Ero a casa, dove sono stata per la maggior parte del mio tempo da fine Febbraio ad oggi, quando ho appreso della notizia dell’uccisione di George Floyd, afroamericano del Minnesota, ucciso da un ufficiale di polizia bianco. Nel filmato viene mostrato l’agente di polizia, Derek Chauvin, premere il suo ginocchio sul collo di George Floyd per 8 minuti e 46 secondi e mostra gli altri agenti non fare nulla per fermarlo. Non sono riuscita subito a guardare il video che documentava l’assurdità di quell’ingiustizia, solo uno o due giorni dopo ho trovato il coraggio di guardarlo ed ho pianto, ho pianto tanto ed ho continuato a farlo i giorni seguenti, ripensando a ciò che avevo visto in quel video e guardandone poi molti altri; Quel terribile avvenimento, come un vaso di pandora scoperto, ha dato inizio alla condivisione di tanti, troppi video che mostrano da quanta violenza ingiustificata siamo ogni giorno circondati e di quante volte questa sia rivolta verso persone di colore. Non si sono fatte attendere le proteste contro l’abuso di potere molte volte esercitato dalle forze di polizia, un abuso di potere accompagnato spesso da un odio razziale.

La prima protesta alla quale sono stata si è svolta a Union Square il 31 Maggio, ho tentennato fino all’ultimo, per paura del Covid-19 e onestamente perché temevo potesse accadere qualcosa di spiacevole e pericoloso… Sono contenta di aver preso parte alla manifestazione che è stata assolutamente pacifica e commovente. È stato toccante percepire la volontà delle persone di essere li per gli altri, ho recepito forte e chiaro un messaggio di amore e unione, ho recepito la volontà di far bene e l’assoluto bisogno di cambiamento, il desiderio comune di poter vivere in un mondo privo di ingiustizia.
C’era cosi tanto in ballo che trovo difficile descrivere tutto quello che i miei occhi hanno visto, tutto quello che le mie orecchie e il mio cuore hanno sentito.

La rabbia e la frustrazione di molti, mescolata all’amore e alla speranza, la forza di volontà che tutti stanno dimostrando affinché le cose possano cambiare.
Ho visto fiori in pugni stretti rivolti verso il cielo.
Ho visto sguardi orgogliosi ed arrabbiati, altri tristi e stanchi, pieni di lacrime.
Ho visto una comunità grande e solidale, ho visto l’inizio del cambiamento.