Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Primo Piano
May 8, 2013
in
Primo Piano
May 8, 2013
0

La tragedia della Repubblica andreottiana

Fabio CammalleribyFabio Cammalleri
Il leader del Pci Enrico Berlinguer stringe la mano al Premier Giulio Andreotti

Il leader del Pci Enrico Berlinguer stringe la mano al Premier Giulio Andreotti

Time: 5 mins read

 

Giulio Andreotti è stata l’Italia Repubblicana. E l’Italia Repubblicana è stata la figura più tragica, cioè più sospesa, lacerata e ferita nella storia degli Stati nazionali, da Carlo VIII in poi. Nata nell’impazzare di una guerra mondiale calda, vissuta e cresciuta fra gli urti e le durezze di quella fredda. Sui due fronti, schierati e feroci, i più potenti eserciti mai apparsi sotto il cielo.

Rinascemmo col Piano Marshall. Ma non fu gratis. In Sicilia, cominciammo a pagare già prima di Yalta. Fu la nostra clausola non scritta: la maggiore, la più violenta, la più esosa di quelle toccate all’Italia: Cosa Nostra avrebbe avuto rango institorio nell’isola. Noi eravamo un territorio socialmente ed economicamente marginale, ragionarono. Si poteva fare, ritennero. Il CNL sapeva. Il Parlamento della Repubblica pure. E convalidarono l’unilaterale mossa statunitense.

Infatti, Portella della Ginestra e i sindacalisti uccisi nel dopoguerra furono eccidi consumati mentre in Emilia Romagna turbinava il Triangolo rosso. La spartizione del sangue cominciò subito. Da lì, e per decenni, avremmo poi avuto centinaia di omicidi en plen air. Perciò, sapevano.

Certo che erano una manica di analfabeti e contadini mancati. Certo che poterono fare quello che fecero solo perché lasciati liberi di farlo. Più volte Falcone, morto da autorevole a vistoso membro dell’ultimo Governo Andreotti, morto quale autore dell’unica incriminazione per calunnia verso chi aveva accusato “la politica”, morto, per questo, anche insignito del titolo di protettore democristiano della “politica”, aveva predetto e auspicato che uno Stato consapevole dei propri mezzi l’avrebbe liquidata senza troppe storie. Consapevole in quanto libero di usarli, questi mezzi. Per questo, dopo la caduta dei muri, si diede a strutturare quella consapevolezza: aveva capito che lo Stato italiano avrebbe avuto di nuovo le mani libere. Come pure aveva capito, però, che questa rinnovata libertà doveva passare per le sue ultime Forche Caudine.

Ma, prima del ’89, Cosa Nostra godette della sua ammissione al Grande Gioco e, per lunghi anni, non la si potè toccare, se non con le Commissioni Parlamentari. Le voci di Pantaleone e Sciascia, come solo grandi intelletti sanno fare, svelarono la tragedia nel suo compiersi: non potevano ancora superarla.

Quando capirono che la pacchia era finita, gli “uomini d’onore” protestarono con una ferocia ancora convinta di essere forza propria. Scopelliti, Lima, Falcone e Borsellino, Ignazio Salvo, Roma, Firenze, Milano -le ultime Forche Caudine comprese e previste dai Dioscuri della Repubblica-  furono l’apogeo bilioso e micidiale di mercenari che, privati dei drappi di Yalta, si scoprirono riesposti al nudo del loro secolare luridume. Molti, fra quelli che avversarono e diffamarono Falcone, per i quali Falcone era un “guitto” tale da far apparire il danzante De Michelis un campione di understatement, dicono che la pacchia non può essere finita e da allora cercano altrove qualcosa che giustifichi la loro petulanza in carriera.

Giulio Andreotti non fu un mafioso. E’ stato l’Italia Repubblicana nel suo ruolo più tragico, e più tragico benchè meno epico, negletto persino dalle clausole segrete dei trattati di pace.

Il P.C.I. sapeva di questo ruolo poco epico ma necessario di Andreotti. Per 27 volte, a partire dal 1969, fu determinante, in sede di Commissione Inquirente, nel “salvarlo” dalle accuse, volta a volta riflesso di quel ruolo. E d’altra parte la D.C. non si sognò mai, a partire dalla Procura di Roma, dove ebbe sempre un certo ascendente, di chiedere l’incriminazione, per “Intelligenze con lo straniero” o altri reati similari, dell’intera dirigenza comunista. C’era la guerra, che quelle incriminazioni avrebbe teoricamente giustificato. Una guerra vera, e tanto più insidiosa in quanto formalmente non dichiarata. Ma tutti si condussero con tragica sapienza. Sapevano che anche i morti siciliani, sempre troppi nel flusso delle ore, tutti i martiri schiacciati dal quel terribile Gioco Grande: Reina, Mattarella, La Torre, erano prezzo indicibile nel flusso delle ore ma olocausto sul piano del Tempo, erano le radici nascoste della Repubblica: il dissidio ancora inconciliabile e, perciò, tragico, fra il flusso delle ore e il piano del Tempo.

Le critiche di allora, poi confluite a sostenere “le accuse del secolo”, provenivano da un narcisismo rigido e parolaio, intriso di movimentismo facilone e incancrenito giovanilismo,  incorniciato da scarse o non riuscite letture; sempre libero di trastullarsi col travestimento quacchero di princìpi  inamidati e in fuga dalle pieghe del divenire, mentre “il potere borghese e i suoi complici” si stropicciavano e si macchiavano anche per permettergli quello stesso trastullo.  

Gli atti degli uomini esistono nel flusso delle ore e lì sprigionano tutta la loro verità immediata. Il piano del Tempo, della Storia, su cui certi atti, di certi uomini, in un certo momento, per certe cause, staccandosi dal flusso delle ore si fissano, espone alcune speciali responsabilità. E su questo piano, le spiega, cioè gli toglie le pieghe. Senza questo spiegamento, che è un acquietamento, quelle speciali responsabilità, speciali per derivare da un ruolo reso necessario, rimarrebbero chiuse fra le pieghe, e nascosto rimarrebbe il loro reale significato, la loro definitiva verità.

Questa superiore dimensione della responsabilità è posta a fondamento della nostra civiltà. Oreste ha ucciso la madre, Clitennestra, perché aveva ucciso il padre e suo marito, Agamennone, che aveva ucciso loro figlia e sorella di Oreste, Ifigenia. Nel flusso delle ore, Oreste è un omicida, e dei più efferati. Le Erinni, divinità malvage (e cioè simbolo della Non-Verità, il Male per eccellenza) lo accusano; l’Areopago, cioè la comunità dei cittadini, non sa risolversi, i voti sono esattamente divisi fra condanna e assoluzione. Interviene Atena, divinità benefica e, col suo voto, Oreste è salvo. Ma Atena salva Oreste per salvare la comunità, che solo nella riconciliazione può sciogliere la catena di sangue e di vendette.

La vendetta, le Erinni, disconoscono il piano del Tempo e si chiudono nel flusso delle ore, dove Oreste è un matricida. Ma la vendetta, che non sa spostarsi sul piano del Tempo, non è Giustizia: è ottusa, cioè chiusa alla verità del Tempo. Dike, Giustizia, è invece Atena, che afferma la responsabilità di Oreste con sguardo che non trascende la catena del sangue e dei singoli, ma anzi li spiega uno a uno: Agamennone aveva ceduto ai suoi terribili doveri di Capo militare, Clitennestra, al suo cuore straziato di madre e di moglie umiliata, Oreste al dovere di obbedienza agli dei. E li riporta l’una a l’altro, consegnandoli tutti insieme all’equanime e pacificante virtù dell’assoluzione. Atena, la Giustizia, riscatta il Tempo dalla stretta delle ore.

 La catena della contesa perenne è sciolta, e si riconosce che il suo sangue è servito a ristabilire la pace. Questo insegna Eschilo. Per le responsabilità di chi ha avuto grandi responsabilità e, perciò grandi meriti. Questo è stato Andreotti.

La mediocre ed ingrata sentenzuccia del “reato-fino-al-1980-prescritto”, nata a compensare, col suo pavido compromesso correntizio, il malcontento quacchero suscitato dalla sonante assoluzione in primo grado, rimarrà monumento alla sua stessa rachitica statura giudiziaria.   

  

 

Share on FacebookShare on Twitter
Fabio Cammalleri

Fabio Cammalleri

Il potere di giudicare e condannare una persona è, semplicemente, il potere. Niente può eguagliare la forza ambigua di un uomo che chiude in galera un altro uomo. E niente come questa forza tende ad esorbitare. Così, il potere sulla pena, nata parte di un tutto, si fa tutto. Per tutti. Da avvocato, negli anni, temo di aver capito che, per fronteggiare un simile disordine, in Italia non basti più la buona volontà: i penalisti, i garantisti, cioè, una parte. Forse bisognerebbe spogliarsi di ogni parzialità, rendendosi semplicemente uomini. Memore del fatto che Gesù e Socrate, imputati e giudicati rei, si compirono senza scrivere una riga, mi rivolgo alla pagina con cautela. Con me c’è Silvia e, con noi, Francesco e Armida, i nostri gemelli.

DELLO STESSO AUTORE

Ilda Boccassini: va bene il libro, ma ora occorre la verità oltre la memoria

Ilda Boccassini: va bene il libro, ma ora occorre la verità oltre la memoria

byFabio Cammalleri
La cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia: un tentativo totalitario

La cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia: un tentativo totalitario

byFabio Cammalleri

A PROPOSITO DI...

Previous Post

Scontro tra culture nel nuovo libro di Stille

Next Post

Il calvario infinito di Palermo

DELLO STESSO AUTORE

Gioie e dolori al Pride 2021: dopo i festeggiamenti, gli scontri con la NYPD

Il reato-padagogo e il DDL Zan: difendere valori giusti senza il tic della galera

byFabio Cammalleri
I “libricini” scritti sui siciliani per preparare le truppe Alleate allo sbarco in Italia

I “libricini” scritti sui siciliani per preparare le truppe Alleate allo sbarco in Italia

byFabio Cammalleri

Latest News

Cassie Ventura Breaks Her Silence in Trial Against Ex-Partner “Diddy”

Terzo giorno del processo a Sean ‘Diddy’ Combs: Cassie fa calare il silenzio in aula

byDania Ceragioli
Cannes, Halle Berry vittima del dress code: ho dovuto cambiare abito

Cannes, Halle Berry vittima del dress code: ho dovuto cambiare abito

byAskanews-LaVocediNewYork

New York

Rikers Island Under External Management: Turning Point for NY’s Jail

Rikers Island Under External Management: Turning Point for NY’s Jail

byDania Ceragioli
Rikers Island sotto amministrazione esterna: svolta per il carcere di NY

Rikers Island sotto amministrazione esterna: svolta per il carcere di NY

byDania Ceragioli

Italiany

Italy on Madison, la facciata della sede dell’Italian Trade Agency trasformata per tre giorni in una casa italiana.

Erica Di Giovancarlo (ITA): “Italian lifestyle è un modo di vivere”

byMonica Straniero
Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Next Post

Il nazista querela, perde; e io pago...

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?