È arrivato a New York per promuovere l’Expo e per avviare un progetto di collaborazione con la città di New York sui temi della sostenibilità alimentare ed economica. Giuliano Pisapia, sindaco di Milano dal giugno 2011, è convinto che il futuro sia delle città. Di questo ha parlato mercoledì nell’incontro alla City Hall con Bill de Blasio che, a conclusione della riunione, incontrando i giornalisti ha detto: “Con il sindaco di Milano abbiamo molto in comune. Ci siamo accorti che i nostri programmi si somigliano. Condividiamo preoccupazioni come la disparità negli stipendi, le pari opportunità nell’occupazione, politiche alimentari sostenibili, abitazioni a prezzi accessibili”.
De Blasio ha promesso a Pisapia che l’anno prossimo visiterà l’Expo con la sua famiglia, non soltanto per l’Expo in sé ma anche per vedere con i propri occhi “i progressi che Milano ha fatto con questo sindaco e imparare dalla sua esperienza”.
Anche Pisapia ha confermato l’entusiasmo del primo cittadino di New York con cui, ha detto, “c’è stato un incontro bellissimo sia sul piano umano che politico”. Pisapia ha poi spiegato che il comune di Milano vuole “valorizzare il periodo dell’Esposizione Universale per far parlare il mondo del futuro del pianeta”. A questo scopo la città lombarda sta avviando un dialogo con altre grandi capitali del mondo per creare una food policy condivisa che affronti gli sprechi alimentari e le diseguaglianze nell’accesso a una alimentazione di qualità. “Stiamo pensando a una sorta di modello come quello di Kyoto – ha detto Pisapia ai giornalisti – che non sia però solo un’aspettativa e un sogno ma abbia obiettivi realizzabili in una percentuale concreta e raggiungibile di diminuzione degli sprechi alimentari e di luoghi dove si possa accedere a una sana alimentazione, in risposta ai problemi del cibo che sono sempre più gravi in tutte le zone del mondo”.
A La VOCE, in occasione della sua partecipazione al ricevimento organizzato al Consolato per il Columbus Day, Pisapia aveva spiegato: “Milano si è fatta promotrice di questo progetto che vede al centro le città. La proposta è partita dal C40 Cities Mayors Summit di Johannesburg
e abbiamo già ricevuto l’adesione di 30 città del mondo. Ora stiamo lavorando con New York. Grazie all’Expo e alla presidenza italiana dell’Unione Europea, si crea un insieme di elementi che mettono sempre di più Milano al centro delle relazioni internazionali. E per questo motivo ci sembra che sia il momento ideale per avviare delle politiche condivise con altri centri urbani. Tra sindaci si parla meglio perché i sindaci conoscono più da vicino le problematiche dei cittadini. L’approccio resta internazionale, ma parte da un livello locale. Lo potremmo definire un approccio glocal”.