Tutto è bene quel che finisce bene. Siamo davvero sollevati che i giudici, per una volta tanto, si siano messi la sinistra sul cuore scrivendo con la destra la sentenza Mediaset su quel caso umano che è ormai il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Hanno perfino tenuto conto che non fosse opportuno che l’ex Cavaliere, vista l’anzianità, si desse all’ippoterapia, praticata in una sua casa di cura segnalata dai suoi legali per espletare i servizi sociali. Perché se si fosse rotto l’osso del collo, chi ne sarebbe stato responsabile? Loro stessi, più volte accusati di essere giudici di sinistra.
Bene, questa è una sentenza ambidestra. Chi è ambidestro, come me, è stato forzato a scrivere con la destra perché è nato mancino. Io fui forzata dalle suore, che cinquant’anni fa consideravano i mancini figli del diavolo. Ora la mia scrittura è diabolica sia come grafia che come cattiveria, la qual cosa avrete appurato. Eppure scrivo con la destra. Tutto il resto lo faccio con la sinistra. Dal disegnare al mangiare, ma perfino il mio compagno per anni, con mio disappunto, ha sostenuto che sono una finta mancina. Insomma essere smaccatamente mancina è ancora considerato diabolico. Questo per dire che, nonostante lo sforzo dei giudici di emettere una sentenza a favore di Berlusconi, direi davvero celestiale, egli li ha attaccati sostenendo che è “una sentenza assurda e ingiusta” e che è stato “condannato per fatti inesistenti perché certa giustizia ha finalità politiche” e che la sua “mancata candidatura aiuta la sinistra”.
Sono anch’io d’accordo che sia una sentenza assurda e ingiusta. Perché un XY, cioè uno qualsiasi, sarebbe andato dritto in prigione, invece che a intrattenere i vecchietti. Chissà cosa si inventerà il Nostro e chissà quanti voti raccatterà. Le case di riposo per anziani sono sempre state terreno per prendere voti e da anni molti candidati di destra accompagnano gratuitamente ai seggi i disabili. Quindi inutile che Berlusconi si lamenti, perché è ora che contraccambi con qualche lavatina di piedi chi l’ha votato. Lo fa anche il Papa, che è scelto da Dio. Eppoi una volta la settimana per 4 ore per dieci mesi e mezzo, fanno soltanto 168 ore. Il resto del tempo potrà fare comizi, andare a Roma dal martedì al giovedì, rincasando nella sua magione entro le 23 appunto del giovedì.
Anni fa per eccesso di velocità mi fu sequestrata la patente per mesi, dovetti pagare un’ingente multa e infine gli ultimi 3 mesi, durante tutta l’estate, ebbi il divieto di guidare dalle 21 di sera alle 7 di mattina del giorno dopo. Quindi se volevo andare a mangiare la pizza con le amiche, dovevo finire la cena entro le 20 e poi correre piano a casa, peggio di Cenerentola. Ma, si sa, non mi chiamo Berlusconi. Io ho imparato la lezione, speriamo che abbassi i tacchi anche lui. Se non fisicamente, perché dobbiamo lasciargli l’ebbrezza di sovrastare Brunetta, almeno spiritualmente, poiché sarà a contatto con la vera fragilità umana.
Speriamo dunque nella redenzione berlusconiana. Sarebbe una bella conquista per quei giudici sinistrosi. Ma forse, più che buon cuore, tale sentenza è stata dettata solo dalla paura per la minaccia di Silvio: “O mi salvate o saltano le riforme”. Renzi in fin dei conti è un premier di sinistra e andava salvato.
Comunque se la pena funziona davvero, nel senso che fa recuperare i valori morali a Berlusconi, si potrà applicare anche a Formigoni, l’ex presidente della regione Lombardia, accusato di corruzione nell’inchiesta sul caso Maugeri-San Raffaele. Recentemente gli sono stati sequestrati una villa e dei contanti per un valore di 50 milioni, che non sapeva di avere. Solitamente chi non conosce il valore dei soldi è perché ne ha molti di più di quelli che gli vengono contestati. Si trattavano bene pure i funzionari di Equitalia delle province di Roma, Napoli, Caserta e Cosenza che prendevano mazzette per cancellare multe e sanzioni. Risultato: 8 arresti e decine di perquisizioni in uffici e abitazioni. Chissà se finirà bene.
Ma ci sarà mai un ultimo a chiudere la porta? Perché io chiuderei Grillo dentro la porta del campo di concentramento di Auschwitz per almeno 10 mesi e mezzo, par condicio con Berlusconi, per aver ignominiosamente usato la foto di quell’entrata infame come campagna elettorale sul suo sito. E gli farei mangiare, scusate, la merda che i tedeschi davano da mangiare a mio nonno.