
Chiara Poggi
Chi ha ucciso Meredith Kercher? Forse lo stesso fantasma che ha assassinato Chiara Poggi. Due donne ancora in attesa di giustizia. Due casi di omicidio non chiari del tutto in cui le perizie sono soggette a cambiamenti radicali, cosi come le sentenze: prima pronunciate e poi annullate dalla cassazione.
Una giustizia in contraddizione che torna sui suoi passi mettendo tutto in discussione e spiazzando le tesi delle difese molto strutturate e strategiche. Oggi i risultati di nuove perizie riaprono il dibattito e offrono forse nuove spunti per la ricerca della verità, nonostante le incongruenze.
Il delitto di Perugia
L‘1 novembre 2007 Meredith, studentessa inglese, viene uccisa a Perugia nella casa dove vive. La causa della morte è un’emorragia causata da un profondo taglio alla gola procurato con un arma tagliente. Viene condannato con l’accusa di “concorso in omicidio e violenza sessuale” Rudy Guede un giovane ivoriano, mentre Amanda Knox, studentessa americana coinquilina di Meredith, e Raffaele Sollecito all’epoca suo fidanzatino, vengono prima condannati in primo grado a 26 e 24 anni ma poi assolti in appello per non aver commesso il fatto.
Un’assoluzione piena di ombre. Si parla di “sentenza ricca di errori e di omissioni”. Di evidenti contaminazioni delle prove durante i prelievi. Nel corso delle indagini, la polizia scientifica aveva isolato una traccia genetica di Amanda Knox sul manico di un coltello da cucina, e una delle vittima sulla lama. Risultati che i periti della Corte d'assise d'appello di Perugia hanno ritenuto inattendibili, con successiva assoluzione dei due giovani. Ma la sentenza viene annullata dalla Cassazione che sposta il nuovo processo a Firenze. E si ricomincia.
Ancora tracce di Amanda su quel coltello
È di Amanda Knox la traccia di Dna individuata sul coltello da cucina considerato dall'accusa l'arma utilizzata per uccidere Meredith Kercher. Sono nuove analisi disposte dalla Corte e svolte nell’ambito del nuovo processo d'appello a Raffaele Sollecito e alla studentessa americana, in corso a Firenze. I risultati sono stati depositati oggi, e non lasciano dubbi. Ma sono scomparse, invece, le tracce di Meredith. Questo offre alla difesa nuovi argomenti. L’avvocato di Sollecito, Giulia Bongiorno dichiara – "Questa perizia esclude categoricamente che il coltello sia l'arma del delitto, l'ennesima prova che non c'è alcun collegamento tra Raffaele e l'omicidio di Meredith Kercher, dopo la perizia sul gancetto del reggiseno che aveva escluso anche in quel caso la presenza del Dna di Sollecito".
La Cassazione annulla anche l’assoluzione per Stasi
È il 13 agosto 2007. Chiara Poggi viene uccisa nella sua villetta di Garlasco mentre i suoi genitori sono in vacanza.
È il fidanzato Alberto Stasi a dare l’allarme alla vicina caserma dei carabinieri. Dopo numerosi tentativi di comunicare con Chiara, ma senza alcun esito, Alberto decide di recarsi alla villetta dove trova la ragazza morta, in una pozza di sangue. Chiara è in pigiama, si deduce che avrebbe aperto la porta al suo assassino perchè lo conosceva. Un mese piu’ tardi Alberto Stasi, unico indagato, viene accusato di “omicidio volontario aggravato”. Compaiono sul suo computer immagini pedopornografiche che delineano dei contorni oscuri del giovane che appare impeccabile. Stasi sceglie il rito abbreviato e viene assolto sia in primo grado che in Appello. Ma la Cassazione annulla l’assoluzione e chiede una “rilettura e rivisitazione” di tutti gli indizi a carico del ragazzo.
Da Perugia a Garlasco: si devono riesaminare gli indizi su Alberto Stasi
I Giudici chiedono una nuova valutazione degli elementi relativi alla posizione del fidanzato di Chiara Poggi. Bisognera’ approfondire le mappature delle tracce ematiche lungo la scala che porta alla cantina della casa di Chiara, una traccia di DNA trovato sui pedali della bicicletta di Stasi, ed il capello ritrovato in mano alla vittima. Bisognerà fare chiarezza inoltre sul una bicicletta da donna in possesso della famiglia Stasi e dell’assenza di un alibi per il ragazzo di circa 23 minuti compresi tra le 9.12 e le 9.35 della mattina del 13 agosto.
La giustizia è una cosa seria
Nel processo di Perugia sono numerose le incogruenze che sollevano dubbi e riflessioni. In primo grado non erano state concesse delle analisi che, secondo le difese, avrebbero dimostrato la mancanza di prove genetiche e che quindi confutavano la presenza della Knox e di Sollecito sul luogo del delitto. In secondo grado, effettuate queste analisi, vengono annullate le precedenti considerate contaminate. Scoppia la polemica e non solo nei confronti della polizia scientifica.
L’assoluzione dei due studenti si vocifera ben prima della stessa sentenza. Ma altri avvenimenti lasciano perplessi. “Benché la Corte d'Assise d'Appello avesse dovuto essere presieduta dal Dr. Sergio Matteini Chiari, Presidente della Sezione Penale della Corte d'Appello di Perugia, per circostanze non ben chiarite, è stato chiamato a presiedere la Corte il Dr. Claudio Pratillo Hellmann, che presiedeva la Sezione Lavoro della Corte. Anche il Consigliere a latere della Corte, il Dr. Massimo Zanetti, proveniva dalla Sezione Civile ed entrambi avevano avuto una limitata esperienza penale piuttosto remota nel tempo, a Spoleto e ad Orvieto. La perita Prof.ssa Carla Vecchiotti aveva svolto accertamenti genetici nel caso del delitto dell'Olgiata ma non aveva scoperto il DNA del domestico filippino, risultato l'assassino grazie alla perizia del Colonnello Ripani, del RIS Carabinieri di Roma.”
La speranza di una giustizia giusta per Meredith e Chiara
La Cassazione annulla le sentenze e chiede nuove analisi e nuove valutazioni. Qualcosa non quadra, le assoluzioni vengono ribaltate e si ricomincia da capo, ed in nuove sedi.
A prescindere dalle analisi attendibili o dalle prove provate, la Cassazione ha restituito alle famiglie di queste giovani vittime la speranza di poter avere giustizia. La volontà di cercare la verità a costo di ricominciare da zero.
Non ci resta che attendere ed aver fiducia.