Non sapremo mai con certezza che cosa sia accaduto nella cittadina di Ferguson, nel Missouri quel fatale giorno di agosto tra l'agente di polizia Darren Wilson e il giovane di colore Michael Brown.
Ció che sappiamo è che il tutto sembra parte di un copione giá visto molte volte: un agente bianco spara e uccide un giovane afro-americano disarmato senza subire alcuna conseguenza per le sue azioni.
L'incontro tra Darren Wilson e Michael Brown è durato solo pochi minuti, ma le dichiarazioni dei testimoni che si sono succeduti in aula, compreso l'agente Wilson, per raccontare la propria versione degli eventi si discostano drasticamente tra loro.
Infatti, la discrepanza delle versioni fornite alla giuria, composta da un gruppo di nove bianchi e tre afro-americani, è stata talmente pronunciata che, stando ai resoconti di coloro che hanno avuto accesso al dibattimento, sembrava che le testimonianze stesse si riferissero ad episodi completamente diversi.
Quale che sia la verità dei fatti, come anticipato da più parti, Il Gran Giurì che ha preso in esame l'episodio ha deciso di non incriminare l'agente di polizia Darren Wilson.
Prevedibili anche le reazioni in strada a Ferguson e in altri sobborghi di St. Louis.
Subito dopo la decisione, molti dei manifestanti che erano già scesi in piazza in attesa del "verdetto" hanno cominciato a passare da forme di protesta pacifiche ad azioni di aperta rivolta violenta rovesciando e dando a fuoco auto della polizia, distruggendo vetrine, saccheggiando negozi e bloccando alcune delle maggiori arterie di comunicazione dentro e intorno alla cittadina.
Le manfiestazioni di protesta si sono subito propagate anche ad altre città americane come Los Angeles, Oakland e Atlanta.
A New York, un gruppo di alcune centinaia di manifestanti si è radunato a Union Square procedendo verso Times Square e Harlem. Le dimostrazioni di New York, cosí come quelle avvenute nelle altre città americane, sono rimaste per lo più pacifiche anche se molti degli intervenuti non hanno fatto mistero della propria rabbia e frustrazione per il modo in cui gli eventi si sono sviluppati.
Il Procuratore Generale della Contea di St. Louis Robert McCullock ha dichiarato che l'attenzione che il caso ha ricevuto dai mass-media e dai social network ha reso il suo lavoro molto piú difficile del solito e ha aggiunto che, a dispetto delle reazioni e dell'impatto emotivo della vicenda, la decisione finale va rispettata perché i membri della giuria sono gli unici che hanno avuto modo di verificare le prove disponibili e di ascoltare le testimonianze e quindi a giungere ad una decisione informata che separi la realtá dalla finzione.
McCullock ha terminato dicendo che, secondo lui, al di lá delle decisoni del Gran Giurí, molte persone che hanno osservato questo avvenimento avevano giá preso una decisione a priori su come fossero andati i fatti e hanno reagito in maniera violenta invece di incanalare la loro frustrazione in modi costruttivi che facciano in modo che incidenti come questo non si verifichino mai piú.
Anche il presidente Obama è intervenuto nel dibattito suscitato dalla controversa decisione invitando l'opinione pubblica alla calma, ricordando che l'America è un paese di diritto e che le decisoni legali vanno rispettate (qui il video del suo discorso). Ricollegandosi a quanto dichiarato dai familiari di Michael Brown, Obama ha detto che rispondere ad un incidente come quello di Ferguson con la violenza porta solo ad ulteriori danni e distruzioni che renderebbero la morte del giovane ancora piú inutile.
Qui un'altro video immagine delle proteste a Union Square a Manhattan di ieri sera