Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Primo Piano
October 31, 2019
in
Primo Piano
October 31, 2019
0

La Consulta sull’ergastolo ostativo, una scelta che esige il miglioramento del sistema

Qualche riflessioni per capire la sentenza della Corte Costituzionale e la polemica che ne è seguita

Angelo PerronebyAngelo Perrone
La Consulta sull’ergastolo ostativo, una scelta che esige il miglioramento del sistema

Foto di Ichigo121212 da Pixabay

Time: 5 mins read

Una decisione faticosa, certamente contrastata, probabilmente inevitabile dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo era intervenuta, pochi giorni fa, sullo stesso tema. Con una stretta maggioranza pare, anche la Corte costituzionale italiana si è pronunciata sulla questione dell’ergastolo ostativo, cioè di quel “fine pena mai” per mafiosi e terroristi che, in mancanza di una collaborazione con lo Stato, non possono essere ammessi a misure premio, come qualche ora o giorno fuori dal carcere. Ora, anche senza il requisito della collaborazione, sarà possibile.

Verosimilmente ha pesato il principio per cui le pene non possono consistere in “trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato” (art. 27 Cost), in armonia del resto con quello transnazionale secondo cui sono vietati “trattamenti inumani o degradanti” (art. 3 Convenzione europea dei diritti dell’uomo).

L’elenco dei potenziali destinatari di questa decisione fa paura. E’ una evidenza chiarissima, e di questo argomento si fanno forza quanti denunciano lo scandalo di un pronunciamento troppo lassista, o semplicemente criticano alla radice fondatezza, od opportunità, della sentenza. “Stravagante” (Luca Zingaretti del PD); “grida vendetta” (Matteo Salvini della Lega, con la consueta chiarezza). Si ricordano le esigenze di politica criminale, si sottolinea la preoccupazione che venga minata la lotta alla mafia e al terrorismo, si paventa il timore di favorire la recrudescenza dei vincoli associativi, infine ci si appella al rispetto per la memoria e il sacrificio delle tante vittime.

In effetti, la lista degli interessati comprende i principali boss di mafia, camorra e n’drangheta, da Leoluca Bagarella a Giovanni Riina, dai fratelli stragisti Graviano ai casalesi Schiavone e Zagaria, ai capi delle ‘ndrine di Gioia Tauro e via discorrendo, sino ai brigatisti rossi Nadia Desdemona Lioce e Roberto Morandi. Responsabili di stragi, guerre di mafia, omicidi efferati, crimini di ogni tipo. In concreto, per dare dei numeri, 1.106 ergastolani ostativi (gran parte dei quali, 1003, in carcere da oltre 20 anni) e potenzialmente altri, che pur condannati a pene temporanee sono nelle stesse condizioni perché, rientranti in categorie di soggetti ai quali diverse leggi successive al 1992 (assassinio di Giovanni Falcone) hanno esteso quel divieto. Certamente non un piccolo numero, e comunque personalità di eccezionale rilievo criminale.

Non è bastata la lettura della decisione nella sua interezza (si conosce solo il dispositivo, non la motivazione) per chiarire i termini della questione. La decisione riguarda solo i cosiddetti “permessi-premio”, cioè la possibilità di uscire dal carcere qualche ora o giorno, non altre misure penitenziarie. Se ora sarà possibile una valutazione caso per caso, e quindi sarà autorizzato qualche permesso, in ogni caso la concessione dovrà essere preceduta dall’accertamento di stringenti condizioni riguardanti il grado di risocializzazione del condannato: la prova della partecipazione al percorso rieducativo, l’esclusione della partecipazione all’associazione criminosa, l’assenza del pericolo di ripristinare quei vincoli.

Un bilanciamento degli interessi, si direbbe, tra valutazione delle esigenze della collettività tutta e degli individui, anche se criminali sanguinari. Difficile allora, stante quella griglia stringente, anche se in astratto non impossibile, che sia effettivamente autorizzato ciò che era vietato per legge. Anche se tutto ciò – per trovare conferma nei fatti – dovrà richiedere un grosso impegno a favore delle strutture penitenziarie e giudiziarie che si occupano della esecuzione della pena: dalle carceri, agli educatori e psicologi, ai magistrati di sorveglianza.

Piuttosto, questa vicenda non può esaurirsi né nella denuncia del presunto scandalo legato ad una decisione preoccupante, né nell’assicurazione circa il contenimento degli effetti devastanti che potrebbe avere in concreto, e neppure nella mera segnalazione di ciò che in ogni caso occorre fare oggi perché il sistema funzioni in modo corretto e senza deviazioni.

Non può mancare una riflessione più generale sul metodo troppo spesso prescelto dal parlamento per affrontare la criminalità e regolare i passi dei diversi operatori che hanno il compito di applicare la legge, dai magistrati agli operatori penitenziari tutti.

Si preferiscono di gran lunga gli “automatismi”, che significano in sostanza presunzioni (cioè valutazioni anticipate) tali da limitare ogni discrezionalità e quindi da prefigurare il giudizio specifico sul fatto. Presunzioni di ogni tipo: di pericolosità sociale, di gravità dei fatti, di valutazione delle azioni e del grado di responsabilità dei soggetti. Così si escludono certi benefici per determinate categorie di condannati, si stabiliscono regole (troppo) tassative per il calcolo delle pene, infine si preferisce innalzare regolarmente i minimi di pena anche al di là della ragionevolezza. Ma il motivo reale è che troppo spesso paiono inadeguate le pene – lievi – irrogate dai giudici, o non condivisibili le decisioni, e ci si vuol garantire che ciò non accada.

Eppure la natura di questi automatismi e il loro stesso destino come possibile strategia giudiziaria sono assai chiari: si tratta di meccanismi necessariamente grossolani, perché dettati per tutta la platea dei destinatari, senza considerare i casi singoli; possono essere adatti oppure no e in questo caso non c’è possibilità di correggerli. Sarebbe saggio limitarne molto l’uso. La realtà concreta sfugge, come un’anguilla, dalle reti troppo fitte che vogliono inquadrarla. C’è una conseguenza contraddittoria di questa strategia, quella di non sapersi adeguare realmente al caso singolo. E quindi di operare scelte controproducenti nella determinazione del trattamento, nella prevenzione, e nella difesa della collettività, beni a cuore di tutti.

Alla base di tutto questo, c’è spesso una sfiducia nell’azione dei magistrati, nella loro capacità di giudizio equilibrato, e purtroppo questa riserva ha anche il suo fondamento. Non ci sono soltanto limiti che la legge stessa impone ai giudici, come spesso costoro denunciano a ragione. Certe decisioni (come le scarcerazioni “troppo facili”, le condanne “eccessivamente lievi”, alcune sentenze “radicalmente riformate”) lasciano davvero perplessi e non sono giustificate da motivi plausibili.

Gli automatismi sono un alibi per il parlamento e per gli stessi operatori della giustizia: si ricorre alle presunzioni nel timore che vengano adottate decisioni poco rigorose, ma queste – quando accadono – sono il frutto di una deresponsabilizzazione vistosa. Sia di politici che di giudici.

Meglio un divieto fissato per legge, che scarica la coscienza dei politici nel prendersi cura della formazione degli operatori giudiziari e nel provvedere a renderne adeguati strutture e mezzi. Meglio qualcuno che dica cosa fare, piuttosto che il gravoso compito di discernere, soppesare, senza cedere ai venti della demagogia. Né quella ottusamente repressiva (che prescinde dalle effettive responsabilità degli individui). Né quella, di segno opposto ed ugualmente nociva, del “lassismo buonista”, anch’essa a prescindere da ragionevoli motivi.

Share on FacebookShare on Twitter
Angelo Perrone

Angelo Perrone

Angelo Perrone è giurista e scrittore. È stato pubblico ministero e giudice. Si interessa di diritto penale, politiche per la giustizia, tematiche di democrazia liberale: diritti, libertà, diseguaglianze, forme di rappresentanza e partecipazione.Svolge studi e ricerche. Cura percorsi di formazione professionale. È autore di pubblicazioni, monografie, articoli. Scrive di attualità, temi sociali, argomenti culturali. Ha fondato e dirige “Pagine letterarie”, rivista on line di cultura, arte, fotografia. a.perrone@tin.it

DELLO STESSO AUTORE

Il 25 aprile e la Resistenza sono patrimonio collettivo del Paese

Il 25 aprile e la Resistenza sono patrimonio collettivo del Paese

byAngelo Perrone
Le dimissioni delle donne di potere e il lato oscuro della politica

Le dimissioni delle donne di potere e il lato oscuro della politica

byAngelo Perrone

A PROPOSITO DI...

Previous Post

“Los Corassones Avlan”: a New York i cuori antichi degli ebrei di Rodi parlano ancora

Next Post

La lotta tra due donne nell’Arabia Saudita dei diritti alle donne calpestati

DELLO STESSO AUTORE

Meloni: ‘Sul Pos stiamo ancora trattando con la Ue’

La Meloni copia gli Usa: per la pubblica amministrazione vuole lo “Spoils System”

byAngelo Perrone
Le mani sull’arte

Le mani sull’arte

byAngelo Perrone

Latest News

Donald Trump Appoints Fox News Host Jeanine Pirro Interim U.S. Attorney for D.C.

Donald Trump Appoints Fox News Host Jeanine Pirro Interim U.S. Attorney for D.C.

byDavid Mazzucchi
SWAIA Native Fashion Week 2025: Indigenous Fashion Takes Over Santa Fe

SWAIA Native Fashion Week 2025: Indigenous Fashion Takes Over Santa Fe

byFilomena Troiano

New York

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

byDaniele Di Bartolomei
Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
La lotta tra due donne nell’Arabia Saudita dei diritti alle donne calpestati

La lotta tra due donne nell'Arabia Saudita dei diritti alle donne calpestati

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?