Si può dire che oggi di registi capaci di usare il potente mezzo del Cinema ne esistano pochi, ovvero, pochi come sapeva usarlo Roberto Rossellini; capace di “usare” la macchina da presa per “educare” l’intelligenza dell’essere umano. Da “Roma Città Aperta” a “Paisà”, assoluti capolavori della Cultura del nostro paese.

Il Maestro Rossellini ha diretto pellicole che ad oggi possono essere fonte di grande ispirazione per i giovani, come “Il Generale Della Rovere” con Vittorio De Sica. Molto, tantissimo è il patrimonio lasciato in eredità al Cinema Italiano.
Pochi conoscono i retroscena significativi del rapporto del Maestro del Cinema Italiano con i suoi adorati figli. L’intensa unione di una visione cinematografica che oltrepassa l’estetica; una osmosi stilistica, come la definì Gregoretti nella magistrale intervista al Maestro Rossellini.
Osmosi stilistica quella che univa Renzo Rossellini al suo Papà, Roberto Rossellini.
Come nell’interscambio che lascia fluire un sottile filo di perfezione, dolce, come la chiamava il Maestro, la mano registica di Renzo Rossellini si sostituiva a quella del suo Papà, nessuno se ne accorse, sino alle stesse parole di Roberto Rossellini nell’intervista rilasciata a Gregoretti.
Nel Dicembre del 1976, Roberto Rossellini dichiara il figlio Renzo Rossellini, suo erede artistico, incaricandolo di terminare “La prima Enciclopedia della Storia Audiovisiva”. Per il Maestro, l’assoluta volontà di fare del Cinema “Un’arte utile agli uomini”.

Se Renzo Rossellini ha trovato la propria strada con il padre nella qualità di produttore cinematografico, regista ed aiuto regista, lavorando fianco a fianco per ben vent’anni con il Maestro Roberto Rossellini, sua sorella Isabella Rossellini, rivive nei lineamenti e la bravura della mamma (Ingrid Bergman).
Isabella Rossellini è una Celebrity, d’anima, di cuore e di talento.
Come un filo immaginario legato a doppia mandata, Isabella e Renzo Rossellini, uniti dal quel grande amore per l’universo femminile impresso dal papà, che mai in un suo film ha posato l’obbiettivo sul corpo nudo di una donna, facendone emergere la donna come vera portatrice di valori umani e d’intelligenza, mai alimentando pregiudizi contro la donna, così Isabella e Renzo abbracciano insieme il Simbolo Globale del Cinema Contro il Femminicidio: “Preludio”, documentario scritto e diretto dagli stessi autori di questa intervista – Stefania Rossella Grassi e Tommaso Scutari -. Un buon successo di critica ed un grande Cast: Isabella Rossellini, Franco Nero, Alessandro Haber, Alessio Boni, Serena Grandi, Corinne Clery, Daniela Giordano-
E’ forse una delle prime volte che Isabella e Renzo Rossellini si concedono per un’intervista doppia.
Cosa ha provato, come uomo, a donare la sua arte ad un progetto come Preludio?

Renzo – “Mi sono messo nei panni di mio padre Roberto Rossellini perché’ mi ha educato al rispetto delle donne, contro la brutalità degli uomini”.
Se dovesse descrivere con una sola parola il suo rapporto con Isabella, senza troppo rifletterci, a caldo, quale parola le viene in mente?
Renzo – “Due parole, non una: “Amore e rispetto””.
Molto spesso si è trovato ad insegnare Cinema ai giovani. Nel raccontare la figura del suo Papà, iniziava da Roberto Rossellini Papà, oppure Roberto Rossellini il Mito?
Renzo- “Roberto Rossellini Papà, levando l’immagine mitologica con la quale veniva descritto mio padre. Mio padre diceva: ”L’unico mestiere che cerco quotidianamente di imparare è il mestiere di Essere Umano utile agli altri””.
Qual è il ricordo indelebile di Renzo Rossellini professionista del vero Cinema?
Renzo– “Il vero Cinema come qualunque mezzo di comunicazione deve avere obbiettivi etici, non solo estetici. Lavorare sui contenuti e non solo sulla forma, non produrre “merce” ma idee”.

Secondo lei cosa manca al Cinema Italiano per aprire un varco nel sociale e far alzare un grido dei senza voce, come faceva suo Padre?
Renzo – “Non considerare il Cinema solo “merce” ma trovare il coraggio di farne uno strumento didattico capace di aprire i cervelli e rendere lo spettatore parte attiva nella società umana”.
Che film dirigerebbe oggi Roberto Rossellini, e su quale tematica?
Renzo– L’ultimo progetto di mio padre è già scritto e pubblicato in un libro. Non era per un film ma una serie di 5 ore per la televisione dal titolo” ISLAM Impariamo a conoscere il mondo mussulmano”.
Che significato ha la voce per Isabella Rossellini, e crede Isabella Rossellini alla forza delle parole?

Isabella: “Credo più alla forza delle azioni che a quella delle parole, ma si può anche cominciare da li”.
Renzo: “La parola è l’espressione dell’Intelligenza e Isabella si esprime attraverso l’intelligenza. Isabella è’ un’attrice e la voce per un’attrice è uno strumento fondamentale”. Io, Renzo Rossellini faccio film da 70 anni e i film non sono più muti le parole raccontano più delle immagini!”.
Cinema e Sociale. Amore per la natura e per gli Animali. Isabella Rossellini ha un desiderio incompiuto?
Isabella: “Seguo sempre la mia curiosità e credo non avrò sufficienti anni di vita per soddisfare tutte le mie curiosità. Gli animali sono una di quelle e sono tornata all’Università proprio per soddisfare la mia voglia di sapere, poi sono scaturiti i miri film e spettacoli sugli animali. Non ho un desiderio incompiuto, continuo a seguire la mia curiosità”.
Quali sono i sentimenti che transitano nel petto di Isabella Rossellini quando incontra lo sguardo di una donna che solo dagli occhi racconta il suo doloroso vissuto?
Isabella: “Sappiamo tutti che le donne sono spesso vittime di violenza, anzi direi che tutte le donne hanno subito chi più o chi meno delle violenze. La solidarietà fra donne è una grande forza”.
Perché ha detto si a Preludio?
Isabella: “Ho detto di sì a Preludio perché da una parte avete insistito tantissimo, dall’altra perché è una causa giusta”.
Preludio è certamente una buona causa. E’ donato da tutto il Cast Artistico e tecnico, ad ogni Associazione e Centro Antiviolenza a sostegno delle Donne in difficoltà, facilmente fruibile dalle piattaforme online, anche per proiezioni a raccolta fondi.
La recitazione di Alessandro Haber è straordinaria. Il monologo corale femminile, interpretato da Isabella Rossellini, Anna Kanakis e Daniela Giordano, trasuda di agghiacciante realismo, una narrazione di un Femminicidio.
Il monologo corale di Franco Nero, Alessandro Haber e Alessio Boni, proietta lo spettatore un’altalenate stato di percezione di uno sfociare del raptus omicida. Neppure una sola immagine violenta.
Questo è Preludio, un progetto nato per aiutare concretamente e nel tempo le Donne, con l’aiuto della tecnologia e l’utilizzo delle piattaforme online a scopo benefico.