Il Festival di Sanremo sta lasciando sui social uno strascico di polemiche e insulti razzisti disgustosi dopo la vittoria del cantante Alessandro Mahmood, nome completo, con la sua canzone “Soldi”. Mahmood è nato a Milano da madre sarda e da padre egiziano, quindi è italiano al 100%, come egli stesso ha sottolineato nella conferenza stampa. Lui stesso era incredulo quando gli hanno comunicato di essere il vincitore: “Grazie mille a tutti, non ci sto proprio credendo: è incredibile”.
Non ho seguito il Festival di Sanremo attentamente dall’inizio e non voglio scrivere sul Festival, ma sul razzismo degli italiani. Mentre leggevo le varie discussioni mi son domandata dove sia finito il rispetto per l’integrazione sociale e per il pluralismo culturale, o se sia mai esistito in Italia. Noto con grande tristezza che nonostante siamo nel 2019 gli italiani non valorizzano la diversità e la crescita multiculturale in Italia, anche se l’impegno per promuovere l’integrazione di gruppi e ceti minoritari del Mediterraneo esiste in Italia. Poi ci sono quelli che concepiscono la vittoria di Mahmood come una sorta di rivalsa politica contro Salvini, o come una strumentalizzazione politica. La canzone “Soldi” di Mahmood racconta la sua storia, il ricordo dell’infanzia travagliata per il difficile rapporto tra i genitori. Molto hanno commentato sul fatto che in essa compaiono poche parole in arabo che tradotte in italiano significano: “figlio mio, figlio mio, amore mio, vieni qui”.
Parlando della canzone, Mahmood dice: “È un brano autobiografico, credo sia uno dei più personali che abbia mai scritto. I soldi di cui parlo nel testo non vanno intesi a livello letterale, in senso materiale, ma sono la metafora di come alcuni problemi possono modificare i rapporti personali. La canzone è nata come uno sfogo, per combattere un sentimento di frustrazione: frasi come “Beve champagne sotto Ramadan”, ad esempio, sono un pretesto per descrivere l’atteggiamento di chi predica bene e razzola male”.
Eppure se diamo la giusta importanza alla nostra storia italiana e alla cultura e ai beni culturali che l’Italia possiede ci rendiamo conto che in Italia, prima degli antichi Romani, ci furono le civiltà più colte del Mediterraneo: fenici, cartaginesi, greci antichi, etruschi e così via, popoli arrivati dalle terre del Mediterraneo e non dal Nord Europa. Poi, con gli antichi Romani la cultura, la bellezza e il sapere oltrepassarono le Alpi e arrivarono fino al Nord Europa. Nonostante io ami l’Italia, terra meravigliosa e piena di cultura, devo dire che la maggior parte degli italiani, e parecchi politici, sono xenofobi e razzisti e non capiscono che la razza italica non esiste! Esiste l’etnia italica (un popolo Italiano con caratteristiche non sempre omogenee.
La razza italica non è mai esistita e non c’era neanche ai tempi dell’Impero Romano. Già all’epoca dei Romani la popolazione non era omogenea, ma mista. Infatti, Roma era una città multirazziale dove convivevano una moltitudine di popoli e un miscuglio di varie razze. A quei tempi si dava più importanza al livello sociale che al colore o all’etnicità delle persone, e gli abitanti si dividevano in classi sociali, patrizi e plebei. Dopo la caduta dell’Impero nella penisola arrivarono tutti: barbari, normanni, arabi, ebrei, bizantini, musulmani, e vandali. L’unica zona della penisola che non subì invasioni fu la Repubblica di Venezia fino al 1797 (solo la città di Venezia e non la regione Veneto). Però Venezia aveva rapporti con l’Oriente, e l’architettura di Venezia lo dimostra; lo si può notare nella Cattedrale di San Marco. Quindi, i veneziani si mischiarono con gli orientali. Perciò la nostra storia documenta che gli italiani sono una “razza”, se così si può dire, meticcia, e bisognerebbe definirla mediterranea, simile a quella di tutti i popoli che si affacciano sul Mar Mediterraneo.
Fino all’inizio del V secolo a.C. la parola “Italia” indicava solo la Calabria; in un secondo tempo il nome fu esteso a tutta la parte meridionale del Paese (Aristotele. Politica, VII, 10, 2-3). Fin dai tempi del Regno d’Italia ci fu una società mista, meticcia di bellezza e di diversità, e forse a quell’epoca gli italiani erano più moderni e tolleranti di oggi. Studiare la storia è sempre istruttivo, e imparare dal passato è costruttivo. Mahmood è italiano e chi scrive commenti offensive e razzisti si dovrebbe informare prima di creare tante polemiche razziste e xenofobe sui social network.
L’Italia è un miscuglio di etnie, proprio come lo fu la lingua italiana fino agli anni ’60. La mania razzista di oggi è simile alla legge fascista di Mussolini degli “italiani come razza superiore.” Questi pregiudizi sono nutriti ancora oggi, e sono legati alle origini etniche o al colore della pelle delle persone e non alle loro qualità, e non promuove e non valorizza di certo la cultura italiana!
Il testo della canzone “Soldi”
In periferia fa molto caldo
Mamma stai tranquilla sto arrivando
Te la prenderai per un bugiardo
Ti sembrava amore era altro
Beve champagne sotto Ramadan
Alla TV danno Jackie Chan
Fuma narghilè mi chiede come va
Mi chiede come va come va come va
Sai già come va come va come va
Penso più veloce per capire se domani tu mi fregherai
Non ho tempo per chiarire perché solo ora so cosa sei
È difficile stare al mondo quando perdi l’orgoglio lasci casa in un giorno
Tu dimmi se
Pensavi solo ai soldi soldi
Come se avessi avuto soldi
Dimmi se ti manco o te ne fotti
Mi chiedevi come va come va come va
Adesso come va come va come va
Ciò che devi dire non l’hai detto
Tradire è una pallottola nel petto
Prendi tutta la tua carità
Menti a casa ma lo sai che lo sa
Su una sedia lei mi chiederà
Mi chiede come va come va come va
Sai già come va come va come va
Penso più veloce per capire se domani tu mi fregherai
Non ho tempo per chiarire perché solo ora so cosa sei
È difficile stare al mondo
Quando perdi l’orgoglio
Ho capito in un secondo che tu da me
Volevi solo soldi
Come se avessi avuto soldi
Prima mi parlavi fino a tardi
Mi chiedevi come va come va come va
Adesso come va come va come va
Waladi waladi habibi ta’aleena
Mi dicevi giocando giocando con aria fiera
Waladi waladi habibi sembrava vera
La voglia la voglia di tornare come prima
Io da te non ho voluto soldi…
È difficile stare al mondo
Quando perdi l’orgoglio
Lasci casa in un giorno
Tu dimmi se
Volevi solo soldi soldi
Come se avessi avuto soldi
Lasci la città ma nessuno lo sa
Ieri eri qua ora dove sei papà
Mi chiedi come va come va come va
Sai già come va come va come va