiate dubbi sulla legittimità della nostra testata o sul fatto che descrivendoci con il rigore giornalistico che ci contraddistingue non rischiamo di essere mitomani. Abbiamo vinto il premio Amerigo e Modulato prima lo nega poi lo definisce irrilevante. Abbiamo la redazione alle Nazioni Unite e Modulato dice che non è vero e poi che mentiamo per ottenere danaro da voi lettori. Tutte falsità gravissime e si potrebbe continuare, purtroppo sappiamo quanto oggi le falsità facciano presa. Ma vediamo il dettaglio della storia già oggetto di una nostra prima inchiesta la settimana scorsa.

Il 30 marzo 2021 un utente Wikipedia che, come già detto, si nasconde dietro le pseudonimo Modulato da’ inizio alla procedura di rimozione dell’articolo Wikipedia su VNY, spendendo una quantità enorme di energie per arrivare alla cancellazione nei giorni seguenti. Nonostante in prima battute le affermazioni contro di noi fossero false e diffamatorie, alla fine Modulato è riuscito a creare un’atmosfera psicologica su cosa sia vero o falso, tipico problema del nostro tempo, e a far cancellare la pagina convincendo gli altri editor che l’articolo non fosse sufficientemente enciclopedico (opinione che non ci trova assolutamente d’accordo, sia chiaro). Alcuni giorni dopo, Modulato è riuscito a far cancellare anche l’articolo su VNY su Wikipedia in italiano (articolo che era stato creato mesi addietro da un editor italiano indipendente) usando le stesse calunnie. A poco sono servite le osservazioni su di un sospetto Conflict of Interest (COI) del proponente (peraltro pervicacemente e falsamente negate da Modulato senza che ci fosse un modo di verificare), né sono state tenute in considerazioni dagli admin le evidenze che dimostravano come VNY fosse sufficientemente enciclopedico anche secondo le linee guida Wikipedia per la notability di giornali e riviste.

Attraverso un lavoro investigativo e di ricostruzione dell’attività di Modulato sulle diverse web properties della Wikimedia foundations, sfruttando anche le indicazioni lasciate da altri utenti che evidentemente sono stati danneggiati dal personaggio in questione, VNY è stata in grado di collegare Modulato all’identità di Giuseppe Macario, un personaggio noto per aver presentato la lista “Free Flights to Italy” alle elezioni politiche del 2018 falsificando sia la documentazione che le firme notarili .Tali tentativi erano stati illustrati dalla Farnesina e da altre istituzioni e denunciati sia da VNY che da altri. Macario ha reagito, prima con richieste di rimozioni, poi con minacce legali, infine dense di oscure e non meglio identificate minacce se la Voce non avesse rimosso tutti gli articoli. A La Voce di New York non ci siamo naturalmente piegati e visto che non poteva da corpo alle sue minacce legali, Macario ha evidentemente deciso di sfruttare le debolezze di Wikipedia per danneggiare la reputazione online di VNY e di altri che si erano occupati di lui in passato (The Points Guy, Selvaggia Lucarelli), come puntualmente illustrato nella nostra inchiesta. Insomma, VNY è stata vittima di un hackeraggio in piena regola a scopo diffamatorio da parte di un personaggio con un conflitto di interessi smisurato.
La domanda sorge legittima e la giriamo anche agli esperti del gruppo Wikipedia.
Come è possibile che un’istituzione come Wikipedia non disponga di meccanismi efficaci per difendere persone, enti e istituzioni presenti sul suo sito dagli attacchi dei malintenzionati che intendono usare i loro siti per scopi personali, spesso diffamando o comunque non per migliorare l’Enciclopedia, ma piuttosto per danneggiarla?
Il caso Modulato-Macario riguarda un fatto specifico, ma è comunque emblematico di come chiunque sufficientemente motivato possa arrivare a causare danno ad altri senza che vi siano meccanismi di salvaguardia a tutela delle vittime. Sia nel caso di Wikipedia in inglese che di Wikipedia in italiano, nessuno degli admin si è fermato a valutare quali potessero essere i motivi che spingevano Modulato a premere in maniera così veemente per la cancellazione. Come documentato nel nostro articolo, il fatto che la richiesta di cancellazione esordisse con affermazioni false e diffamatorie non ha fatto sorgere alcun dubbio agli editori Wikipedia, inclusi quelli più esperti, permettendo alla procedura di andare avanti, nonostante fossero venute meno le premesse su cui era stata costruita. Anche redattori con una solida esperienza hanno attivamente preso le difese di Modulato arrivando ad annullare una Sockpuppet investigation che avrebbe rivelato il gioco di burattini messo in atto da Macario per arrivare al suo fine. Eppure bastava guardare con un minimo di attenzione alle evidenze come abbiamo fatto anche noi di VNY. Insomma, sentiamo di poter dire che l’affare Modulato espone una importante fragilità di Wikipedia rispetto alla sua missione storica.
Proprio per questo è diritto di tutti noi reclamare la presenza di tutele che impediscano ad agenti in malafede di vandalizzare Wikipedia per colpire giornalisti, giornali o qualunque altra persona o istituzione contro cui vi sia animosità da parte di qualcuno (interessante a questo proposito che, oltre a giornali e giornalisti, Modulato abbia anche attaccato Università di vario tipo. Probabilmente la loro colpa è stata di non aver convalidato qualche sua credenziale fasulla, scatenando la furia vandalica contro i rispettivi articoli su Wikipedia).

Ancora oggi, dopo molti episodi simili di abusi, Wikipedia stessa non sembra offrire tutele sufficienti a chi subisce attacchi di questo tipo, e le pagine stesse con cui Wikipedia spiega a chi rivolgersi in caso di abuso sono prive di reale incisività: l’unico responsabile è l’editor di Wikipedia, essenzialmente anonimo, che ha inserito il testo! Come dimostrato, gli editor oltre a godere di un sostanziale anonimato vengono protetti in modo proattivo da Wikipedia stessa ponendo ulteriori ostacoli alla possibilità delle vittime di difendersi dalle diffamazioni a loro danno.
I conti non tornano. Offrire un’enciclopedia gratuita alla comunità globale è opera meritoria di cui tutti siamo riconoscenti. E certamente rispetto alle milioni di voci presenti sul sito, gli abusi rappresentano una percentuale molto piccola. Ma ci sono e crediamo che avviare un dibattito interno al mondo di Wikipedia e Wikimedia coinvolgendo redattori, esperti, utenti e naturalmente diffamati, sia importante, per rafforzare uno strumento ormai indispensabile, e per renderlo semmai più rigoroso nel vagliare chi con abilità si maschera per danneggiare non solo il suo obiettivo dichiarato ma Wikipedia stessa e i suoi utenti.