Aveva annunciato che una decisione sarebbe arrivata entro fine anno e così è stato. Mercoledì il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo ha reso pubblica la decisione di bandire dall’Empire State l’estrazione del gas naturale attraverso il fracking. Un passo storico che potrebbe aprire la strada a un’inversione di tendenza nelle politiche sul gas di scisto a livello nazionale e mondiale.
La fratturazione idraulica o fracking è un metodo di estrazione del gas naturale contenuto all’interno di formazioni rocciose attraverso l’iniezione nel sottosuolo di fluidi ad alta pressione contenenti decine di composi composti chimici. Una pratica estremamente controversa e accusata di provocare la contaminazione di acque e aria. Una pratica che, tuttavia, consente l’estrazione del gas di scisto da giacimenti il cui sfruttamento non sarebbe possibile o sarebbe molto più costoso senza il ricorso a questa tecnica.
Gli Stati Uniti, che da qualche anno si sono accorti di essere seduti su enormi giacimenti di gas naturale che potrebbero consentire l’indipendenza energetica del paese e emancipare l’economia americana dal petrolio proveniente da paesi esteri (e spesso paesi non proprio in linea con la politica americana), puntano su questa risorsa per rivitalizzare il proprio settore energetico e allo stesso tempo ridurre le emissioni di CO2. Il gas naturale è infatti considerato strategico dall’amministrazione Obama al fine di ridurre rapidamente le emissioni e allinearsi alle richieste della comunità internazionale nella lotta ai cambiamenti climatici. Nel pacchetto energetico del presidente, il gas naturale compare come fonte ponte intesa a facilitare il passaggio dalle fonti fossili alle rinnovabili.
Eppure il gas naturale, per quanto meno inquinante in fase di combustione (e quindi di utilizzo) rispetto ad altre fonti fossili come il carbone o il petrolio, è risultato estremamente inquinante in fase di estrazione. Hanno fatto il giro del mondo e provocato forte suggestione le immagini dell’acqua che esce dai rubinetti e prende fuoco girate dal documentarista Josh Fox che fu uno dei primi ad interessarsi alla questione e a sollevare il problema a livello nazionale. La battaglia contro il fracking va avanti da anni, da quando, dall’oggi al domani, le popolazioni di decine di piccole comunità rurali in diversi stati americani si sono accorte che le loro acque erano contaminate, l’aria che respiravano erano densa di inquinanti e le malattie aumentavano: disturbi respiratori, problemi alla pelle, caduta dei capelli, mal di testa, nausee, infertilità, tumori. E mentre i colossi energetici continuavano a negare ogni responsabilità, nasceva un movimento dal basso fatto di gente che ha pagato sulla propria pelle le scelte energetiche di un paese deciso a cambiare, attraverso il gas naturale, gli equilibri geopolitici mondiali.
La decisione di Cuomo rappresenta una grande vittoria per questo movimento. “Non sono uno scienziato, non sono un esperto ambientale, né esperto di salute ed è per questo che mi atterrò a quello che gli esperti dicono” ha dichiarato Cuomo nell’annunciare la sua decisione, ribaltando la retorica dei tanti che negli anni di battaglie anti fracking avevano utilizzato l’argomento “non sono uno scienziato” per negare i rischi dell’estrazione con fratturazione idraulica. La decisione era attesa da tempo, dopo che una moratoria del 2008 più volte rinnovata aveva congelato ogni operazione di estrazione attraverso il fracking nello stato di New York in attesa che la scienza producesse risultati sufficientemente solidi per prendere una decisione informata.
Lo Stato di New York è attraversato dalle formazioni Marcellus, un’enorme complesso di rocce sedimentarie ricche di gas di scisto che interessa un’area degli Stati Uniti orientali che tocca anche la Pennsylvania, l’Ohio, il Maryland, il West Virginia, la Virginia, il New Jersey, il Delaware, il Kentucky e il Tennessee.
I sostenitori del fracking considerano l’estrazione del gas contenuto in queste formazioni strategico per la creazione di posti di lavoro e per risollevare le economie di piccole comunità rurali che, soprattutto a seguito della chiusura di molte miniere di carbone, vivono una crisi strutturale. Nello stato di New York in particolare, le operazioni avrebbero riguardato aree al confine con la Pennsylvania, da anni economicamente depresse. Tuttavia, come ha ricordato Cuomo nell’annunciare la decisione di bandire il fracking, le popolazioni di quelle aree, anche sulla base delle esperienze di altre comunità in altri stati dove il fracking è consentito, non vedono con favore lo sfruttamento del gas di scisto che, nel migliore dei casi, viene considerato un male necessario.
La decisione di Cuomo arriva dopo la pubblicazione di ricerche scientifiche commissionate dallo stato di New York e che non lascerebbero spazio a dubbi, secondo il commissario alla salute Howard A. Zucker che ha presentato i risultati. Zucker ha dichiarato che le ricerche hanno dimostrato che ci sarebbero significativi rischi per la salute pubblica e che non ci sono prove sufficienti per considerare sicura la pratica del fracking.
Mercoledì, all’annuncio della decisione di Cuomo, gruppi di attivisti anti fracking hanno festeggiato di fronte all’ufficio del governatore a Manhattan.