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June 24, 2013
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L’idea d’Europa tradita dall’euro di Berlino

Giulio AmbrosettibyGiulio Ambrosetti
La cancelliera tedesca Angela Merkel

La cancelliera tedesca Angela Merkel

Time: 5 mins read

 

L’Unione Europea è un’idea di pace. L’euro, al contrario, è un’idea di guerra. Economica e monetaria quanto si vuole, ma pur sempre idea di guerra.

Nella seconda metà degli anni ’90, quando l’idea dell’euro – la moneta unica europea – comincia a prendere forma, l’Europa unita pensata negli anni ’50 del secolo passato non c’è più. L’idea dell’Europa dei popoli è già stata sostituita da un’idea bellicosa.

L’euro, contrariamente a quello che cercano di farci credere, non è il corollario di un’unione politica tra i popoli europei. Al contrario, precede l’unione politica (che non c’è). Da realizzare dopo che l’euro avrà raggiunto l’obiettivo. E qual è l’obiettivo che gli ‘europeisti’ ipotizzavano già nella seconda metà degli anni ’90? Semplice: sostituire il dollaro con l’euro negli scambi internazionali. Soprattutto nel mercato di petrolio e gas.

L’Unione Europea dell’euro non ha nulla di bello e di pacifico. E ha molto, invece, di “Guerra dei trent’anni” e di “Secolo breve”. E’ un arrogante e, per certi versi, demenziale progetto di dominio. Uno scacco matto agli Stati Uniti d’America, in primo luogo. Un levati tu che mi ci metto io. Una follia un po’ massonica e un po’ ‘pangermanica’. E con molta megalomania.

Già, la Germania. Anzi, l’idea ‘pangermanica’ della ‘presunta’ Unione Europea. Ci sono dubbi sul fatto che l’euro altro non è che il marco tedesco ‘travestito’ da divisa europea? Ci sono dubbi sul fatto che la Germania detta legge nell’attuale Unione Europa (il riferimento è a chi comanda in questo Paese e non certo alla componente popolare tedesca)?

Sull’11 settembre ne abbiamo sentito di tutti i colori. Anche che a preparare l’attentato sarebbero stati gli stessi americani. Idea che non ci ha mai convinto.

Restando ai fatti concreti, l’11 settembre – ovvero l’attentato alle due torri gemelle di New York – piaccia o no, va in scena circa tre mesi prima dell’entrata in vigore dell’euro. Insomma, ci sono dubbi che, quando l’euro entra in scena in Europa gli Stati Uniti attraversano uno dei peggiori momenti della loro storia?

Certo, un caso. Ma perché non ricordarlo insieme alle tante tesi che circolano sull’11 settembre del 2001? E che cosa è successo, poi?

Lo spettacolo è sotto i nostri occhi. Gli Stati Uniti d’America ci sono ancora. L’area del dollaro pure. L’Europa, sempre meno unita, c’è un po’ di meno. Mentre l’euro, piaccia o no ai nuovi ‘pangermanisti’, ai massoni della ‘Grande Europa’ e alla Banca centrale europea (Bce), affonda.  Lentamente, certo. Ma affonda.

Ovviamente – superfluo aggiungerlo, perché di questo, forse, se ne sono accorti tutti – l’euro non ha sostituito il dollaro negli scambi internazionali. Soprattutto nel mercato del petrolio e del gas.

Anzi, ora che facciamo mente locale, è cambiato anche lo scenario geopolitico. Soprattutto nel Mediterraneo. Dove l’Europa ‘Unita’ conta sempre meno. E dove gli Stati Uniti contano sempre di più. ‘Ovviamente’, quello che è avvenuto in Tunisia, in Egitto e in Libia negli ultimi due-tre anni non ha nulla a che vedere con il disegno megalomane della ‘Grande Europa pangermanista’ di sostituire l’euro con il dollaro… Sono tutti fatti slegati tra di loro…

E’ cambiata, invece – in peggio – l’Europa, come già accennato, sempre meno unita. Nel nome della ‘Grande Europa’ unita hanno affamato la Grecia. La terra di Socrate, Platone e Aistotele è stata abbattuta a colpi di spread. Nessuno dice che oggi, in Grecia, mancano i medicinali per curare certe forme di cancro. Gliel’ha tagliati l’Unione Europea. Bella la nostra Unione Europea, no? Una grande unione politica prima che economica… Solidale, soprattutto…

L’Unione Europea ha fato sentire la propria ‘ala gelida’ anche a Cipro. Dove, di fatto, con il sotterfugio e la violenza, sono stati ‘svaligiati’ i conti correnti.

Questa è l’Unione Europea di oggi: un agglomerato informe di Stati imprigionati da una moneta unica-capestro. Con La Gemania che detta legge. Anzi, con un’oligarchia tedesca che detta legge. Perché l’Unione Europea e, soprattutto, l’euro, non piacciono nemmeno al popolo tedesco.

L’Unione Europea è una galera. E’ la negazione della democrazia. E’ una vergogna internazionale che nessuno denuncia.

Siamo sprofondati di nuovo nel “Secolo breve”. Gli Stati europei non contano più nulla. I popoli europei non contano più niente. Non c’è più democrazia. Tutte le decisioni vengono prese da organi non eletti democraticamente. Di fatto, l’Europa è governata da un nuovo Fascismo.

Il Parlamento europeo – come abbiamo raccontato la scorsa volta – è fatto di ‘anime morte’ che, di concreto, non decidono nulla. I parlamentari sono pagati – molto bene (da 25 mila a 40 mila euro al mese cadauno) – per non fare nulla.

La finta Unione Europea è controllata da massonerie finanziarie e bancarie mezze fallite. Il sistema bancario europeo drena, ogni anno, oltre il 40 per cento del Prodotto interno lordo dell’Unione Europea. Poi prendono un sacco di soldi dalla Bce. Ma i soldi non arrivano alle imprese. Forse perché non hanno ancora ‘smaltito’ l’indigestione di sub prime rifilategli dagli americani? Chissà.

E in Italia? Prima dell’avvento dell’euro nel Belpaese si stava bene. Non benissimo, ma bene. C’era il debito pubblico – che c’era e c’è ancora in altri Paesi europei, compresa la Germania – ma si andava in vacanza in estate, bene o male si lavorava, a Natale si facevano i regali. Si viveva. 

Da quando in Italia è arrivato l’euro non c’è più lavoro, ci sono gli esodati, in estate non si va in vacanza, a Natale, con i soldi della tredicesima, non si acquistano regali, ma si paga l’Imu. Un Paese finito. Non si vive più.
E la situazione peggiore. All’Unione Europea non bastano i ‘sacrifici’ imposti agl’italiani. Il Governo Monti e il vecchio Parlamento hanno firmato il Fiscal Compact. E’ un trattato internazionale che vincola l’Italia per 20 anni a partire da quest’anno.

L’Unione Europea vuole dall’Italia 50 miliardi di euro all’anno per 20 anni. Monti e il vecchio Parlamento hanno firmato questo demenziale trattato internazionale. Come Mussolini negli anni ’30 del secolo passato, hanno consegnato l’Italia alla Germania. Hanno cambiato pure la Costituzione. Introducendo il pareggio di bilancio. Un’altra vergogna immonda.

Oggi l’Italia annaspa. Dobbiamo aumentare l’Iva. E ci dobbiamo tenere l’Imu. Beppe Grillo, dal suo blog, dice che stiamo per fallire.

Chi ha capito tutto è l’Inghilterra. Non a caso non ha mai voluto entrare a far parte dell’euro. Come sempre, gli inglesi avevano ragione.  

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Giulio Ambrosetti

Giulio Ambrosetti

Sono nato a Palermo, ma mi considero agrigentino. Mio nonno paterno, che adoravo, era nato ad Agrigento. Ho vissuto a Sciacca, la cittadina dei miei genitori. Ho cominciato a scrivere nei giornali nel 1978. Faccio il cronista. Scrivo tutto quello che vedo, che capisco, o m’illudo di capire. Sono cresciuto al quotidiano L’Ora di Palermo, dove sono rimasto fino alla chiusura. L’Ora mi ha lasciato nell’anima il gusto per la libertà che mal si concilia con la Sicilia. Ho scritto per anni dalla Sicilia per America Oggi e adesso per La Voce di New York in totale libertà.

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