President: Giampaolo Pioli    |    Editor in Chief: Stefano Vaccara
English Editor: Grace Russo Bullaro 

  • Login
VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily Newspaper in the US

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Primo Piano
March 11, 2015
in
Primo Piano
March 11, 2015
0

Caso Ruby: da Pasolini a Berlusconi, la morale fa politica

Fabio CammalleribyFabio Cammalleri
Time: 3 mins read

 

Silvio Berlusconi è stato definitivamente assolto nel caso Ruby. Alla notizia ricordiamo cosa scrisse, con parole limpide e precise, uno dei maggiori letterati del Novecento italiano, Franco Fortini: “Tutti i processi per motivi di costume implicano una dimensione politica se rivolti ad una persona pubblica. Il processo al famoso regista o banchiere sorpreso con una minorenne sono politici sotto qualsiasi regime”.  Fortini si riferiva a Pier Paolo Pasolini, che era stato a lungo perseguitato da sempre solerti Pubblici Ministeri, anche per la sua intimità sessuale: sin dai famosi “fatti di Ramuscello”, in Friuli, quando venne accusato di “corruzione di minorenni” e “atti osceni in luogo pubblico”, per essere rimasto in intimità con tre ragazzi. Era l’Ottobre del 1949. A Dicembre dell’anno successivo venne assolto dal reato sessuale (allora definito contro il pudore e l’onore sessuale), condannato per gli atti osceni; nell’Aprile del 1952 venne assolto anche da questo reato. Ma, poichè con l’azione penale si può fare quello che si vuole, divenne un abituè del banco degli imputati, con esiti quasi sempre assolutori. Ma non importa: giacchè per intimidire, torturare, soggiogare, basta e avanza diventare il trastullo di un Pubblico ministero.

Un uomo e un artista di quella levatura intellettuale non solo seppe descrivere magistralmente quel putridume processuale, ma fece di più: ne fissò le matrici culturali. In polemica con Calvino che, insieme a molti altri intellettuali di più ligia sinistritas, già suoi amici, gli rimproveravano con le sue invettive “luterane” e “corsare” mosse anche contro aborto e divorzio, di rimpiangere “l’italietta”, Pasolini replica che è “italietta” proprio quella così fanaticamente prona su accuse giudiziarie di schietta estrazione moralistica: è “…un paese di gendarmi che mi ha arrestato, processato, perseguitato, tormentato, linciato per quasi due decenni” (Caos, 25); lo “sa”, avendo sperimentato “l’angoscia di chi per anni e anni si attendeva ogni giorno l’arrivo di una citazione del tribunale”. E si noti il nesso: all’angoscia della citazione, si accostava il “… terrore di guardare nelle edicole per non leggere nei giornali atroci notizie scandalose sulla sua persona”. E precisa: non sono “…quei famosi mesi con la condizionale che rischiamo ogni giorno” lo scopo ultimo di questa “italietta”; “Ciò che conta è la condanna. La condanna pubblica. Il venire additati alla pubblica opinione come ‘rei’ di idee contrarie alla comunità”. E ancora: “…e lascio immaginare al lettore il sentimento che può provare un innocente sentendosi condannare. Credo che non ci sia niente di più insopportabile e disumano. E’ un vero e proprio atroce dolore fisico a cui non c’è rimedio…” (Caos, 190). Il processo penale mette capo al “disumano”.  

Se mi sono soffermato su queste mirabili parole, e su un simile precedente, non è per gusto archivistico. Ma per rilevare quale condizione di perdurante regresso mantenga la sempre viva “italietta”. 

A Milano, in Procura della Repubblica, se possibile hanno fatto ancora peggio: perchè hanno ripristinato lividure da anni ’50; perchè hanno aggiunto contro Silvio Berlusconi un’accusa di concussione nonostante il Dott. Ostuni (il funzionario della Polizia di Stato, preteso concusso) avesse ripetutamente dichiarato di non essere stato in alcun modo minacciato o “indotto”; perchè, in pieno spasmo inquisitorio, hanno accusato di falsa testimonianza tutti i testimoni a difesa; perchè hanno violato regole nel riparto dei fascicoli, non esitando a inscenare l’indegno spettacolo di un conflitto che ha avuto il solo effetto di sanzionare l’infingardaggine e la superfluità del Consiglio Superiore della Magistratura; perchè hanno mostrato che gli imputati sono solo materia inerte e anonima per opache e irresponsabili esercitazioni di potere, queste sì lubriche e insanamente libidinose; perchè hanno moltiplicato a dismisura l’impatto degradante delle accuse mediante una studiata strategia di divulgazione e abbrutimento della pubblica opinione.

Ma, soprattutto, hanno impedito qualsiasi seria critica all’uomo politico Berlusconi, occupando lo spazio pubblico con ogni sorta di sconcezze processuali e riducendo l’azione penale a catalizzatore piatto e monocorde di giudizi che, nella sede propria, politica ed extragiudiziaria, avrebbero potuto e dovuto essere ben altrimenti pertinenti e penetranti. 

Che si tratti di un regista, uno scrittore, un banchiere o un industriale, qui non ci sono innocenti.

Share on FacebookShare on Twitter
Fabio Cammalleri

Fabio Cammalleri

Il potere di giudicare e condannare una persona è, semplicemente, il potere. Niente può eguagliare la forza ambigua di un uomo che chiude in galera un altro uomo. E niente come questa forza tende ad esorbitare. Così, il potere sulla pena, nata parte di un tutto, si fa tutto. Per tutti. Da avvocato, negli anni, temo di aver capito che, per fronteggiare un simile disordine, in Italia non basti più la buona volontà: i penalisti, i garantisti, cioè, una parte. Forse bisognerebbe spogliarsi di ogni parzialità, rendendosi semplicemente uomini. Memore del fatto che Gesù e Socrate, imputati e giudicati rei, si compirono senza scrivere una riga, mi rivolgo alla pagina con cautela. Con me c’è Silvia e, con noi, Francesco e Armida, i nostri gemelli.

DELLO STESSO AUTORE

Ilda Boccassini: va bene il libro, ma ora occorre la verità oltre la memoria

Ilda Boccassini: va bene il libro, ma ora occorre la verità oltre la memoria

byFabio Cammalleri
La cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia: un tentativo totalitario

La cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia: un tentativo totalitario

byFabio Cammalleri

A PROPOSITO DI...

Tags: Berlusconicaso RubygiustiziamoralePasolini
Previous Post

Vacanze a Cuba: parte quinta

Next Post

In Sicilia un partito dei Sindaci anti-Lega e contro l’accordo Pd-Forza Italia

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Gioie e dolori al Pride 2021: dopo i festeggiamenti, gli scontri con la NYPD

Il reato-padagogo e il DDL Zan: difendere valori giusti senza il tic della galera

byFabio Cammalleri
I “libricini” scritti sui siciliani per preparare le truppe Alleate allo sbarco in Italia

I “libricini” scritti sui siciliani per preparare le truppe Alleate allo sbarco in Italia

byFabio Cammalleri

Latest News

New York non è una città per bagni pubblici

New York non è una città per bagni pubblici

byRosa Coppola
Pelosi, blitz a casa di Trump? Nessuno è sopra la legge

Il blitz dell’FBI a casa Trump fa infuriare i repubblicani

byMarco Giustiniani

New York

New York non è una città per bagni pubblici

New York non è una città per bagni pubblici

byRosa Coppola
Il saluto di NYC all’agente Jason Rivera: funerali a St. Patrick e sfilata sulla 5th

Lo sfogo dei poliziotti newyorkesi: “Pagati poco e trattati male”

byGennaro Mansi

Italiany

Torna in Sardegna il festival “MusaMadre”: richiamo della cultura e delle radici

Torna in Sardegna il festival “MusaMadre”: richiamo della cultura e delle radici

byManuela Caracciolo
“Senato&Cultura”: premiati gli imprenditori che rendono grande l’Italia nel mondo

“Senato&Cultura”: premiati gli imprenditori che rendono grande l’Italia nel mondo

byNicola Corradi
Next Post

I dolci/ Mousse di arance e pistacchio

La Voce di New York

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Expat
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In