Da quanti anni e perché vive all’estero? Perché ha deciso di candidarsi e perché con questa lista?
“Sono emigrata all’età di 8 anni con la mia famiglia e quindi è 52 anni che sono all’estero. Sono nata ad Abbateggio, in provincia di Pescara, il 5 aprile 1957. Ho sempre nutrito un forte legame con l’Italia, tornando ogni anno alla mia terra natia, e sono fiera che ho inculcato questa mia passione per l’Italia anche ai miei figli. Sono un’esperta in finanza. Dopo gli studi sono entrata in banca, dove sono rimasta per ben 35 anni. Sono stata Direttrice per 25 anni e questo mi ha dato l’opportunità di poter servire il pubblico. Adesso sono una libera professionista, sempre nel settore finanziario. Sono conosciuta nella comunità per il mio sostegno durante le campagne elettorali di tutti i livelli. Mi è stato chiesto se volevo candidarmi con questo partito della Civica Popolare ed ho accettato perché la Lorenzin mi piace come donna, condivido il suo programma ed è una donna che crede nella scienza, nella evoluzione, vuole proteggere l’ambiente e crede che la donna possa essere mamma e allo stesso modo fare anche carriera”.
Quale considera il problema più immediato dell’Italia e come si dovrebbe affrontare?
“Il problema più immediato sono le vaccinazioni, che stanno creando tanti problemi, in particolare per le famiglie con bambini piccoli che vogliono visitare l’Italia e a cui i medici raccomandano di non portare i figli. Sembra proprio un paese del terzo mondo! Io penso che la Lorenzin lo stia affrontando in modo corretto, dichiarando obbligatorio vaccinare i piccoli”.
Quale problematica inerente gli interessi dei cittadini italiani residente all’estero, e in particolare in Nord-Centro America, considera la più urgente e cosa proporrebbe fin dal primo giorno dell’apertura dei lavori del Parlamento?
“Ce ne sono tante, però la più urgente è riacquistare la cittadinanza italiana in modo più facile e rapido senza dover fare lunghissime file per ottenere un appuntamento al Consolato. Insomma, facilitare la procedura”.
Sarebbe disposta, e quanto, ad andare contro le decisioni del vostro partito qualora queste andassero a sfavore dei cittadini italiani all’estero? C’e’ una forza politica o un leader politico al quale lei non voterebbe mai la fiducia in Parlamento anche se il partito lo chiedesse?
“Sì, certamente, sarei disposta ad andare contro le decisioni del mio partito fino ad ottenere il risultato – lotterei sempre in modo diplomatico, però non mi arrenderei, anche se dovessi elevare la mia proposta al Presidente della Repubblica e fargli capire le mie ragioni. Difenderei i diritti dei cittadini all’estero fino in fondo senza arrendermi, se sono diritti fondati. Sì, sarei disposta, caro Salvini!”
Il Nord e Centro America sono una zona enorme, dal Canada al Messico e oltre, come pensa realmente di conoscere e rappresentare tutte le comunità di italiani che ci vivono? Non c’è il rischio di un distacco e di una vita “romana” lontana dai problemi di chi vi ha eletto?
“Sono d’accordo, l’America Settentrionale e Centrale sono una zona enorme ed è vero che non sarà facile conoscere e rappresentare tutte le comunità di italiani – però grazie alla tecnologia e i social network come skype, facebook, ecc le distanze si avvicinano più di prima. Però, qualora non risolva il problema di una vita “romana”, bisogna creare un tipo di rete con centri comunitari – per esempio come un Comittee per ogni città dove si ricevono aggiornamenti sulle problematiche, almeno quattro volte l’anno, o a seconda dell’urgenza della situazione. Se fosse possibile, sarebbe ancora meglio programmare meeting nelle città con più italiani”.
La lingua italiana è fra le più studiate al mondo (la quarta…), eppure le cattedre nelle università del Nord America diminuiscono… Cosa farebbe di concreto per promuoverla in modo migliore nel Nord e Centro America?
“Creerei degli incentivi come borse di studio, che permetterebbero agli studenti universitari all’estero, e anche agli studenti universitari italiani per poter studiare nei migliori università italiane ed estere. Un altro incentivo potrebbe essere degli scambi culturali tra università”.
Cosa vorrebbe che l’Italia imitasse dalla democrazia degli Stati Uniti (Canada, Messico, Repubblica Dominicana…) e cosa invece vorrebbe che il vostro paese di residenza imparasse dal modo di far politica in Italia?
“L’Italia dovrebbe imitare la solidarietà che abbiamo noi sia in Canada e gli Stati Uniti. In Canada abbiamo il “multiculturalismo” che è da invidiare perché’ andiamo tutti d’accordo e c’è un grandissimo rispetto reciproco. Il mio paese di residenza potrebbe imparare il modo di far politica in Italia”.
C’è un personaggio storico italiano (nella politica come nella letteratura, arti, scienza…) al quale vorrebbe ispirarsi nei valori e nelle idee per la sua carriera in Parlamento?
“Nella politica, direi Aldo Moro, nella letteratura Dante Alighieri, nelle arti Michelangelo e nella scienza Guglielmo Marconi. Sono stati personaggi di grande valore, hanno avuto tenacia e determinazione, hanno avuto passione nel loro lavoro/ruolo ed è per questa passione che sono diventati grandi personaggi”.
Cosa pensa delle problematiche sulla parità di genere? Gli abusi sessuali sulle donne: un problema urgente che necessita immediati interventi anche legislativi, oppure solo uno scandalo di Hollywood? E in Italia, è giunto forse il momento di eleggere un Presidente della Repubblica donna?
“Purtroppo, questo è un gravissimo problema in Italia che per me si dovrebbe risolvere immediatamente attraverso interventi legislativi. Finché non ci sarà una donna al comando del governo, temo proprio che non si risolverà mai. Quindi, sono d’accordo con l’elezione di un Presidente della Repubblica donna!”