Gli Stati Uniti danno la notizia dell’uccisione in Siria del terrorista ricercato numero uno, Abu Bakr al-Baghdadi, leader dell’ISIS. Il presidente Donald Trump lo ha annunciato con un discorso alla Nazione: “Terrorizzato dalle forze americane che lo avevano incastrato, l’uomo si è fatto uccidere azionando la sua cintura esplosiva, e uccidendo anche tre dei suoi figli”.
“E’ morto dopo essere fuggito in un vicolo cieco, piangendo e urlando. Al Baghdadi si è fatto saltare in aria e ha ucciso tre dei suoi figli che erano con lui” ha detto Trump che ha aggiunto di aver “visto in diretta” l’operazione contro Abu Bakr al Baghdadi nella Situation Room della Casa Bianca. Il raid è durato circa due ore. Nell’operazione sono stati usati 8 elicotteri ‘Molte persone sono morte ma tra le nostre truppe non è morto nessuno” ha detto il presidente americano.
Il leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi “era un uomo malato e depravato, violento ed è morto come un codardo, come un cane, correndo e piangendo”. Così ha detto il presidente Trump aggiungendo che “ora il mondo è un posto più sicuro”. “Questo raid è stato impeccabile ed è stato reso possibile grazie all’aiuto della Russia, Siria, Turchia e Iraq e anche dei curdi siriani. Tutti ci hanno dato informazioni utili, soprattutto i curdi. E la Turchia era a conoscenza dell’operazione”.”Il leader dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi è stato in fuga per anni ma sotto la mia direzione abbiamo distrutto il suo Califfato. Continueremo a perseguire i terroristi. I terroristi non devono mai dormire tranquilli perché devono sapere che noi siamo qui per catturarli e ucciderli. Non possono sfuggire al loro destino né al giudizio finale di Dio”.
Il terrorista, sorpreso all’interno di un compound mentre era in compagnia di alcuni familiari, si sarebbe fatto saltare in aria azionando un giubbotto esplosivo che portava addosso. Per questo motivo solo la prova del Dna potrà dare la certezza della sue morte. La detonazione avrebbe ucciso anche due delle mogli di al Baghdadi che erano accanto a lui.
Poi, sempre questa mattina, qualcosa di inusuale: il Senatore repubblicano della Florida Lindsey Graham, che proprio sulla politica nei confronti della Siria aveva criticato il presidente Trump alcune settimane fa, è apparso nella briefing room della Casa Bianca per informare i giornalisti sulla morte del capo dell’ISIS. Una mossa che sembrerebbe dimostrare come uno dei maggiori leader repubblicani al Senato resta un fedele alleato di Trump (video sotto).
Per Trump un risultato di cui cercherà in tutti i modi di prendersi i maggiori meriti del successo. Da notare, a questo punto, che nel 2012, dopo l’annuncio dell’uccisione di Osama Bin Laden da parte del Presidente Barack Obama, Trump twittò che non era merito di Obama, ma dei militari che avevano portato a termine la missione.
Secondo fonti giornalistiche e in parte confermate dallo stesso Trump, le forze curde avrebbero collaborato per cinque mesi con l’intelligence Usa per arrivare a questo risultato.