Il Presidente del Senato, Piero Grasso (PD), dopo aver acconsentito alla nomina, quale rappresentante del Parlamento italiano a Bruxelles, di Antonio D'Alì, senatore trapanese del Pdl imputato per concorso esterno in associazione mafiosa, oggi lancia da Erice (vicino a Trapani) un altro assist a Berlusconi. Grasso, intervistato da alcuni giornalisti a margine di una conferenza sulle emergenze ambientali del pianeta, dice che, si, la sua condanna sancita dalla Cassazione (e che prevede pertanto ex lege la sua espulsione dal Parlamento) è una questione che "va affrontata", ma "senza rischi".
Tradotto per noi poveri cristi significa che il Pd sta lavorando, ancora una volta, per trovare una scappatoia al Pdl. La scappatoia sarà questa: una discussione interminabile in sede di Giunta su come, dove, quando procedere all'espulsione del senatore Berlusconi, e poi qualche rilievo di incostituzionalità per perdere ancora tempo. Infine, se ciò non dovesse essere sufficiente, c'è sempre la possibilità di richiedere all'aula di decidere con il voto segreto. Nel frattempo saranno già passati, nell'ordine, l'estate, l'autunno, l'anno, il governo Letta… e qualche altra cosa i nostri si inventeranno.
Eppure, per perdere meno tempo, basterebbe che lor signori del Pd/Pdl facessero un disegno di legge costituzionale, per cambiare una parolina alla Costituzione italiana e scrivere, una benedetta volta, quella che è la verità che tutti sappiamo, e cioè che la "legge è uguale per (quasi) tutti". W l'Italia!