“C’è una formula matematica a cui tengo moltissimo ed è questa: +Matematica = – Disuguaglianze +Democrazia”.
Ersilia Vaudo astrofisica, è Chief Officer all’Agenzia Spaziale Europea, responsabile dell’Ufficio sulla Diversity e non si stanca di ripetere che le materie scientifiche, conosciute come STEM, sono il generatore vero di crescita economica dei paesi. “Tutti abbiamo la capacità di capire i numeri, ma la diffidenza o l’amore per la matematica dipende dal contesto familiare e scolastico nel quale si cresce”.
Per Ersilia Vaudo essere cresciuta con una mamma chimica e biologa, ha fatto la differenza ed ha alimentato in lei la passione per la scienza. “Lasciava scritte in cucina le formule chimiche su quello che ci poteva servire. Il sale, lo zucchero, l’acqua, tutto era una formula chimica, in pratica un linguaggio con il quale abbiamo familiarizzato sin da piccoli. Se non parli il linguaggio della matematica ti sentirai escluso, diffiderai degli esperti e diventerai prono al populismo” spiega la scienziata che vede nello studio della matematica un vero ascensore sociale abilitatore di futuro. La matematica ti dà la possibilità di entrare a far parte di quell’elite che ha le competenze scientifiche per immaginare e costruire il futuro.
“E’ dimostrato statisticamente che dove esiste il disagio sociale, gli studenti vanno male in matematica – spiega Ersilia Vaudo. Le ragazze in particolare, già dalle elementari cominciano a non sentirsi all’altezza degli studi scientifici per condizionamenti e pregiudizi che le circondano. In Italia avevamo già prima della pandemia un grande divario di genere sulla matematica rispetto agli altri paesi OCSE con grandi disuguaglianze territoriali nord sud e socio economico. Sono convinta che La matematica sia un linguaggio universale che ci rende più consapevoli e rende anche la democrazia più forte. Chi resta fuori dalla matematica avrà una fiducia in se stesso indebolita. Restare dentro la matematica significa poter scegliere quello che si vuole essere nella vita”.
Ersilia Vaudo che ora vive a Parigi, sede centrale dell’Esa, ha trascorso parte della sua vita professionale anche negli Stati Uniti, a Washington.
“I miei figli erano piccoli e mi colpiva come la scuola americana li incoraggiasse a imparare senza alcun intento punitivo quando qualcosa non era corretto . E’ un approccio che ho apprezzato molto e ho ritrovato anche nel mondo del lavoro. La voglia di fare, di agire, l’entusiasmo senza la paura del fallimento, perché anche se si fallisce non è un problema. C’è la libertà di provare ed è più facile agire se non temi di fallire. Le donne in questo sono più timorose, mancano di quell’insolenza e di quella sicurezza che porta a rischiare e a fare le cose senza paura di sbagliare”.
Ersilia Vaudo spinge le ragazze a partecipare alle selezioni dell’Agenzia Spaziale Europea: “Abbiamo bisogno di donne e le professioni dello Spazio sono molteplici ormai e in più settori. Non c’è solo la selezione per i nuovi astronauti che si è aperta in questi giorni, dopo quella che si era tenuta 11 anni fa e che aveva portato all’ingresso nel corpo degli astronauti degli italiani Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano. All’Esa abbiamo bisogno di tante competenze e ci aspettiamo che partecipino tante donne”.
“Conosciamo solo il 5% dell’universo e il 5% degli oceani – mi dice Ersilia Vaudo parlandomi della nuova sfida che l’aspetta – Provare a raccontare quel 95% di mistero, e ciò che non sappiamo di sapere in una grande mostra alla Triennale di Milano. Unknow unknows: introduzione ai misteri. L’appuntamento è per Maggio 2022 con la speranza che il Covid sia ormai un ricordo lontano. Mai come in questi mesi la scienza, con l’arrivo dei vaccini, ci ha dimostrato come si possano raggiungere traguardi nuovi in tempi rapidissimi una volta impensabili… Voglio che la mostra sia un lasciarsi andare allo sconosciuto, un viaggio di stupore”.