Marzo, maggio. Ci sono voluti due mesi, dalle elezioni politiche, per vedere pubblicati i dati ufficiali del voto estero sul sito della Corte d’Appello di Roma. Aggiornamento avvenuto nelle scorse ore, che finalmente legittima la presenza degli eletti nelle liste estere in Parlamento. Nei documenti, pubblicamente consultabili, si può notare come, per la circoscrizione America settentrionale e centrale, per la Camera vengono regolarmente pubblicati i voti ottenuti da Free Flights to Italy, la lista di Giuseppe Macario, fortemente sospettata di pesanti irregolarità e sulla cui vicenda sta indagando la Procura di Roma, di cui noi della Voce ci siamo lungamente occupati nelle settimane precedenti e successive al voto. Nel dettaglio, il candidato Macario ha ottenuto 252 voti e l’altra candidata Bettina Anna Maria Borrelli, che sembrerebbe essere sua madre, 213. Sul sito del Viminale, però, i voti complessivi ottenuti dalla lista risultano 946. Un risultato minimo ma comunque significativo, visto che 946 persone – se le accuse venissero confermate – sarebbero di fatto state “truffate” all’atto di esercitare il proprio diritto-dovere di voto.
Al di là della vicenda – innegabilmente incredibile – di Free Flights to Italy, colpisce il fatto che Eligendo, la pagina del sito del Ministero dell’Interno deputata a pubblicare i risultati delle elezioni del 4 marzo, vede la sezione estero ancora non aggiornata. Nonostante la Corte d’Appello, pur a due mesi di distanza, quei risultati li abbia finalmente pubblicati. L’avviso che compare al navigante a caratteri cubitali è sempre lo stesso da 60 giorni: “DATI PROVVISORI, TENENDO CONTO CHE ALCUNI VERBALI RISULTANO ESSERE STATI INVIATI DIRETTAMENTE ALL’UFFICIO CENTRALE PER LA CIRCOSCRIZIONE ESTERO PRESSO LA CORTE DI APPELLO DI ROMA CHE, COME PREVISTO DALLA LEGGE, PROVVEDERÀ ALLA PROCLAMAZIONE DEGLI ELETTI. Il riparto provvisorio dei seggi si riferisce ad uno scrutinio non definitivo, non essendo pervenuti i risultati di tutte le comunicazioni”.
Non solo: selezionando le singole ripartizioni sull’infografica disponibile, compare un inequivocabile segnale di errore:
Proprio di questa anomalia avevamo parlato, quasi un mese fa, con Marcello Pilato, esponente del Movimento 5 Stelle – sezione Europa, che in una eloquente nota aveva espresso il suo disappunto sulla vicenda: “È triste rilevare che a distanza di un mese dallo spoglie delle schede votate all’estero non siano stati ancora pubblicati i risultati definitivi sul sito del Ministero dell’Interno. Nemmeno in Ucraina sono riusciti a fare peggio nelle loro ultime elezioni politiche”, si legge nel comunicato. “Da nessun’altra fonte pubblica è possibile ottenere tali risultati – prosegue Pilato -, che oltretutto dovrebbero comprendere numero di votanti, schede bianche, schede nulle e preferenze ai candidati. Nel frattempo la Camera dei Deputati ed il Senato si sono insediati il 23 Marzo, quindi i dati finali esistono così, come la proclamazione dei candidati eletti. E dal Ministero dell’Interno – conclude il pentastellato – il silenzio è sempre più assordante”. Pilato ci aveva spiegato che i risultati pubblicati “si riferiscono unicamente ai seggi di Castelnuovo di Porto dove le operazioni sono state completate. Tutte le schede non controllate sono state portate alla Corte d’Appello, che ha concluso le operazioni almeno dopo una settimana”. La stessa Corte, però, anziché comunicare i risultati al Viminale affinché quest’ultimo aggiornasse il sito, “ha unicamente compilato i cosiddetti “verbaloni”, che sono stati trasmessi alle due Camere, con inclusa la proclamazione degli eletti”.
Da quella conversazione ad oggi, è trascorso quasi un mese, e, se sul sito della Corte d’Appello i dati sono finalmente disponibili, quello del Ministero dell’Interno è fermo all’ultimo aggiornamento del 7 marzo. Circostanza che ha lasciato basito Leonardo Metalli, già candidato del MAIE e giornalista Rai, che, sul suo profilo Facebook, ha gridato allo scandalo.
Non solo. Come non dimenticare, inoltre, le irregolarità, i ritardi e il caos nello spoglio, le denunce sui “cacciatori di plichi” e tutti gli innumerevoli intoppi che hanno caratterizzato le operazioni di voto e che noi della Voce vi abbiamo puntualmente segnalato? Proprio a questo proposito, ad aprile ha presentato un’interrogazione parlamentare l’onorevole Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia nel Nord America (di cui si è parlato di un prossimo passaggio alla Lega, circostanza poi smentita). Viminale e Farnesina, ha scritto la deputata nella premessa della sua interrogazione, dovrebbero “garantire la sicurezza del voto italiano all’estero nel rispetto delle indicazioni della Carta costituzionale”. “In occasione delle ultime elezioni politiche – ha sottolineato l’onorevole azzurra – sono emerse presunte irregolarità durante le elezioni all’estero in più luoghi, tra cui il Canada; proprio in relazione al voto in Canada, secondo fonti giornalistiche la procura di Roma ha avviato una indagine; sul sito del Ministero dell’interno risulta che alcuni dati elettorali in Nord e Centro America sono ancora provvisori”. Nissoli cita anche il caso della (presunta) lista-truffa: “la lista “Free Flights to Italy”, secondo quanto si apprende dalla stampa, “avrebbe presentato una documentazione fasulla per essere ammessa alla competizione elettorale e a tal proposito sarebbe in corso una indagine della procura di Roma”. Secondo Nissoli, “tali episodi gettano discredito sull’immagine degli italiani all’estero sia all’interno dei confini nazionali che in sede estera”. Per la deputata, risulta dunque “indifferibile attivare procedure elettorali per l’estero sicure, in grado di garantire i diritti degli elettori e dei candidati così come previsto dalla Costituzione”. Per queste ragioni, la deputata ha chiesto ai due Ministri “quali iniziative intendano assumere per garantire la sicurezza del voto italiano all’estero nel rispetto delle indicazioni della Carta costituzionale”. Gli italiani all’estero aspettano.