Non c’è pace per il voto estero. Non sono bastate le tante denunce di cittadini italiani in giro per il mondo che mettevano in evidenza irregolarità e criticità nel voto per posta, e neppure l’incredibile vicenda della “lista fantasma” Free Flights to Italy che è riuscita a candidarsi passando indenne i controlli delle autorità elettorali. Anche le operazioni di scrutinio del voto dei nostri connazionali che vivono fuori dall’Italia si sono risolte in quello che è stato definito un “inferno, il caos assoluto”. A Castelnuovo di Porto, nelle vicinanze di Roma, dove vengono raccolte le schede elettorali degli italiani all’estero, le operazioni che precedono lo spoglio (previsto per le 23) – operazioni che sarebbero dovute inziare alle 11 – sono rimaste praticamente bloccate per ore. Secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa, scrutatori e presidenti di seggio non riuscivano a raggiungere il centro polifunzionale della protezione civile predisposto per l’occasione.
Il motivo? Ingorghi sulla Tiberina, anche dall’uscita del raccordo anulare che conduce al grande capannone, ha raccontato alla stampa un presidente, che è riuscito a raggiungere il Centro solo perché si era avviato per tempo questa mattina. Scrutatori bloccati da ore per la strada, alcuni dei quali, si legge nelle testimonianze rilasciate ai media, tentati di proseguire a piedi e abbandonare l’auto. A quel punto, diversi presidenti e scrutatori hanno optato per andarsene, perché impossibilitati a lavorare, mentre partiva la ricerca di supplenti. A metà pomeriggio, almeno un centinaio di seggi ancora non erano stati insediati per mancanza di scrutatori o di presidenti di seggio.
Non solo: il rappresentante di lista di +Europa, Alessandro Fusacchia, ha poi denunciato alcune presunte irregolarità. “Molti presidenti di seggio – ha dichiarato – non procedono alla spunta dei nomi sul librone rosa cartaceo degli aventi diritto una volta estratto dalla prima busta il numero identificativo. Si tratta di un controllo per evitare brogli. Poi, anzichè riporre la seconda busta contenente il voto dell’elettore estero nell’apposita scatola di cartone che ha la funziona di urna, la aprono. Ma così facendo la scheda diventa nulla e si stanno annullando centinaia di voti di elettori esteri”. “Ho protestato in particolare con il personale che sta vagliando le buste arrivate dal consolato di Francoforte – ha aggiunto Fusacchia – ma non mi hanno dato retta. È la cosa più brutta che ho visto nella mia vita. E ora vado a denunciare la vicenda ai carabinieri”.