A Mondello, a Palermo, ti trovi nella Silicon Valley siciliana. A 200 metri dal mare, in una villa stupenda immersa nel verde, baciata dal sole di Sicilia, si apre il cancello di Mosaicoon: uffici luminosi, colorati, aree di ristoro, ci sono persino le amache per riposarsi e d’estate si lavora in tenuta estiva. Mosaicoon è l’unica realtà nel mercato che si occupa di produzione, distribuzione e tracciamento di contenuti video, gestendo l’intera filiera strategica e creativa per trasformare un brand in una media company. Con Mosaicoon entri davvero nel terzo millennio e ti rendi conto che non esistono limiti geografici. Siamo nel tempio della tecnologia e ci facciamo raccontare dal fondatore e CEO di questa realtà come nasce Mosaicoon e quali sono i progetti per il futuro.
Ugo Parodi Giusino pochi anni fa hai dato vita a Mosaiccon: com’è nata questa idea?
“L’azienda nasce nel 2009, quello che abbiamo sviluppato in questi anni è un sistema unico, basato su piattaforme proprietarie che permette alle aziende di produrre, ideare e distribuire online video pubblicitari. Il concetto del nostro modello è stato stravolgere il vecchio stile con professioni specifiche: i creativi, le case di produzione, i publisher, i proprietari di siti internet, le persone sui social network. Abbiamo creato un’unica filiera tramite tecnologia e piattaforme che mette in diretto contatto i mecenati, chi vuole creare dei contenuti per il web e chi può realizzare i contenuti. I creativi per le idee, i produttori di video per la produzione, i siti per la distribuzione e poi diamo un monitoraggio dei dati molto avanzato. Permette a tutti i brand di diventare degli editori. La sede è sempre stata a Mondello, ora siamo con gli uffici commerciali a Milano, Roma, Londra e Madrid e abbiamo una grande attitudine all’estero. Facciamo tutto noi con piattaforme nostre e realizzate da noi e lo facciamo raggiungendo 800 milioni di utenti nel mondo”.
Ultimamente avete vinto un premio molto importante. Di che si tratta?
“Sì, abbiamo vinto vari premi legati all’innovazione di Mosaicoon e dei nostri servizi, l’ultimo è l’European Award per la categoria Innovazione, la champions league della competizione europea, poi un premio dall’Ambasciata israeliana e anche il presidente Napolitano ci ha dato il premio dei premi che è il massimo riconoscimento per l’Innovazione in Italia”.
E Renzi?
“E’ stato da noi qualche ora, abbiamo fatto una riunione per raccontare cosa facciamo e devo dire che era molto interessato al nostro modello innovativo, devo dire anche molto tecnico perché affascinato dal mondo del web e dei social. Poi ha fatto un giro in azienda, qui sono tutti giovanissimi e quasi tutti siciliani, due campani. I nostri soci sono tutti privati, con Banca Intesa nella compagine”.
Avresti mai pensato di creare una realtà così importante?
“In realtà il mio progetto è più ambizioso di quello che oggi è Mosaicoon, nel senso che dopo cinque anni abbiamo chiuso una fase di ricerca e sviluppo che è stata molto complessa e che ha avuto bisogno di finanze esterne con il fondo napoletano Vertice SGR e Banca Intesa, poi c’è l’apertura delle sedi all’estero. Nel 2014 abbiamo completato questo modello che certifica l’unicità di questa piattaforma”.
Un’azienda, in riva al mare dove il ritmo è apparentemente lento…
“Io credo che la Sicilia sia un posto meraviglioso dove lavorare, se non si è “lenti”, per cui c’è il vantaggio di lavorare in un posto che da una qualità della vita elevatissima, che ti permette ancora di più di concentrarsi sul tuo lavoro. Nel mercato in cui siamo adesso bisogna essere velocissimi, innovativi e produttivi. Una cosa è farlo a Londra nello smog, una cosa è farlo in una villa a 200 metri dal mare”.
Chi sono i vostri clienti?
“Il nostro fiore all’occhiello è un portfolio clienti che è unico nel settore, abbiamo raggiunto moltissime aziende e multinazionali che ci affidano le loro campagne, da Fiat a Procter & Gamble, Warner Bros, Walt Disney, Microsoft, Telecom. Diciamo che una delle cose che loro vedono in noi è l’innovazione e l’efficacia, siamo molto legati alla performance unita al processo creativo. La sintesi dell’unicità di Mosaicoon è che qui, eravamo soli, pazzi e abbandonati a noi stessi, abbiamo portato avanti un modello legato ad un trend del mercato con una logica diversa. I mercati sono molto separati tra i creativi, produttori e distributori: invece noi abbiamo realizzato in internet, per la prima volta, un contenuto unico che è quello che ci chiedono i nostri clienti. Trovano un risultato media raggiungendo così milioni di persone che vedono i loro spot e una grande garanzia di qualità creativa e contenutistica con il vantaggio dei costi. Il nostro rapporto qualità-prezzo è ottimizzato proprio dalle nostre tre piattaforme, evitando le intermediazioni che erano molto costose”.
Hai contatti con l’estero?
“Sì. Ho molti contatti con il mondo della Silicon Valley, con Tel Aviv, altro importantissimo polo tecnologico e con i londinesi. La sfida che porto avanti è tenere l’azienda qui. Tanti investitori mi dicono da sempre che un’azienda come Mosaicoon in Sicilia è completamente fuori luogo perché in altri posti avrebbe avuto una vita più facile. In realtà, secondo me, dimostriamo che non è vero, dall’altro lato però dobbiamo essere doppiamente bravi dato che c’è questo interesse anche dall’estero. La sfida è essere ancora più veloci. Il limite non è stare in Sicilia, è stare in Italia. Non è un luogo privilegiato come Londra o Tel Aviv”.
Quanti siete in azienda?
“Siamo in 70 e puntiamo a crescere”.
E in America?
“Per ora abbiamo dato priorità alla Spagna, poi ci sarà New York che è importantissima”.