Non bastavano i drammatici ritardi nello scrutinio e negli spogli, le tante denunce di presunte irregolarità diffuse sui social dagli italiani all’estero, liste “fantasma”e quant’altro. Sul ridicolo tran tran del voto estero per posta grava, da qualche ora, qualche sospetto ancora più grave, che parla di presunti brogli elettorali. La redazione delle Iene avrebbe infatti scoperchiato una compravendita di 3.000 voti a Colonia, in Germania, documentata da un filmato esclusivo, ripreso con una candid camera. Filippo Roma – l’inviato della trasmissione autore del servizio – parla di veri e propri “cacciatori di plichi”, ossia di persone preposte a trovare schede ancora da compilare. Il tutto parte da una tipografia di Colonia, dove giunge una persona dalla Svizzera che lavora per uno dei politici candidati nelle liste degli italiani all’estero. Il suo compito? Quello di comprare migliaia di schede elettorali.
Uno di questi “cacciatori” – che rubano le schede dalle cassette delle lettere, dalla spazzatura o addirittura dal consolato –, intervistato da Roma, racconta che sarebbero stati corrotti anche i consolati e le tipografie, sempre con l’obiettivo di comprare migliaia di schede elettorali. Una testimonianza avvalorata dall’immagine di un sacco, proveniente dai consolati di Monaco di Baviera, Colonia, Francoforte, rigorosamente colmo di schede elettorali fresche di stampa.
Accuse gravissime, talmente gravi che potrebbero invalidare il voto dei nostri concittadini che vivono nella circoscrizione estero. Questo servizio, disponibile sul sito della trasmissione, non è peraltro il primo: Le Iene ne avevano infatti realizzato altri quattro, denunciando ogni volta presunte irregolarità. Eppure, si legge nella nota diramata dalla trasmissione d’inchiesta, dopo tale denuncia nulla è cambiato e nessuno è intervenuto. Non solo: la situazione sarebbe addirittura peggiorata, visto che, come si vede dal servizio in questione, le schede non solo sono state raccolte con il “porta a porta”, ma sono state addirittura stampate dalle tipografie. Profilando i contorni di una vera e propria truffa che, secondo quanto raccontato, coinvolgerebbe anche alcuni consolati. Con numeri di voti e un giro di denaro da far impallidire.
Materiale scottante, insomma. Al punto che la Digos ha annunciato che acquisirà il girato per condurre tutte le indagini del caso. Indagini che si aggiungono a quella in corso presso la Procura di Roma a proposito della “lista fantasma” Free Flights to Italy, lista candidata nella ripartizione Nord Centro America di cui noi della Voce vi abbiamo parlato più volte. E che dimostrano quante e quali criticità si annidino nell’attuale sistema che regola il voto dei nostri connazionali emigrati all’estero.