La lettera giunta ieri a Roma ha interrotto per il momento la corrispondenza epistolare con l’Europa: la Commissione europea ha bocciato la bozza della manovra italiana. La penisola ha ora tre settimane per riformulare il suo programma economico per i prossimi tre anni ed evitare di incorrere nella procedura di infrazione per il mancato rispetto della regola sulla riduzione del debito.
Raccomandazione principale dall’Europa sul prossimo documento programmatico di bilancio: la nuova bozza “dovrà assicurare il rispetto delle raccomandazioni indirizzate all’Italia dal Consiglio il 13 luglio 2018. La scelta del governo di aumentare il deficit crea rischi di ricadute negative per gli altri Stati dell’Eurozona”.
Per la prima volta nella storia dell’Europa, il collegio dei commissari riuniti a Strasburgo ha bocciato un documento programmatico di finanza pubblica presentato da uno degli stati membri: “Non ci sono alternative – ha affermato Valdis Dombrovskis -. Purtroppo i chiarimenti ricevuti ieri non sono stati convincenti per modificare le nostre impressioni”.
Dombrovskis ha ricordato inoltre che “il costo totale per la copertura del debito italiano è fra i più alti in Europa. Lo scorso anno l’Italia ha speso la stessa cifra per finanziare il debito e per l’istruzione. Una politica di bilancio lassista danneggia i mercati, l’Italia e l’intera zona euro. Si tratta di garantire che le imprese italiane possano chiedere prestiti a basso costo, che le famiglie e i giovani possano contrarre un mutuo per la casa. Non possiamo lasciare alle nuove generazioni un debito così alto. Si è tentati di curare il debito facendo più debito. Ma a un certo punto il debito diventa troppo pesante. E a quel punto non ha più libertà. Che messaggio diamo alle giovani generazione, lasciando sulle loro spalle questo debito?”.
Nella risposta scritta a Roma si legge che “la Commissione ha identificato una non conformità particolarmente grave” rispetto alle indicazioni precedentemente suggerite e soprattutto che “la bozza di bilancio non è in linea con gli impegni assunti dall’Italia nel programma di stabilità” presentato a Bruxelles ad aprile. Non conformità come il deficit al 2,4% del Pil, il deficit strutturale allo 0,8% invece che allo 0,6%, stime sulla crescita del Pil troppo ottimistiche se pensate al +1,5%.
Pierre Moscovici, Commissario Ue all’Economia ha commentato: “Noi non chiudiamo la porta all’Italia, ma vogliamo portare avanti un dialogo costruttivo. Questa non è la fine del dialogo ma una nuova fase del dialogo”. Per Moscovici il ministro del Tesoro italiano Giovanni Tria “rimane un interlocutore credibile, spero si possa convincere lui e il governo al rispetto degli impegni che tutti i paesi della zona euro hanno preso. Abbiamo subito capito che si trattava di una situazione inedita: il progetto di bilancio dell’Italia si scosta in modo significativo dagli impegni assunti – ha sottolineato il commissario agli Affari economici – Ci troviamo di fronte a un caso limite. Ovviamente la Commissione non intende sostituirsi alle autorità italiane nelle scelte di politica economica interna, ad esempio nella lotta alla povertà. Quello che ci preoccupa è l’impatto di queste politiche di bilancio sula vita dei cittadini”.
Le reazioni più forti sono arrivate dall’esecutivo italiano. Il premier Giuseppe Conte, intervistato da Bloomberg ha confermato che non esiste un piano B per la manovra e che l’Italia proseguirà nel suo progetto di crescita alle condizioni che ha già esposto.
Il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini ha affermato: “Non stanno attaccando un governo, ma un popolo. Sono cose che fanno irritare ancora di più gli italiani e poi qualcuno si lamenta che l’Unione Europea è al minimo della popolarità Altri paesi hanno fatto di peggio. Ma se la manovra sarà bocciata noi andremo avanti, io non tolgo un euro per i giovani, per cancellare la Fornero, per i disabili”. Salvini ha aggiunto che “se leggeranno i numeri con obiettività smetteranno di mandare lettere”.
“Sappiamo di essere l’ultimo argine per la salvaguardia dei diritti sociali degli italiani. E per questo non vi deluderemo e non ci arrenderemo. Sappiamo che stiamo percorrendo la strada giusta. E perciò non ci fermeremo. Avremo delle settimane di forte interlocuzione con la Commissione europea ma sono sicuro che sia i mercati sia l’Unione europea apprezzeranno che il governo creda in quello che fa “. Queste le frasi riportate su Facebook – poco dopo la bocciatura europea alla manovra – dal vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio.
Il governo italiano è compatto, la Commissione europea anche, il conto alla rovescia per la presentazione della risposta dell’Italia è già iniziato.